Casa De Grazia | |
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La facciata | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Crema |
Indirizzo | Via Dante Alighieri, 59/61 |
Coordinate | 45°21′41.26″N 9°41′25.76″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | XVII secolo |
Ricostruzione | XIX secolo (ristrutturazione) |
Stile | neoclassico |
Uso | residenziale |
Piani | 3 |
Casa De Grazia è una dimora storica di Crema.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estimo del 1685 risulta di proprietà di Francesco Guarino, avuta da Carl'Antonio Barbelli e fratelli, i figli del pittore Gian Giacomo[1], il quale, mancano i documenti per provarlo con certezza, potrebbe essere stato pure ivi residente in quanto nello Stato d'anime del 1647 risultava abitare nei paraggi (Perolini[1]).
Nel 1722 l'edificio era già divenuto la sede della Casa delle Ritirate, un rifugio per fanciulle traviate istituito nel 1690 dalla contessa Medea Martinengo Griffoni Sant'Angelo[2]; la presenza di queste donne fu oggetto di controversia con il priore dell'adiacente convento di Sant'Agostino padre Bernardo Nicola Zucchi, che si appellò alla magistratura. Le Ritirate furono così costrette a trasferirvi in uno stabile messo a disposizione dal protettore Ernesto Griffoni Sant'Angelo in via Federico Pesadori[3].
Nel 1843 vi abitava il professor Bonifacio Samarani a cui si deve l'intervento sulla facciata che gli ha conferito l'aspetto neoclassico[4].
Pochi anni dopo risiedeva in questa casa l'avvocato Pietro Donati che fu sindaco e deputato alla Camera in tre legislature[4]
Personalità legate al palazzo
[modifica | modifica wikitesto]- Carlantonio Barbelli, pittore, allievo e figlio primogenito di Gian Giacomo Barbelli, fu tanto aiutante del padre quanto lui stesso autore di opere pittoriche.
- Bonifacio Samarani, professore del ginnasio, fu cultore delle tradizioni linguistiche locali; in particolare diede alle stampe una Raccolta di proverbi lombardi e un Vocabolario cremasco-italiano con il primo tentativo di codificare la grammatica del vernacolo locale[4].
- Pietro Donati, avvocato, promosse l'istituzione delle scuole tecniche e della Biblioteca comunale Clara Gallini; fu sindaco dal 1863 al 1866, deputato nella X, XII e XIV legislatura del Regno d'Italia.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L’edificio si presenta in continuità con le altre abitazioni di via Dante Alighieri, quindi è visibile la sola facciata che si sviluppa su tre ordini divisi da sottili marcapiani[5].
Al piano terra si apre il portale con arco a tutto sesto; a destra si affaccia un secondo ingresso, più semplice[5].
Al secondo ordine si colloca una serie di porte finestre con parapetto in ferro battuto e timpano triangolare[5].
Le finestre del terzo ordine ricalcano quelle del primo, con semplici incorniciature, ma sono di dimensioni inferiori e dotate di piccola inferriata[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Sforza Benvenuti, Storia di Crema, Milano, Per i tipi di Giuseppe Bernardoni di Gio., 1859.
- Mario Perolini, Vicende degli edifici storici e monumentali di Crema, Leva Artigrafiche, 1995.
- Annamaria Piantelli, Crema, passeggiando guardando i palazzi, Pro Loco di Crema, 2010.