Cima Genova | |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Altezza | 3 191 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 44°10′29.54″N 7°18′19.92″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Sud-occidentali |
Sezione | Alpi Marittime e Prealpi di Nizza |
Sottosezione | Alpi Marittime |
Supergruppo | Catena Argentera-Pépoiri-Matto |
Gruppo | Gruppo dell'Argentera |
Sottogruppo | Massiccio dell'Argentera |
Codice | I/A-2.1-B.6.a |
La cima Genova (3191 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Marittime in alta valle Gesso, in provincia di Cuneo. Fa parte del gruppo del monte Argentera.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]È la più meridionale delle punte della serra dell'Argentera.[1] Si trova sulla dorsale che dalla cima Ghiliè si distacca verso nord raggiungendo le due vette dell'Argentera, poco a sud della cima meridionale di quest'ultimo. La vetta sorge sul confine tra i comuni di Entracque ad est e di Valdieri ad ovest.
La dorsale principale si distende in direzione sud-nord, arrivando dalla cima Paganini attraverso il passo dei detriti, e salendo alla cima sud dell'Argentera. Dalla vetta si distacca, in direzione ovest-sud-ovest, la dorsale secondaria che, passando dalla cima Purtscheller e dalla punta de Cessole, raggiunge la Madre di Dio.
Dal punto di vista geologico, la montagna è costituita da gneiss appartenenti al massiccio cristallino dell'Argentera.[2]
Ascensione alla vetta
[modifica | modifica wikitesto]L'accesso principale alla vetta avviene attraverso la via Sigismondi, che si sviluppa dalla dorsale della Madre di Dio e sale poi fino alla cima sud dell'Argentera.
La via ha inizio dal colletto Freshfield, tra la cima Purtscheller e la punta de Cessole. L'avvicinamento può essere effettuato dal rifugio Remondino o dal rifugio Bozano. Sul sentiero che unisce i due rifugi va a morire la morena prodotta dal canale Freshfield, sul versante settentrionale della dorsale, che conduce al colletto omonimo. Si tratta di un canale detritico, con inclinazione di 40-50°, maggiore nella parte sommitale, spesso chiusa da una cornice nevosa.[3] In alternativa, si può raggiungere il colletto Freshfield da sud, risalendo dal sentiero N13 in prossimità del rifugio Remondino.[4][5]
Dal colletto, si risale in roccia fino alla cima Purtscheller (passaggi fino al III grado) da qui si scende al colletto Purtscheller, e proseguendo sempre in cresta si raggiunge la vetta della cima Genova. Il grado di difficoltà complessivo dell'intera via Sigismondi (di tipo alpinistico) è valutato in AD-/AD;[3][4][5] si tenga conto che questa valutazione considera anche il tratto tra la cima Genova e la cima sud dell'Argentera, che presenta i passaggi più difficili della via (III+).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le guide di Alp: Grandi monti/1, anno III, numero 1, estate 1989, Vivalda Editori, Torino, pagg. 15-16
- ^ Carta Geologica d'Italia scala 1:100.000 - foglio 90 - Demonte, su apat.gov.it. URL consultato il 4 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- ^ a b gulliver.it - via Sigismondi dal canale Freshfield Archiviato il 1º luglio 2011 in Internet Archive.
- ^ a b gulliver.it - via Sigismondi con avvicinamento da sud Archiviato il 1º ottobre 2009 in Internet Archive.
- ^ a b ariadimontagna.net - via Sigismondi con avvicinamento da sud
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Parodi - F. Scotto - N. Villani, Montagne d'Oc - itinerari alpinistici dal Col di Nava al Monviso, CDA & Vivalda, Torino, 1985, ISBN 9789079900169
Cartografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cartografia ufficiale dell'Istituto Geografico Militare in scala 1:25.000 e 1:100.000, consultabile on line
- Sistema Informativo Territoriale della provincia di Cuneo, su base cartografica 1:10.000
- Istituto Geografico Centrale - Carte dei sentieri 1:50.000 n.8 "Alpi Marittime e Liguri" e 1:25.000 n. 113 "Parco naturale dell'Argentera"
- Provincia di Cuneo - mappa della zona dell'Argentera NOTA: la mappa della Provincia di Cuneo indica la quota della montagna a 3091 m. È un evidente errore di stampa: la vetta risulterebbe infatti più bassa del vicino passo dei detriti, indicato a 3122 m.