Cesare Pintus | |
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Sindaco di Cagliari | |
Durata mandato | 12 ottobre 1944 – 17 marzo 1946 |
Predecessore | Gavino Dessì Deliperi |
Successore | Luigi Crespellani |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Sardo d'Azione |
Titolo di studio | laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Cagliari |
Professione | avvocato |
Cesare Pintus (Cagliari, 4 agosto 1901 – Fenestrelle, 1º settembre 1948) è stato un politico, partigiano e avvocato italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanissimo aveva aderito al Partito Repubblicano Italiano e, nel 1924, come corrispondente per La Voce Repubblicana, in occasione delle elezioni del 1924, aveva intervistato Emilio Lussu.[1] Lo aveva poi seguito intorno al 1929-30, partecipando alla creazione del nucleo antifascista in Sardegna legato a Giustizia e Libertà, collaborando fra gli altri con Dino Giacobbe e Michele Saba. In seguito a una spiata di Carlo Del Re, definito da Ernesto Rossi la "spia del regime",[2] nell'autunno del 1930 fu arrestato, processato con Francesco Fancello e Nello Traquandi dal Tribunale speciale e condannato a dieci anni di reclusione.[3] Trascorse sei anni in carcere, dove aveva contratto una grave forma di tubercolosi, che l'avrebbe portato a morte prematura. Uscito dal carcere cercò di reinserirsi nel mondo del lavoro, riprendendo l'attività forense (si era laureato in legge il 29 marzo 1925), ma la sua domanda di reiscrizione all'albo dei procuratori fu respinta. Per diversi anni visse in gravi ristrettezze economiche.[4]
Dopo la caduta del fascismo, Pintus era stato segretario del Comitato di Liberazione Nazionale di Cagliari. Dopo l'8 settembre nel 1943 il CLN aveva requisito il quotidiano L'Unione Sarda e ricominciò le pubblicazioni come organo della Concentrazione provinciale antifascista, sotto la direzione di Jago Siotto, e Pintus divenne il redattore capo.[5]
Nell'estate del 1944 alla scissione del Partito Sardo d'Azione seguì Emilio Lussu nel Partito Sardo d'Azione Socialista[6], il 12 ottobre dello stesso anno fu formalmente nominato dal prefetto regio e designato sindaco unanimemente dal Comitato provinciale di Concentrazione antifascista di Cagliari,[7] carica che mantenne fino al 17 marzo 1946.[8] Morì nel 1948 nel Sanatorio Agnelli a Pracatinat.
Il 21 ottobre 1997 gli è stata intitolata una via della municipalità di Pirri a Cagliari, nel quartiere di Is Bingias-Terramaini.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La personalità di Cesare Pintus nel ritratto umano e politico effettuato da Paolo De Magistris, suo successore sullo scranno di sindaco a Cagliari, di Gianfranco Murtas leggi online su Fondazione Sardinia
- ^ Ernesto Rossi, Una spia del regime. Carlo Del Re e la provocazione contro Giustizia e Libertà, Torino, Bollati e Boringhieri, 2000
- ^ Sentenza n. 34 del 12.3.1931 contro Francesco Fancello e altri (“Organizzazione e propaganda sovversiva”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943, Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 499-500.
- ^ Sito del cimitero monumentale di Bonaria
- ^ Cesare Pintus, il sindaco della ricostruzione cagliaritana (ottobre 1944 – marzo 1946). [1]
- ^ Cesasre Pintus in Donne e uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia leggi online
- ^ Cesare Pintus, il sindaco... , cit.
- ^ Giunte Comunali a Cagliari: dal 1976 al 1924, su comunecagliarinews.it, 9 novembre 2006. URL consultato il 22 dicembre 2023.
- ^ Via Pintus Cesare, su comune.cagliari.it. URL consultato il 22 dicembre 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cesare Pintus, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.