Carlo di Tocco (Tocco, XII secolo – 1207 circa) è stato un giurista e glossatore medievale italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Carlo di Tocco fu giureconsulto siciliano, ma non si conosce precisamente la città dove nacque, probabilmente a Tocco vicino a Benevento, seppure la sua famiglia ebbe residenza in Palermo[1].
Ancor giovine fu mandato in Bologna a studiare la giurisprudenza, dove seguì lezioni di Dritto dai celebri giureconsulti, Piacentino, Ottone Papiense, Giovanni Cremonese e Giovanni Bassiamo[2]. Si sa di lui che per la sua dottrina venne prediletto ed onorato del re Guglielmo II, il quale lo elesse Giudice della Regia Gran Corte della Vicaria di Napoli, e suo Assessore. La di lui opinione fu così importante fuori di Sicilia, che il Comentario sulle leggi longobarde venne pubblicato per le stampe insieme con quelli dei più celebri giureconsulti, Augustae Taurinorum 1537 e Venetiis 1606[3]. Questo celebre giureconsulto vivea sino al 1207, come si rileva dal suo stesso Comentario[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Diego Orlando, Biblioteca di antica giurisprudenza siciliana dell'avvocato Diego Orlando, Palermo, Pietro Morvillo, 1851, pp. 29-30.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo di Tocco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuliana D'Amelio, CARLO di Tocco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977.
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