S.A. De Sigis | |
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Stato | Italia |
Fondazione | 1920 a Pavia |
Chiusura | 1976 |
Sede principale | Milano |
Settore | |
Prodotti | solfuro di carbonio |
La S.A. Carlo De Sigis è stata un'azienda chimica italiana produttrice di solfuro di carbonio. Lo sviluppo dell'industria delle fibre chimiche (allora si usava ancora la denominazione seta artificiale) comportava la necessità di produrre il solfuro di carbonio. Il rayon con procedimento viscosa si ottiene facendo reagire la cellulosa con questo prodotto.[1] A sua volta il solfuro di carbonio che ha come formula grezza CS2 era prodotto a partire dal carbone e dallo zolfo ad alta temperatura. Con il metodo messo a punto dal dott. Carlo de Sigis come carbone venne usato il carbone di legna.[2]
La produzione e l'utilizzo industriale del solfuro di carbonio è molto pericoloso per la salute di chi ci viene a contatto, poiché può determinare una grave malattia, il solfocarbonismo.[3][4]
Carlo De Sigis realizzò a Motta San Damiano, vicino a Pavia, uno stabilimento per tale produzione. Tale società fu in seguito inclusa tra le controllate della Châtillon che utilizzava il prodotto negli stabilimenti di Vercelli, Ivrea e Châtillon. La produzione fu poi abbandonata alla fine degli anni sessanta.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Nell'archivio della Banca Commerciale Italiana sono disponibili i copialettere durante la presidenza di Beniamino Luigi Gianzana in consiglio di amministrazione appunto per incarico di tale banca. [1]
- Nell'archivio della Banca d'Italia compaiono i documenti della S.A. Carlo De Sigis in quanto partecipata industriale di impresa bancaria (sigla BA9) [2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le fibre di cellulosa del legno o del cotone vengono sciolte con soda caustica che reagisce con il solfuro di carbonio dando un composto solubile in acqua che è una soluzione colloidale, chiamata viscosa, (e si forma xantogenato di cellulosa ) che fatta passare attraverso piccoli ugelli in un bagno di acido si riconverte a cellulosa
- ^ A tal fine il gruppo Châtillon acquistò un bosco a Vallepietra, zona dove per antica tradizione c'erano le carbonaie per ricavare carbone di legna particolarmente puro.
- ^ Il solfocarbonismo per la gravità delle conseguenze sul sistema nervoso e per la sua diffusione negli anni trenta fu una delle prime malattie professionali riconosciute dall'INAIL
- ^ Sul filo della pazzia: produzione e malattie del lavoro alla Viscosa di Roma negli anni Venti e Trenta di Alice Sotgia, su dprs.uniroma1.it. URL consultato il 21 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito con fotografie del 1940 dello stabilimento [collegamento interrotto], su beniculturali.ilc.cnr.it:8080.