Carmine Nicolao Caracciolo | |
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Evaristo San Cristóval, Ritratto di Carmine Nicolao Caracciolo, tratto da El Perú Ilustrado (2001) | |
V principe di Santobuono | |
In carica | 20 gennaio 1694 – 26 luglio 1726 |
Predecessore | Marino V, IV principe di Santobuono |
Successore | Marino VI, VI principe di Santobuono |
Viceré del Perù | |
In carica | 5 ottobre 1716 – 26 gennaio 1720 |
Predecessore | Diego Morcillo Rubio de Auñón |
Successore | Diego Morcillo Rubio de Auñón |
Trattamento | Principe |
Altri titoli | Principe del Sacro Romano Impero Duca di Castel di Sangro Marchese di Bucchianico Conte di Capracotta e Schiavi Barone di Belmonte, Calcasacco delle Fraine, Castel Collalto, Castellone, Fraiano, Frisa Grandinara, Gaudioso, Lupara, Monteferrante, Moro, Roccaraso, Rocca Spinalveto e San Vito Patrizio Napoletano Gran Siniscalco del Regno di Napoli Grande di Spagna (1ª classe) Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro Ambasciatore a Roma e Venezia |
Nascita | Bucchianico, 5 luglio 1671 |
Morte | Madrid, 26 luglio 1726 (55 anni) |
Dinastia | Caracciolo |
Padre | Marino V Caracciolo, IV principe di Santobuono |
Madre | Giovanna Caracciolo di Torella |
Coniugi | Costanza Ruffo Isabella Martinez |
Figli | Marino VI Giulia Chiteria (Litteria) Filippo Luigi Giacomo |
Religione | Cattolicesimo |
Carmine Nicolao Caracciolo, quinto principe di Santo Buono, Grande di Spagna (Bucchianico, 5 luglio 1671 – Madrid, 26 luglio 1726), fu il viceré spagnolo del Perù tra il 5 ottobre 1716 ed il 26 gennaio 1720.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il suo nome era pronunciato in differenti modi, tra cui Carmine Nicola Caracciolo, Carmine Niccolo Caracciolo, Carmine Nicolás Caracciolo e Carmino Nicolás Caracciolo[1].
Nato a Bucchianico[2], Carmine Caracciolo era il discendente di una famiglia nobile di Napoli[3], ed era principe del Sacro Romano Impero. Fu esiliato da Napoli nel 1707, quando la città passò sotto al controllo della Corona d'Austria, essendo fedele ai Borbone. Tutte le sue proprietà furono confiscate. Era un letterato acculturato e fu ambasciatore a Roma e Venezia nel 1702.
Fu il primo italiano ad essere nominato a capo del vicereame del Perù. La nomina avvenne nel 1713, ed il viaggio verso l'America occupò qualche tempo. Giunse a Cartagena de Indias sulla nave da battaglia del conte di Vega Florida, dove venne a sapere della corruzione politica e commerciale presente nel vicereame. Portava con sé l'ordine della Corona spagnola di porre fine al contrabbando francese, in qualche modo protetto ed incoraggiato dal suo immediato predecessore.
Entrò a Lima prendendo il potere il 5 ottobre 1716. Per celebrare il suo arrivo il poeta Peralta pubblicò un panegirico in suo onore, El sol en el zodíaco, come anche fece Bermúdez de La Torre. Entrambi erano stravaganti nelle preghiere rivolte al nuovo viceré.
Nel 1717 fu creato il vicereame della Nuova Granada nel Perù settentrionale, incorporando le Audiencia di Bogotà, Quito e Panama. Il nuovo vicereame ebbe vita breve e fu sciolto nel 1724 con i territori che tornarono di pertinenza del vicereame del Perù.
Tra gli accadimenti più importanti della sua amministrazione, si può ricordare che non riuscì a bloccare il contrabbando, i missionari costruirono molti conventi sulle montagne e fu fondato il Collegio di Ocopa. Un'epidemia colpì 60 000 indigeni. Un decreto reale proibì di marchiare a fuoco gli schiavi neri. A causa degli abusi degli encomenderos del sistema del mita, il Caracciolo ne sollecitò l'abolizione. Il re, però, non accolse la richiesta. Il 15 agosto 1719 inoltre vi fu la prima eclissi solare totale registrata a Lima dopo l'occupazione spagnola, poco prima di mezzogiorno. Fu necessario l'uso del faro, e l'eclissi stimolò processioni di penitenti.
