Chiesa di Santa Maria delle Vergini | |
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Jacopo de' Barbari, Veduta di Venezia, particolare del convento e della chiesa di Santa Maria delle Vergini | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Venezia |
Coordinate | 45°26′06.09″N 12°21′29.26″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria |
Consacrazione | 1226 |
Sconsacrazione | 1806 |
Stile architettonico | romanico |
Demolizione | 1844-1869 |
La chiesa di Santa Maria delle Vergini o chiesa delle Vergini è stata un edificio religioso ora scomparso della città di Venezia ubicato nel sestiere di Castello nella zona ora occupata dall'Arsenale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa esisteva sicuramente già nel 1226, anno a cui risale la menzione documentale più antica[1] ed era parte integrante di un complesso monastico sotto juspatronato dogale retto da una badessa scelta da una famiglia patrizia il cui insediamento veniva celebrato con una cerimonia sfarzosa.[1]
Dalla rappresentazione presente nella Veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari, la chiesa aveva una struttura di tipo romanico-bizantino a tre navate, con le absidi rivolte verso il canale, ma senza alcun accesso diretto: la facciata infatti era rivolta verso l'interno del convento e la chiesa completamente racchiusa entro le sue mura e quindi non accessibile al pubblico. La chiesa era affiancata da un basso campanile romanico con cuspide piramidale.
Nel XVI secolo furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento su progetto di un non meglio identificato Guglielmo Tajapiera che secondo alcuni storici potrebbe essere Guglielmo dei Grigi Bergamasco.[1] Nel restauro venne realizzato sul lato interno della facciata un barco sopraelevato che costituì al tempo stesso un ingresso ad atrio grazie alle sue strutture portanti; fu inoltre costruito un nuovo coro ad arcate, anch'esso sopraelevato, subito dietro l'altare maggiore.[1] Tra il 1674 e il 1677 gli altari furono ricostruiti da Andrea Cominelli su progetti di Baldassarre Longhena.[1]
Le esigenze di ampliamento dell'Arsenale portarono alla demolizione totale del complesso monastico e della chiesa nel 1844.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Alfieri, 1976.
Altri progetti
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