Chiesa di San Filippo Neri | |
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Stato | Italia |
Provincia | Sicilia |
Località | Messina |
Religione | cattolica di rito romano |
Arcidiocesi | Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela |
Architetto | Guarino Guarini |
Completamento | 1662 |
La chiesa San Filippo Neri è stata una chiesa nella città di Messina distrutta dal terremoto del 1908.[1] Viene attribuita all'opera di Guarino Guarini durante la sua permanenza a Messina tra il 1660 ed il 1662, durante la quale realizza la più famosa chiesa della Santissima Annunziata. Tuttavia non risulta ancora chiarito il suo contributo in un cantiere probabilmente già iniziato, forse su preesistenze. In effetti la Congregazione di San Filippo Neri era giunta a Messina fin dal 1618.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa era parte integrante del convento ("casa") della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri e si trovava su via "Cardines" in una zona chiamata "Judaica" o "Giudeca": infatti la chiesa stessa sembra sia sorta sull'area o sui resti della sinagoga medievale[2], eretta tra XII e XIII secolo.[3]
La facciata realizzata nel '700 in pietra di Siracusa,[3] presentava un partito centrale a due ordini sovrapposti di colonne dell'ordine composito e dell'ordine corinzio.
La chiesa subì danni in un incendio del 1884. Dopo il terribile terremoto che rase al suolo la città, della chiesa e dell'oratorio dei Filippini non rimane alcuna traccia. Attualmente il sito è occupato da istituti scolastici.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]L'interno era a tre navate, divise da due file di possenti pilastri ed ospitava numerose tele tra cui una Madonna con San Filippo Neri[3] sull'altare maggiore ed una Pietà (ora al Museo Regionale), opere del pittore messinese Antonio Barbalonga. Dello stesso autore in sacrestia il ritratto dello zio appartenente alla Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri.
Tra le altre opere presenti: nella prima cappella è documentato un quadro del Giovanni Tuccari raffigurante San Francesco di Sales, nella seconda cappella l'Immacolata di Giuseppe Crestadoro; l'opera del pittore romantico Salvatore Lo Forte raffigurante Il beato Valfrè; la Santissima Trinità[3][4] di Agostino Scilla (distrutta); la Madonna della Vittoria,[5] il Miracolo di San Filippo Neri,[5] il San Giovanni Battista[3] e il San Nicola[3] opere di Alonso Rodriguez.
Casa
[modifica | modifica wikitesto]Casa Religiosa di San Filippo Neri.
- Dal 1630 al 1640 ospitò la corporazione dei Fornai, costituita dai Panificatori e Panettieri, più specificatamente i proprietari dei forni addetti alla panificazione.[6] Sodalizio proveniente dalla demolita chiesa di San Sebastiano adiacente al tempio di San Giovanni Gerosolomitano.
Congregazione di San Filippo Neri
[modifica | modifica wikitesto]Congregazione sotto il titolo della «Natività della Vergine»
[modifica | modifica wikitesto]Oratorio di San Filippo Neri
[modifica | modifica wikitesto]Sinagoga
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pagina 33. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [1]
- ^ G. Martino, La Judaica di Messina, in "Città e territorio, 1997
- ^ a b c d e f g Caio Domenico Gallo, pp. 133.
- ^ Giuseppe La Farina, pp. 33.
- ^ a b Grano - Hackert, pp. 112.
- ^ Caio Domenico Gallo, pp. 241.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vito Amico, Vito Maria Amico e Gioacchino Di Marzo, Dizionario topografico della Sicilia, 1859.
- George Dennis e John Murray, A handbook for travellers in Sicily, 1864
- Salvatore Lanza, Guida del Viaggiatore in Sicilia, 1859
- (IT) Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina", Messina, 1841.
- (IT) Caio Domenico Gallo, "Annali della città di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti", Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla antica chiesa di San Filippo Neri