Clotilde Reiss (31 luglio 1985) è una politologa francese, nota alle cronache per essere stata arrestata dal governo iraniano nel 2009[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Accusata di essere una spia dell'intelligence francese,[2] il suo arresto in Iran con l'accusa di spionaggio il 1º luglio 2009 ha generato notevoli controversie diplomatiche.[3]
L'arresto si è svolto durante il clima concitato delle proteste post-elettorali; Clotilde è stata anche accusata di aver preso parte alle proteste e di averne diffuso via e-mail le relative fotografie. [4] Costretta al pagamento di $285mila (versati dalla Francia), il 15 maggio 2010 viene scagionata dall'accusa di spionaggio, e viene liberata il giorno successivo.[4]
Dopo aver lasciato Teheran è tornata in Francia, dove ha avuto un colloquio con Nicolas Sarkozy. Ringraziando gli sforzi diplomatici del paese, ha dichiarato: "Ringrazio il governo francese, la mia famiglia e tutti gli iraniani, che mi hanno manifestato il loro sostegno. Voglio ricordare, in particolare, le mie compagne di detenzione a Evin, che mi hanno trattato come una sorella, e i due oppositori impiccati nel gennaio scorso, che erano al mio fianco durante il processo."[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Clotilde Reiss resta in carcere, su lastampa.it.
- ^ Carla Westerheide, Clotilde Reiss: Is she a spy?, France 24, 18 maggio 2010.
- ^ Clotilde Reiss une amoureuse de l'Iran emprisonnée à Téhéran, 20 Minutes, 7 luglio 2010. URL consultato il 10 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2009).
- ^ a b c Clotilde Reiss rientra in Francia, su tg24.sky.it.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Clotilde Reiss
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1236159234506603371874 |
---|