Chiesa di San Donato | |
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La facciata con due affreschi | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Benevento |
Coordinate | 41°07′57.65″N 14°46′15.71″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Arcidiocesi | Benevento |
Inizio costruzione | XII secolo |
La chiesa di San Donato si trova nella città di Benevento, nel Rione Fravola, una volta popolato da varie parrocchie, monasteri e chiese.
La chiesa è a navata unica, su cui si aprono, in ambo i lati, due cappelle con altari a San Nicola, a Sant'Anna, al SS. Rosario.
Nel largo antistante la chiesa sorge una fontana (detta anch'essa della fragola o fravola) a due cannelli.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'epoca esatta della sua fondazione è oscura. Dal 1198 fino al 1412, fu annoverata tra le parrocchie col nome di Santa Maria dei Sanniti: l'altare cristiano, cioè, doveva custodire la gloria degli antichi padri della città.
Da un manoscritto di mons. Giovanni De Nicastro (1683), conservato nella Biblioteca Arcivescovile Pacca, si legge in merito a ciò:
«In questa Chiesa dal bel principio della sua fondazione consegnata alla B. Vergine sotto il titolo di S.Maria Sannitibus ma poi sendo stata in essa trasportato il corpo di San Donato vescovo di Arezzo e Martire passò essa nel Culto e nome d'esso Santo. Ma in che tempo seguisse tale traslazione non vi è alcuna memoria: egli è ben vero che nella Biblioteca beneventana in un antico manoscritto Codice è osservato l'ufficio di questa traslazione che s'usò nei tempi trasandati prima della corettone del Breviario. Il di lui Corpo è conservato con molto splendore e venerazione sotto il Maggior Altare e giova non poco agli oppressi da spiriti maligni: È egli protettore della città e fu ricevuto l'anno 1628 sotto il pontificato di Urbano VIII, che perciò nel giorno della sua festività che si solenizza come di precetto e con panegerico e musica ai 7 d'agosto, la Città di Benevento manda a tributare per il suo Sindaco al santo Tutelare due Torci. Sono a questa parrocchia annessi i pesi delle dirute parrocchie di S. Salvatore d'Anso, di S. Maria 'e rotondo, di S. Angelo a Porta Viscarda, di S. Bartolomeo de Terminis e di S. Secondino. Rende ducati di 150 circa.»
Il primo restauro della chiesa fu opera dell'arcivescovo Orsini (futuro papa Benedetto XIII) dopo i violenti sismi del 1688 e del 1702. Sempre per suo volere, la parrocchia fu retta dai Padri Crociferi di San Camillo de Lellis che la tennero fino al 1806.
Nei pressi della chiesa ne sorgeva un'altra molto antica, intitolata a San Nicola di Mira, alla quale era annessa anche un convento; se ne poteva ancora vedere traccia prima dei bombardamenti del 1943, durante la seconda guerra mondiale. Anche la chiesa di San Donato ne uscì danneggiata e fu poi restaurata.
La guarigione dei bambini
[modifica | modifica wikitesto]Nella chiesa, fino agli inizi del XX secolo, in uno stipo a destra di chi entrava, vi era una grande bilancia, nei cui piatti venivano messi i bambini sofferenti di epilessia o di mal di luna. Secondo una tradizione popolare si diceva che i piccoli ammalati venivano guariti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Salvatore De Lucia, Passeggiate beneventane, Benevento 1925
- Mario Rotili, L'arte nel Sannio, Benevento 1952
- Giovanni Nicastro, Benevento sacro, Benevento 1976