Carano | |
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Moneta di Vergina precedente al 500 a.C. associata all'Oracolo di Carano | |
Sovrano macedone | |
In carica | IX-VIII secolo a.C. |
Successore | Coeno |
Nome completo | Καρανός |
Nascita | IX secolo a.C. |
Morte | VIII secolo a.C. |
Dinastia | Argeadi |
Padre | Temeno |
Figli | Coeno |
Carano o Karanos (in greco antico: Καρανός?, Karanós; IX secolo a.C. – VIII secolo a.C.) fu il leggendario primo re della Macedonia.
Fu riportato per la prima volta dallo storico greco Teopompo.[1][2][3] Secondo Eusebio, si insediò in Macedonia precedentemente alla prima olimpiade (776 a.C.)[4] e regnò per 30 anni.[5] facendo di Aigai la capitale del regno, secondo la testimonianza di Giustino, che a sua volta cita Marsia di Pella.[6]
Il mito
[modifica | modifica wikitesto]Carano era uno dei figli di Temeno, capo dei Dori e in seguito re di Argo. Alla morte del padre i vari principi si riunirono per discutere chi dovesse essere il suo successore. Uno di loro, Fedone, riuscì a sconfiggere tutti gli altri pretendenti ottenendo così il trono. Carano allora decise di cercarsi un nuovo regno, dove anche lui avesse potuto essere il re, non prima però di aver consultato l'oracolo di Delfi. «Tu troverai il tuo regno laddove troverai abbondanza di animali domestici e selvatici» – fu il responso.
Perciò Carano e il suo seguito si mossero verso nord, in cerca di terra adatta per stabilire il suo nuovo regno. Infine, scoprì una verde valle, con una grande quantità di selvaggina e capre, dopodiché pensò che la profezia della Pizia era stata adempita. In quel luogo vi costruì una città che chiamò Ege, (che in greco significa capre), l'attuale Vergina, un sito di consistente attività archeologica, come dimostrano i numerosi e importanti ritrovamenti riportati alla luce.
Secondo Giustino[6] citando Marsia di Pella:
«Anche Carano venne in Emazia con un grande numero di greci, essendo stato informato da un oracolo di una patria in Macedonia. Qui, seguendo un gregge di capre che correvano sotto una acquazzone, si impadronì della città di Edessa, essendo gli abitanti stati colti presi di sorpresa dalla violenta pioggia e densa nebbia. Ricordando il comando dell'oracolo di seguire la traccia delle capre nella sua ricerca del regno, Carano stabilì la città come sua capitale, e dunque le fece una solenne osservanza, in qualsiasi luogo egli portasse il suo esercito, di tenere quelle stesse capre prima dei suoi stendardi in modo da averle come guide nelle imprese in cui si fosse imbattuto per trovare il regno. Egli chiamò la città di Edessa con il nome di Ege e il suo popolo Egeadi, a ricordo di questo servigio»
Secondo il Chronicon di Eusebio:[4]
«Nella prima Olimpiade, Carano venne mosso dall'ambizione di raccogliere forze tra gli argivi e nel resto del Peloponneso, in modo da condurre un esercito nel territorio dei macedoni. A quel tempo il re dell'Orestae[7] era in guerra con i suoi vicini, gli Eordei, e così mandò a chiamare Carano affinché venisse in suo aiuto, promettendo di dargli in cambio metà del suo territorio, se gli Orestae avessero vinto. Il re mantenne la promessa, e Carano prese possesso del territorio, regnando per 30 anni, fino alla sua morte in tarda età. Gli succedette suo figlio Coeno, che regnò per 28 anni»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Teopompo, Elleniche, FGrH 115, 6F14.
- ^ Shrimpton, pag. 270.
- ^ Roisman, pag. 101-102.
- ^ a b Eusebio, Chronicon, 86.
- ^ Eusebio, Chronicon, 87.
- ^ a b Giustino, Epitome, 7, 1, 7-12.
- ^ Orestis (in greco antico: Ὀρεστίς?, Orestís, "[monti] Orestis" era una regione della Macedonia superiore, corrispondente pressappoco all'attuale prefettura di Kastoria, Macedonia Occidentale, Grecia. I suoi abitanti furono la tribù Orestae. Come per la maggior parte della Macedonia Superiore, essa divenne parte della Macedonia soltanto dopo l'inizio del IV secolo a.C.; prima che incominciasse ad avere strette relazioni con l'Epiro.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Teopompo di Chio, Elleniche.
- Giustino, Epitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo.
- Eusebio di Cesarea, Chronicon.
- Fonti secondarie
- (EN) William Smith (a cura di), Caranus, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
- (EN) Gordon S. Shrimpton, Theopompus The Historian, McGill-Queen's Press, 1991, ISBN 0-7735-0837-6.
- (EN) Joseph Roisman e Ian Worthington, A Companion to Ancient Macedonia, John Wiley & Sons, 2010, ISBN 978-1-4051-7936-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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