Castello San Giorgio Morgeto | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Calabria |
Città | San Giorgio Morgeto |
Indirizzo | Loc. Castello |
Coordinate | 38°23′09.85″N 16°06′36.5″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello-fortezza |
Condizione attuale | in buono stato di conservazione |
Proprietario attuale | Comune di San Giorgio Morgeto |
Visitabile | sì |
Sito web | [1] - Comune di San Giorgio Morgeto. |
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Il Castello di San Giorgio è un'antica fortificazione calabrese sull'altura del comune di San Giorgio Morgeto.[1]
La storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini
[modifica | modifica wikitesto]La terra di San Giorgio Morgeto non ha sempre avuto questo nome. Originariamente era conosciuta come Morgeto. Le opere di Proclo, Plinio, Strabone, narrano dell'antico popolo dei Morgeti, e di re Morgete, che secondo le leggende locali avrebbe fondato il castello di San Giorgio Morgeto.[2][3][4][5][6]
Questa zona è molto antica. Popolazioni indigene, probabilmente appartenenti al ceppo degli Enotri (Itali, Morgeti, Siculi).[7][8][9] Per altri, invece, furono popoli italici che furono scacciati dalle loro terre dagli Enotri[10], erano già presenti fin dall'età del bronzo e dall'età del ferro, per poi passare a popolazioni greco-italiche e successivamente romane. Secondo Antioco di Siracusa, Morgete succedette ad Italo nel governo della Calabria (allora detta Italia) sino a quando essa fu invasa dai Bruzi, un popolo dalle ignote origini che si stabili nella parte centro-settentrionale della regione ed elesse come capitale Cosenza. La zona fu abitata anche dagli Arabi, dall'840 all'885/86, un complesso militare formato anche da edifici religiosi.
Il periodo normanno
[modifica | modifica wikitesto]Nell'XI secolo, i Normanni, considerati barbari e guerrieri, avidi di ricchezze e potere, giunsero in Italia e furono reclutati come mercenari dai signori della zona, affinché difendessero il Meridione dai Saraceni. Il potere dei Normanni e le loro conoscenze sull'Italia aumentarono dopo essere stati al servizio dei Longobardi e dopo aver combattuto a fianco dei Bizantini. Queste esperienze li resero più consapevoli della situazione italiana, soprattutto dal punto di vista della difesa e del livello di preparazione degli eserciti degli Stati contro i quali o per i quali avevano combattuto.[11]
In meno di un secolo, i Normanni conquistarono i territori longobardi e i ducati costieri, grazie soprattutto ai tre figli di Tancredi d'Altavilla, proveniente da una nobile famiglia vichinga di Hauteville, un piccolo feudo della Normandia.
San Giorgio fu città bizantina fino al 1076, anno in cui Roberto il Guiscardo, il terzo figlio di Tancredi, ottenne l'investitura del ducato di Puglia e Calabria, che comprendeva il castello. Essendo stata una città bizantina per quasi due secoli, la popolazione era totalmente greca, perciò ci fu uno scambio graduale di ordinamenti civili, militari e infine ecclesiastici, facendo sì che si conservassero i riti greci per molto tempo.[12][13][14][15]
Il periodo angioino
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la battaglia di Benevento (1266), il Regno di Sicilia fu conquistato da Carlo I d'Angiò. Nei registri del 1265 di Carlo I d'Angio, San Giorgio Morgeto era annoverato tra le terre del Giustiziere di Calabria, insieme a Polistena e Melicucco. Il castello viene affidato ad un funzionario denominato castellanum, il primo fu Guerriero di Squillace, nel 1283 al giudice fiorentino Aldebradino de Acquerello. Gli altri feudatari, Palmede de Riso, Blasco de Luna, Ricardo di Stella, Arnaldo da Villanova Vicesiniscalco, Caracciolo, Milano dal 1503 poi 1568 al 1806.
Il Castello oggi
[modifica | modifica wikitesto]Altre modifiche furono apportate in seguito dai nobili che si succedettero nell'amministrazione della città. Il castello fu abbandonato nel XVI secolo.[16]
Del castello si conserva il maschio, una cisterna, alcuni tratti delle mura e i basamenti delle torri.[16] Il castello è stato oggetto di lavori di restauro e recupero.
