Classe Ruggiero | |
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Descrizione generale | |
Tipo | pirofregata di II rango a ruote (1843-1863) pirocorvetta a ruote di II ordine (1863-1882) |
Numero unità | 4 |
Proprietà | Real Marina del Regno delle Due Sicilie Marina del Regno di Sardegna Regia Marina |
Costruttori | Pitcher, Gravesend |
Impostazione | 1841 (la Ruggiero) |
Entrata in servizio | 1843 (Marina borbonica) 17 marzo 1861 (Marina italiana) |
Destino finale | demolita |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | carico normale 1264 t pieno carico 1400 |
Lunghezza | (tra le perpendicolari) 57,4 m |
Larghezza | 11,43 m |
Pescaggio | 4,23 m |
Propulsione | 4 caldaie tubolari ramate a galleria 2 motrici alternative a vapore Maudslay a bassa pressione potenza 300 CV 2 ruote a pale armamento velico a brigantino |
Velocità | 6 nodi (11,11 km/h) |
Autonomia | 168 ore a 6 nodi 1010 miglia a 5 nodi 1000 miglia a 9 nodi |
Equipaggio | 9 ufficiali, 161 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | (alla costruzione):
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dati presi principalmente da Marina Militare e Agenziabozzo | |
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La classe Ruggiero è stata una serie di pirofregate (successivamente pirocorvette) della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, successivamente acquisita dalla Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La classe, costituita da quattro unità con scafo in legno e carena rivestita di rame, era armata con dieci cannoni ed aveva armamento velico a brigantino (due alberi a vele quadre)[1][2]. Costata 145.722 ducati napoletani per il primo esemplare, la classe, con buona superficie velica, bordo alto, buona manovrabilità e scafo snello dalle caratteristiche marine, era nel complesso soddisfacente[1], difettando però in velocità.
Quando, nel pomeriggio del 6 settembre 1860, il re di Napoli Francesco II lasciò Napoli per rifugiarsi a Gaeta, le navi della classe tranne la Partenope, al pari della quasi totalità della flotta del Regno delle Due Sicilie, non seguirono il sovrano, decidendo invece di rientrare a Napoli e passare alla Marina del Regno di Sardegna[3]. Circa 600 marinai della Ruggiero e della gemella Guiscardo, non condividendo le decisioni dei loro comandanti, si gettarono in mare e raggiunsero a nuoto la fregata Partenope, che li portò a Gaeta[4].
Il 17 marzo 1861, a seguito della costituzione della Regia Marina, la classe venne da questa incorporata così come le altre navi borboniche e sarde[1]. Sottoposta a lavori di revisione generale e sostituzione dell'armamento, ridotto a 6 cannoni ad avancarica da 160 mm, quattro a canna liscia e due a canna rigata, nel 1863 le navi vennero declassate a pirocorvetta di II rango a ruote[2] ed adibite a compiti secondari.
Ormai vetusta, dallo scarso armamento ed ormai dalle ridotte potenzialità belliche, la classe venne radiata a partire dal 1867[2] ed avviata alla demolizione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Navi da guerra | Fregata a ruote Guiscardo 1843 della Marina Borbonica a Napoli
- ^ a b c Marina Militare
- ^ Giuseppe Garibaldi e il Regno delle Due Sicilie
- ^ Copia archiviata (PDF), su marinai.it. URL consultato il 6 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2011).