Chiesa di Santa Sofia | |
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Stato | Turchia |
Località | İznik |
Coordinate | 40°25′45.12″N 29°43′12.61″E |
Religione | Cristianesimo greco ortodosso, islam sunnita |
Titolare | Sapienza |
Stile architettonico | bizantino |
Inizio costruzione | VI secolo |
Sito web | www.kulturportali.gov.tr/turkiye/bursa/gezilecekyer/znik-ayasofya/ |
La chiesa di Santa Sofia (in greco Ἁγία Σοφία?, Hagía Sophía, letteralmente "Santa Sapienza") di Nicea, è una chiesa di epoca bizantina, trasformata in moschea nella cittadina ora nota come İznik, in Turchia, ufficialmente Moschea Ayasofya di İznik, (in turco Ayasofya Camii), a volte chiamata Moschea di Orhan (in turco: Orhan Camii).[1][2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima chiesa costruita nel centro della città di Nicea, fu costruita nel IV secolo, fu ricostruita da Giustiniano I nel VI secolo.[3] Fu l'edificio in cui si tenne il secondo concilio di Nicea del 787 d.C. alla fine del periodo iconoclasta nell'Impero bizantino.
Fu convertita in moschea dopo la caduta della città nelle mani dei turchi ottomani nel 1337 e rimase tale fino a quando non fu abbandonata. Successivamente Il fondatore della Turchia, Mustafa Kemal Ataturk, convertì la moschea in un museo nel 1935 e vietò le celebrazioni liturgiche nell'edificio al fine di prevenire conflitti religiosi tra cristiani e musulmani.[4] Nel novembre 2011 fu nuovamente convertita in una moschea.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La struttura attuale, deriva dalla ristrutturazione del 1065, è di una basilica con il soffitto sorretto da capriate in legno con una navata centrale e due navate laterali, fu ricostruita poco dopo il 1065, ma fu in gran parte rimaneggiata dopo la sua conversione in moschea. Prima della ristrutturazione aveva due ordini di tripli archi su colonne che sorreggevano un cleristorio con cinque finestre.[6] Dopo la conversione dell'edificio in moschea nel XIV secolo, ha subito lavori di ristrutturazione che hanno incluso la costruzione di un mihrab. Successivamente, durante il regno di Solimano il Magnifico nel XVI secolo, la chiesa fu restaurata a seguito di un disastroso incendio e fu costruito un minareto.[7] In questo periodo fu anche incaricato l'architetto Mimar Sinan di progettare decorazioni per adornare le pareti della moschea.[1]
Galleria d'immagini
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Santa Sofia nel 1962 (foto di Paolo Monti)
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Facciata
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Vista laterale destra
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Opus sectile in ingresso
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Interno: la parte rialzata diventa luogo di culto
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Cupola secondaria
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b İznik, su UNESCO World Heritage Centre, en.
- ^ (EN) William Smith, Dictionary of Greek and Roman Geography, Londra, 1854.
- ^ (EN) Nicæa, in Hazlitt, The Classical Gazetteer, p. 241.
- ^ (DE) Susanne Güsten, Streit um die Hagia Sophia in Nizäa, in Deutschlandfunk.
- ^ https://www.deutschlandfunk.de/streit-um-die-hagia-sophia-in-nizaea-historisches-gebaeude.886.de.html?dram:article_id=127710, The Church That Politics Turned Into a Mosque, in The New York Times, 8 febbraio 2012.
- ^ (EN) Richard Krautheimer, Early Christian and Byzantine Architecture, VIª ed., 1986, p. 365.
- ^ (EN) Hagia Sophia, ‘a mosque of conquest’ in İznik, in Hürriyet Daily News, 14 giugno 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Sofia (Nicea)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su kulturportali.gov.tr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 234756983 |
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