Chiesa di Santa Maria Fulcorina | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Milano |
Coordinate | 45°27′51.88″N 9°10′59.39″E |
Religione | cattolica di rito ambrosiano |
Titolare | Maria |
Arcidiocesi | Milano |
Consacrazione | 810 o 1007 |
Completamento | 1006 |
Demolizione | 1809 |
La chiesa di Santa Maria Fulcorina era una chiesa prepositurale della Diocesi di Milano. La chiesa, un tempo situata in una piazzetta sull'attuale area attorno a piazza Affari, fu parzialmente demolita nel 1809: demolizione completata più di un secolo dopo per fare spazio al passaggio che porta a piazza degli Affari.
Santa Maria Fulcorina era parrocchia del decanato di Porta Vercellina e venne soppressa il 25 dicembre 1787 all'entrata in vigore del nuovo compartimento territoriale delle parrocchie della città e dei Corpi Santi di Milano.[1]
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Una prima ipotesi circa l'origine della chiesa, il cui titolo oscilla nei secoli fra Santa Maria Folcolina, Santa Maria Falcorina e l'attuale Santa Maria Fulcorina, vuole farla risalire all'anno 810, fondata dal conte Folco o Fulco o Falcuino, da cui deriverebbe il titolo della chiesa[2][3]. Tuttavia i documenti ufficiali indicano la chiesa fondata nel 1007[4]. Il Morigia, che il Latuada sicuramente leggeva, scriveva nel 1595 che la chiesa avrebbe tratto il nome dal nobilissimo milanese Fulco da cui Santa Maria Fulcolina; secondo il Torre, invece, il gentiluomo sarebbe stato il cavaliere francese chiamato Conte Folco;[5] similmente, sempre secondo il Morigia, nello stesso tempo un altro nobile milanese, Pedone, avrebbe fatto edificare la chiesa di Santa Maria Pedone da lì non distante e una serva, tal Secreta, avrebbe fatto erigere nelle vicinanze la chiesa di Santa Maria Secreta.[6]
Il Torre riferisce che la Collegiata della Falcorina, ai suoi tempi "comunemente detta "Castagnola", secondo alcuni scrittori a lui precedenti fosse stata luogo di appoggio per i primi frati Francescani trasferiti a Milano e che con loro fosse venuto San Francesco in persona che avrebbe occupato una piccola cella o piccolo Camerino ancora esistente ai tempi dello scrittore. La chiesa originaria era disposta su tre navate, presentava due cappelle e il coro era ornato con un affresco di Pietro Maggi di Sant'Anna. La chiesa fu poi demolita e ricostruita nel 1734[7] per poi essere sconsacrata il 20 maggio 1798[8] e non, come invece sostenuto dal Forcella, nel 1799.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Saverio Almini, Parrocchia di Santa Maria Fulcorin, su Lombardia Beni Culturali, http://www.lombardiabeniculturali.it/, 4 gennaio 2007.
- ^ Latuada, pg. 150.
- ^ Rotta, pg. 104.
- ^ Latuada, pg. 151.
- ^ Carlo Torre, Il ritratto di Milano: diuiso in tré libri, Milano, Per gl'Agnelli, 1714 [1674], p. 205.
- ^ Paolo Morigia, La nobilta di Milano, diuisa in sei libri, Libro I, Milano, quondam Pacifico Pontio, 1595, p. 79.
- ^ Latuada, pg. 161.
- ^ Carmela Santoro, Capitolo di Santa Maria Fulcorin, su Lombardia Beni Culturali, http://www.lombardiabeniculturali.it/, 4 gennaio 2007.
- ^ Vincenzo Forcella, Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano dal secolo VIII ai giorni nostri, vol. 3-4, Milano, Tip. Bortolotti di G. Prato, 1889, p. 35.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Serviliano Latuada, Descrizione di Milano, vol. 4, Milano, 1738.
- Paolo Rotta, Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente, Milano, 1891.