Miseno | |
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La nave ormeggiata a Napoli nel 1867 | |
Descrizione generale | |
Tipo | pirocorvetta a ruote di II rango (1848-1860 e 1861-1863) avviso a ruote (1844-1848 e 1860-1861) pirocorvetta a ruote di III ordine (1863-1870) |
Classe | Palinuro |
Proprietà | Governo del Regno delle Due Sicilie (1844-1848) Real Marina del Regno delle Due Sicilie (1848-1860) Marina del Regno di Sardegna (1860-1861) Regia Marina (1861-1870) |
Costruttori | Chantier Naval de La Ciotat, La Ciotat (Bocche del Rodano) |
Varo | 1844 |
Entrata in servizio | 6 agosto 1844 (Marina borbonica) 17 novembre 1860 (Marina sarda) 17 marzo 1861 (Marina italiana) |
Radiazione | 13 novembre 1870 |
Destino finale | demolita nel 1872 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | carico normale 597 |
Lunghezza | 52,98 m |
Larghezza | 8,12 m |
Pescaggio | 5,06 m |
Propulsione | 2 caldaie 1 macchina alternativa a vapore a bassa pressione potenza 200 HP 2 ruote a pale articolate armamento velico a brigantino goletta |
Velocità | 11 nodi (20,37 km/h) |
Equipaggio | 7 ufficiali, 69 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | nel 1849:
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Note | |
dati riferiti a prima delle modifiche | |
dati presi principalmente da Agenziabozzo, Navyworld e Marina Militare | |
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La Miseno è stata una pirocorvetta a ruote della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, successivamente acquisita dalla Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Scafo in legno con carena rivestita di piastre in rame rivettate ed armamento velico a brigantino goletta (albero di trinchetto a vele quadre e maestro a vele auriche), la nave venne varata nei cantieri francesi di La Ciotat nel 1844, per il governo del Regno delle Due Sicilie[1]. Dopo il completamento giunse a Napoli il 6 agosto 1844, entrando quindi in servizio[1] come avviso a ruote[2]. Dal 1844 al 1848 venne sostanzialmente utilizzato come piroscafo postale[1] per conto dell'Amministrazione Generale delle Poste e dei Procacci. Il 13 gennaio 1846 il piroscafo trasportò a Napoli il Principe ereditario Carlo I di Württemberg[3].
Nel gennaio 1848, scoppiata la rivolta in Sicilia, il Miseno venne riclassificato pirocorvetta a ruote ed iscritto nei ruoli della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, venendo armato con otto cannoni[2] e quindi partecipò alla repressione dell'insurrezione dell'isola, trasportandovi le truppe del corpo di spedizione là inviato[1]. Il 19 gennaio 1848, in particolare, la Miseno venne mandata con due compagnie di fanteria a Termini Imerese, dove gli insorti avevano attaccato il castello: lo sbarco delle due compagnie (una doveva occupare il paese, l'altra coprire la prima) fu duramente contrastato[4].
Nel 1851 la nave venne sottoposta a lavori all'apparato motore, in seguito ai quali le caldaie originarie vennero sostituite con altre due prodotte dalle Officine di Pietrarsa[1].
Nella primavera del 1860 la Miseno fu coinvolta nelle vicende della spedizione dei Mille: il 12 maggio 1860, all'indomani dello sbarco di Marsala, la nave, insieme alle pirofegate Veloce ed Ettore Fieramosca ed ai piroscafi Maria Teresa e Vesuvio, venne inviata da Napoli in Sicilia, per trasportarvi 16 compagnie della brigata Buonanno, e mezza batteria di obici da 12[5].
Il 7 settembre 1860, con la fuga di Francesco II delle Due Sicilie a Gaeta, la pirocorvetta, al pari di gran parte della flotta borbonica, non seguì il proprio sovrano a Gaeta, restando invece a Napoli dove, con l'arrivo delle truppe garibaldine e sardo-piemontesi, passò alla Marina sarda, per la quale entrò in servizio il 17 novembre 1860, riclassificata avviso a ruote[2].
Con la nascita della Regia Marina, il 17 marzo 1861, la nave venne iscritta nei ruoli della nuova forza armata[2], classificata corvetta a ruote di II rango[6]. A differenza della gemella Palinuro, ridottasi in cattivo stato e mai impiegata per la nuova Marina, la Miseno, dopo lavori di revisione generale, venne rimessa in servizio[1]. L'armamento venne ridotto (1861) a tre cannoni in ferro da 40 libbre: uno a canna rigata, collocato a prua, e due a canna liscia, situati sul cassero di poppa[1], mentre l'equipaggio salì a 120 unità[6]. Il 14 giugno 1863 venne declassata corvetta a ruote di III ordine[1].
Nei nove anni successivi la vecchia unità stazionò a Napoli (nel 1867 l'unità, al comando del luogotenente di vascello Crapolk, era nave ammiraglia del Dipartimento di Napoli[7]) ed in Sicilia, operando saltuariamente come nave da soccorso costiero, trainando navi in pericolo[1].
Radiata il 13 novembre 1870, l'anziana pirocorvetta venne venduta per demolizione nel 1872, al prezzo di 29.088 lire[1][2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Navi da guerra | RN Miseno 1844 corvetta a ruote all'ormeggio nel porto di Napoli
- ^ http://www.storiamediterranea.it/public/md1_dir/b1435.pdf
- ^ http://books.google.it/books?id=JUWExHgU89gC&pg=PA134&lpg=PA134&dq=corvetta+miseno&source=bl&ots=qgcmdqqFxO&sig=2f26HVS4mGTIlWDJCHUQt_E6gV4&hl=it&ei=mFGRTpT9Dcm6hAfa2ZgL&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&sqi=2&ved=0CCkQ6AEwAg#v=onepage&q=corvetta%20miseno&f=false
- ^ Eleaml - Sud - ex-Regno delle Due Sicilie
- ^ a b Marina Militare
- ^ La Stampa - Consultazione Archivio