Centratherum Cass., 1817 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. Il genere Centratherum è anche l'unico della sottotribù Centratherinae H. Rob., King & F. Bohlmann, 1980.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere è formato da due parole latine: centrum (= centro) e therum (= piccola punta), e allude probabilmente alle punte (o spine) delle squame dell'involucro.[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique" ( Bull. Sci. Soc. Philom. Paris 1817: 31) del 1817.[5] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-), Robert Merrill King (1930-2007) e B.Bohlmann nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York" (Phytologia 46(7): 425) del 1980.[6]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questo gruppo sono delle erbe perenni o funzionalmente annuali (raramente sono arbusti) con un habitus tipicamente formato da un unico gambo alto al massimo 8 dm con poche foglie. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici. La pubescenza è composta da peli semplici oppure multicellulari a forma di T.[7][8][9][10][11].[12]
Le foglie, cauline, sono disposte in modo alterno. Sono sessili o picciolate con picciolo alato. La forma della lamina varia da ovata a obovata, lanceolata o lineare con margini dentati e apici acuti. La superficie superiore è verde, quella inferiore è più scura e a volte tomentosa e punteggiata di ghiandole resinose. Le venature sono di tipo pennato.
Le infiorescenze sono fondamentalmente monocefale: in genere è presente un solo capolino discoide terminale sotteso da alcune (da 3 a 8) brattee fogliose. I capolini sono composti da un involucro emisferico(da 6 a 12 mm di diametro) formato da 24 - 50 brattee che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee, disposte su circa 4 - 8 serie, sono di tipo foglioso (con forme da ovate a deltate o lanceolate) con margini scariosi e sono persistenti. Il ricettacolo è privo di pagliette spinose (è nudo).
I fiori per capolino sono numerosi, da 30 a 100, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla (penta-lobata) è snella, ed è provvista nella parte basale e tubolare di diverse ghiandole prominenti; il colore è lavanda (raramente bianco).
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] La parte terminale delle antere è arrotondata, senza code ed è glabra; le antere sono prive di ghiandole. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte).[15]
- Gineceo: lo stilo è filiforme con base priva di nodi e pubescenza a spazzola. Gli stigmi dello stilo sono due. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[16]
I frutti sono degli acheni a forma cilindrica e con 8 -10 coste laterali. Le pareti sono prive di fitomelanina (strato protettivo contro batteri, larve e insetti); gli acheni sono provvisti invece di rafidi subquadrati; sono inoltre punteggiate di ghiandole resinose. Il pappo può essere presente e breve (con 20 - 40 squame con forme da lanceolate a subulate) oppure assente.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante può avvenire anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini (se presenti) delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione di queste specie è relativa all'America tropicale; mentre è di recente l'introduzione di queste piante in Australia e Filippine.[17]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Centratherinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[3] Dagli ultimi studi filogenetici sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. Centratherinae occupa una posizione recente e appartiene al clade del Nuovo Mondo. Il genere Centratherum appartiene al subclade relativo all'America tropicale.[11]
I caratteri distintivi per questo genere (e per la sottotribù) sono i seguenti:[10]
- le foglie sono intere (non pennate);
- i capolini sono sottesi alla base da alcune brattee fogliose e patenti.
Inizialmente la sottotribù descriveva due generi: Centratherum e Oiospermum.[10] Ma un esame più accurato dei caratteri della specie O. involucratum ha evidenziato che è morfologicamente strettamente correlata alle altre specie di Centratherum. In assenza di un'ipotesi filogenetica si è ritenuto di descrivere O. involucratum all'interno di Centratherum con il nome di Centratherum repens (Spreng.) Loeuille & Pirani Il cambiamento dell'epiteto specifico è giustificato dal fatto che la specie fu descritta per la prima volta da Sprengel nel 1821 come Calydermos repens.[21]
Inoltre alcune ultimissime ricerche (2019) propongono di accorpare le sottotribù Centratherinae e Sipolisiinae nella sottotribù Lychnophorinae. La sinonimia è supportata sia da dati morfologici che dalle analisi del DNA.[22]
Il numero cromosomico di queste specie (2n = 18 per l'Eurasia e 2n = 32 per l'America[17]) è un valido elemento di distinzione tassonomica della sottotribù nell'ambito della tribù Vernonieae.[10]
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere ha 3 specie:[2]
- Centratherum cardenasii H.Rob.
- Centratherum punctatum Cass.
- Centratherum repens (Spreng.) Loeuille & Pirani
Le specie di questo genere si distinguono principalmente per i seguenti caratteri:[10]
- C. cardenasii e C. punctatum: le piante di questo gruppo sono delle erbe annuali o arbusti i cui fusti sono ramificati fin dalla base; gli acheni possono avere il pappo (con 20 - 40 scaglie a forma lanceolata-lineare) oppure no, e sono glabri oppure ricoperti da rigide setole; le brattee dell'involucro sono da 30 a 40 disposte su 4 serie. I fiori sono da 40 a 100.
- C. repens'': questa specie, il cui sinonimo è Oiospermum involucratum (Nees & Mart.) Less.[23], è un'erba annuale; gli acheni sono privi di pappo, ma ricoperti da piccole setole con punte divergenti; le brattee dell'involucro sono 45 disposte su 4 serie. I fiori sono 25.
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Ampherephis Kunth
- Amphibecis Schrank
- Crantzia Vell.
- Oiospermum Less.
- Spixia Schrank
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
- ^ a b Susanna et al. 2020.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 22-gennaio-2014.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22-gennaio-2014.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 160.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 448.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ a b Robinson 1999, pag. ii.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Loeuille et al. 2014.
- ^ Semir et al. 2019.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Harold Robinson, Generic and Subtribal Classification of American Vernonieae (PDF) [collegamento interrotto], in Smithsonian Contributions to Botany, number 89, 116 pages, 1999.
- B. Loeuille, C.M. Sinischalchi & J.R. Pirani, New names in Vernonieae (Asteraceae) of northeastern Brazil (PDF), in Phytoneuron, vol. 8, 2014, pp. 1-11.
- João Semir, Benoît Loeuille, José Rubens Pirani, A synopsis of Lychnophorinae (Asteraceae: Vernonieae), in Phytotaxa, vol. 98, n. 1, 2019, pp. 1-139.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Centratherum
- Wikispecies contiene informazioni su Centratherum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=bd70ff4f-66f2-4599-893a-bcd9ed8545e2[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Centratherinae IPNI Database
- Centratherum eFloras Database