Galleria d'immagini
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Monografia di San Giorgio Morgeto del 1886, di Domenico Cangemi.
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Il maschio del castello.
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Castello Svevo-Normanno.
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Panorama di San Giorgio Morgeto in Notturna, ritratto da Polistena
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Castello con Monumento ai Caduti di San Giorgio Morgeto (R.C.). Opera di Fortunato Longo, nipote dei Jerace e Morani.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ORIGINI DEL CASTELLO DI SAN GIORGIO MORGETO
- ^ Girolamo Marafioti, Ad instanza de gl'Uniti, Padova, 1601. Ristampa anastatica: editore Arnaldo Forni, 1975 e 1981, p. 114.
- ^ Storia, su universitadipolistena.it, Università degli Studi di Polistena.- Riscoperta una mappa del 1595 sul popolo dei Morgetes-Brutii.
- ^ Giovanni Fiore da Cropani ne “La Calabria Illustrata” (I tomo, 1691: l’opera integrale, in tre tomi, e stata pubblicata presso Rubbettino a cura di Ulderico Nisticò).
- ^ “La notte Morgezia” (pubblicato a Napoli nel 1842) del canonico Nicolino Amendolia, in cui il prete racconta, con un sentimento di angoscia e di terrore l’incontro fatto al castello con il re guerriero Morgete.
- ^ Domenico Cangemi, autore di una “Monografia di San Giorgio Morgeto” (1886).
- ^ Theodor Mommsen nella sua Storia di Roma (Vol I, cap III) accomuna le stirpi dei Siculi, degli Itali, dei Morgeti e degli Ausoni
- ^ De Juliis, p. 22.
- ^ Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, Firenze, Vallecchi, 1977, p. 70.
- ^ Luigi Pareti, I "Primi Italici", in Angelo Russi (a cura di), Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità, Ed. di Storia e Letteratura, 1997, pp. 41-42, ISBN 978-88-6372-346-5.
- ^ FOTO DEL CASTELLO DI SAN GIORGIO MORGETO
- ^ Gaufredus Malaterra, De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae Comitis et Roberti Guiscardi Ducis fratris eius, a cura di Ernesto Pontieri, in Rerum Italicarum Scriptores 2, V 1, 1928
- ^ I NORMANNI NELLA PIANA DI GIOIA TAURO
- ^ Goffredo Malaterra, Ruggero I e Roberto il Guiscardo; premessa al testo, traduzione e note di Vito Lo Curto, Cassino 2002.
- ^ De rebus gestis Rogerii Calabriæ et Siciliæ Comitis et Roberti Guiscardi Ducis fratris eius / auctore Gaufredo Malaterra monacho benedictino, parte II, cap. XIX
- ^ a b Castello di San Giorgio Morgeto, su icastelli.it. URL consultato il 22 settembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Girolamo Marafioti, Croniche et antichità di Calabria. Conforme all'ordine de' testi greco, & latino, raccolte da' più famosi scrittori antichi, & moderni ..., a cura di Ad instanza de gl'Uniti, Padova, 1601.
Ristampa anastatica: editore Arnaldo Forni, 1975 e 1981. Consultabile on line in Google Libri. - Nicolino Amendolia, La notte Morgezia, Napoli, 1842.
- Domenico Valensise, Monografia di Polistena, Napoli, Tipografia di Vinvenzo Marchese, 1862. URL consultato il 21 settembre 2018.
- Domenico Valensise Monografia di San Giorgio Morgeto (1882)
- Domenico Cangemi, Monografia di San Giorgio Morgeto, 1886
- Marcello Amendolea, San Giorgio Morgeto, in Calabria Letteraria, luglio-agosto-settembre 1961 (anno IX n. 7-8-9), pp. 27–28.
- Vincenzo Guerrisi Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Italia-Morgeti, libro documento.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello normanno-svevo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- www.icastelli.it [2]
- Sito ufficiale del [3] Archiviato il 20 ottobre 2021 in Internet Archive.