Il suo incarico di viceré si protrasse fino al 1720, mentre la sua morte arrivò nel 1727.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sposò in prime nozze nel 1694 Costanza Ruffo (1679-1715) e in seconde nozze Isabella Martinez[4]. Ebbe numerosi figli, tra cui:
- Marino VI (1696-1745), VI principe di Santobuono;
- Giovanna Irene (1697-1721), che sposò Vittorio Amedeo Ferrero-Fieschi, principe di Masserano, da cui ebbe tre maschi e tre femmine[5];
- Giulia Chiteria (Litteria) (1705-1756), la quale sposò Francesco Gonzaga, duca di Solferino;
- Filippo Luigi (1713-1777);
- Giacomo (1704-1753), militare.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Marino IV Caracciolo, II principe di Santobuono | Giovanni Antonio II Caracciolo, I principe di Santobuono | ||||||||||||
Diana Spinelli | |||||||||||||
Ferrante Caracciolo, III principe di Santobuono | |||||||||||||
Isabella Caracciolo, duchessa di Feroleto | Ferrante Caracciolo, duca di Feroleto | ||||||||||||
Laura Carafa | |||||||||||||
Marino V Caracciolo, IV principe di Santobuono | |||||||||||||
Marco Antonio Loffredo, I principe di Maida | Alessandro Loffredo | ||||||||||||
Eleonora Ruffo | |||||||||||||
Chiara Loffredo | |||||||||||||
Dianora Caracciolo di Feroleto | Alfonso Caracciolo, conte di Oppido | ||||||||||||
Giovanna d'Evoli | |||||||||||||
Carmine Niccolò Caracciolo, V principe di Santobuono | |||||||||||||
Camillo Caracciolo, II principe di Avellino | Marino I Caracciolo, I principe di Avellino | ||||||||||||
Crisostoma Carafa | |||||||||||||
Giuseppe Caracciolo, I principe di Torella | |||||||||||||
Roberta Carafa | Marzio Carafa, II duca di Maddaloni | ||||||||||||
Vittoria Spinelli | |||||||||||||
Giovanna Caracciolo di Torella | |||||||||||||
Giovanni Tommaso di Capua, I principe di Roccaromana | Annibale di Capua | ||||||||||||
Lucrezia Arcamone | |||||||||||||
Costanza di Capua | |||||||||||||
Virginia Belprato, contessa d'Anversa | Carlo Belprato, conte d'Anversa | ||||||||||||
Laudomia di Lannoy | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il suo nome completo era (ES) Don Carmine Nicolás Caracciolo, quinto príncipe de Santo Buono, octavo duque de Castel de Sangro, duodécimo marqués de Buquianico, conde de Esquiabi, de Santobido y de Capracota, barón de Monteferrato, Castillón, Belmonte, Roca Espinalberti, Frainefrica, Grandinarca y Castelnuovo, señor de Nalbeltide y de la ciudad de Auñón, y grande de España de primera clase.
- ^ Archivio di Stato di Napoli e Archivio Caracciolo di Santobono, fascicoli n. 1-42.
- ^ Figlio di Marino Caracciolo, principe di Santobuono, e Giovanna Caracciolo, figlia di Giuseppe, principe di Torella, vedasi DBI.
- ^ DBI.
- ^ (ES) Juana Irene Caracciolo y Ruffo, vedasi DBE.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Valentina Favarò, Pratiche negoziali e reti di potere. Carmine Nicola Caracciolo tra Europa e America (1694-1725), Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2019, ISBN 978-88-498-6151-8.
- (ES) José Agustín de La-Puente, Cortar el revesino, Crónica de la época del vigésimo segundo virrey del Perú, in Ricardo Palma, Tradiciones peruanas, 2ª ed., Alicante, Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes, 2000.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carmine Nicolao Caracciolo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Raffaele Barometro, CARACCIOLO, Carmine Nicola, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976.
- (ES) Carmine Nicolao Caracciolo, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 171347692 · ISNI (EN) 0000 0001 2043 9318 · LCCN (EN) no2011098287 · GND (DE) 121353240X |
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