La canapa di Manila[1] (o manilla) è una fibra tessile ottenuta dalla lavorazione delle foglie di Musa textilis (abaca); insieme alla canapa, è una delle fibre naturali più durevoli[2].
Molteplici sono i suoi impieghi: usate nell'industria dei tessuti grezzi e della carta, le fibre di manilla possono essere filate in spaghi o corde. In particolare, per la loro resistenza (specie allʼazione erosiva dell'acqua marina) e flessibilità, le corde sono usate per cavi da marina (per ormeggio, rimorchio, ecc.) e reti da pesca. Con le stesse fibre, inoltre, si possono produrre oggetti (perlopiù artigianali) come borse, tappeti, vestiti e mobili.
Lavorazione
[modifica | modifica wikitesto]I frutticoltori effettuano il raccolto nei campi di abacà ogni 3-8 mesi dopo un periodo iniziale di crescita di 18-25 mesi e dopo una durata di vita complessiva di circa 10 anni. In genere la raccolta comporta delle operazioni correlate alle guaine fogliacee: la sguainatura (separazione delle guaine superficiali e profonde), la spampanatura (da cui si ottengono le fibre) e l'essiccatura, solitamente mediante esposizione alla luce del sole come vuole la tradizione.
Etichettatura tessile
[modifica | modifica wikitesto]Sigla AB.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dalla città di Manila, capitale delle Filippine, fra i principali produttori di abaca.
- ^ Si noti che, a differenza della canapa (con la quale è spesso confusa), la manilla non appartiene alla famiglia delle Cannabacee.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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