Chiesa di Dio Padre Misericordioso | |
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Esterno | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | Piazza Largo Terzo Millennio, 8 |
Coordinate | 41°52′56.69″N 12°35′07.62″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Dio Padre |
Diocesi | Roma |
Consacrazione | 2003 |
Architetto | Richard Meier |
Stile architettonico | moderno |
Inizio costruzione | 1998 |
Completamento | 2003 |
Sito web | Sito della parrocchia |
La chiesa di Dio Padre misericordioso, meglio nota come chiesa del Giubileo[1] o Dives in misericordia, è un luogo di culto cattolico sito a Roma, nel quartiere Alessandrino.[2] Su di essa insiste la diaconia di Dio Padre misericordioso, istituita nel 2001 da papa Giovanni Paolo II.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]In vista del Giubileo del 2000, il Vicariato di Roma bandì nel 1995 un concorso internazionale di architettura: tra i progetti presentati vinse quello di Richard Meier, autore a Roma anche del nuovo edificio/bacheca che contiene l'Ara Pacis. Egli stesso presentò la sua opera davanti al papa Giovanni Paolo II in Vaticano affermando: «Le vele bianche ci condurranno verso un mondo nuovo».[3] Per realizzare il progetto venne scelta un'area periferica in un quartiere ancora in via di sviluppo, nel cui piano regolatore era già prevista la costruzione di una chiesa parrocchiale, che inizialmente doveva essere dedicata a san Silvestro Papa.
Nel marzo del 1998 venne posata la prima pietra, ma la complessità dell'opera la portò all'inaugurazione solo nell'ottobre del 2003.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Come molte altre opere dell'architetto statunitense Richard Meier è cromaticamente bianca ed è composta da tre vele, la più alta delle quali raggiunge un'altezza di 26 metri. Le vele sono autoportanti, per realizzarle sono state suddivise in grandi pannelli prefabbricati a doppia curvatura, ciascuno del peso di 12 tonnellate. Successivamente, per montare e assemblare tali pannelli, è stata realizzata appositamente una sorta di gru specializzata alta 38 metri che sollevava il pannello e lo portava in posizione, all'altezza voluta.
La chiesa è stata costruita con uno speciale cemento, realizzato e brevettato da Italcementi, con la straordinaria capacità di autopulirsi grazie a un effetto di fotocatalisi, il cosiddetto cemento mangiasmog.[4]
Simbologia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa con le sue vele, con la navata che riprende l'idea di una barca, si rifà alla tradizione cristiana in cui la barca rappresenta la Chiesa come guida nell'impervio mare. Sin nelle prime idee dell'architetto questa chiesa doveva rappresentare la "barca della Chiesa" che solca i mari portando il suo popolo nel terzo millennio; allo stesso modo, questa parrocchia assume il ruolo di guida della zona di Tor Tre Teste in cui è costruita. Tale effetto viene accentuato dall'illuminazione: la luce delinea, nei volumi complessi, proprio l'effetto delle vele gonfiate dal vento.
Le vele sono tre, numero che simboleggia la Trinità, e sono posizionate in modo da sovrastare la chiesa comunicando un senso di protezione a chi sosta nella navata, la protezione di Dio sulla comunità Cristiana. Anche la luce è attentamente studiata dall'architetto, infatti nonostante l'intera struttura sia coperta in modo consistente da vetri la luce solare non entra mai direttamente in chiesa, tranne in un momento del pomeriggio in estate, quando da una piccola finestra la luce diretta illumina il crocifisso posto all'interno. Quest'ultimo è in cartapesta dipinta e risale al XVIII secolo.[5]
L'organo Organaria Romana opus 7[6], costruito nel 2003, è costituito da una consolle elettronica Viscount Vivace 90 con registri campionati e da un corpo di canne da essa comandato situato sulla cantoria in controfacciata, privo di cassa e con mostra composta da canne di principale. I registri reali sono nove, distribuiti sulla seconda e sulla terza tastiera della consolle elettronica.
Trasporti
[modifica | modifica wikitesto]È facilmente raggiungibile dalla stazione Torre Maura della Metro C più la linea bus 556 fino alla fermata Tovaglieri/Olcese.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ chiesa del Giubileo, su architetturaeviaggi.it. URL consultato il 10 dicembre 2011.
- ^ C. Rendina, p. 89.
- ^ Chiesa di Dio Padre Misericordioso, su archweb.it. URL consultato il 10 settembre 2018.
- ^ Chiesa "Dives in Misericordia" (PDF), su galinsky.com. URL consultato il 10 settembre 2018.
- ^ S. Mavilio, p. 166.
- ^ L'organo a canne Archiviato il 23 aprile 2012 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa Dives in Misericordia, in Casabella, anno LXVII, n. 715, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, ottobre 2003, pp. 4-27, ISSN 0008-7181 .
- Claudio Rendina, Le chiese di Roma, Milano, Newton & Compton, 2004, ISBN 88-541-0205-9.
- Stefano Mavilio, Guida all'architettura sacra - Roma 1945-2005, Milano, Electa, 2006, pp. 116-117, ISBN 88-370-4141-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Dio Padre Misericordioso
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su facebook.com.
- Chiesa di Dio Padre misericordioso, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Webcam sulla chiesa, su guideroma.eu.
- Costruzione chiesa, su guideroma.com. URL consultato il 1º novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2008).
- P.W. Marg, Chiesa di Dio Padre Misericordioso, in "Archi Diap, Condividere l'architettura", 19 ottobre 2014
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88145067218866630207 · LCCN (EN) no2004068419 · GND (DE) 4763199-5 · J9U (EN, HE) 987007337454705171 |
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