Camillo Borghese | |
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Il principe Camillo Borghese in una copia del ritratto di François Gérard alla Frick Collection | |
Principe di Guastalla | |
Predecessore | Ferdinando I di Parma (linea legittima) |
Successore | Maria Luisa d'Austria (duchessa di Parma) |
VI Principe di Sulmona [1] | |
Predecessore | Marcantonio IV |
Successore | Francesco |
Trattamento | Sua Eccellenza Don |
Altri titoli | Amministratore generale del Piemonte VII Principe di Rossano Principe di Francia |
Nascita | Roma, 19 luglio 1775 |
Morte | Firenze, 9 maggio 1832 (56 anni) |
Dinastia | Borghese |
Padre | Marcantonio IV Borghese, V principe di Sulmona |
Madre | Anna Maria Salviati |
Consorte | Paolina Bonaparte |
Religione | Cattolicesimo |
Camillo Filippo Ludovico Borghese, Principe di Guastalla, VI principe di Sulmona e VII di Rossano (Roma, 19 luglio 1775 – Firenze, 9 maggio 1832), è stato un nobile italiano e, grazie al suo matrimonio con Paolina Bonaparte, divenne cognato di Napoleone.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Camillo Borghese nacque a Roma, figlio di Marcantonio IV Borghese, V principe di Sulmona (1730-1800) e della duchessa Anna Maria Salviati, e fratello di Francesco (1776-1839), principe Aldobrandini.
Età napoleonica
[modifica | modifica wikitesto]Entrò al servizio francese nel 1796, distinguendosi in battaglia nelle prime campagne napoleoniche. Nel 1803 si trasferì a Parigi, andando ad abitare nel Palazzo d'Oigny di via Grange-Batelière.[2]
Qui incontrò la sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte che, di ritorno da Santo Domingo, dopo la morte del marito Victor Emanuel Leclerc, viveva con il fratello Giuseppe a Palazzo Mabeuf.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il Principe possedeva una dote invidiabile e Napoleone non oppose alcuna resistenza alla richiesta di prenderne in sposa la sorella. Il 23 agosto 1803, meno di un anno dopo la morte di Leclerc, Camillo divenne quindi il secondo marito di Paolina a Montfontain. Venne nominato Principe di Francia nel 1805; successivamente divenne comandante della Guardia Imperiale nel 1805 e poco dopo colonnello (poi maggiore generale) e Principe sovrano di Guastalla; nel 1809 divenne Comandante della 27ª e della 28ª Divisione dell'esercito francese.
Inizialmente appassionato (commissionò la famosa Venere con l'effigie della moglie dal Canova), il matrimonio successivamente si concluse in un concubinaggio con numerose amanti che portarono i due amanti a stravaganti usanze quali quella di utilizzare schiavi africani come poggiapiedi. Ad ogni modo la coppia condusse vite separate ma non divorziò mai e Paolina convinse anzi il fratello a concedere a Camillo il governo del Piemonte nel 1808 funzione che assolse con un certo successo essendo amato sia dalla nobiltà piemontese che dal popolo risiedendo al castello di Stupinigi. Camillo ottenne anche la salvaguardia su un prigioniero di riguardo: papa Pio VII.
Napoleone lo forzò inoltre a vendere alla Francia 344 pezzi della Collezione Borghese, che Camillo arricchì nuovamente con nuovi pezzi provenienti dagli scavi in Egitto e con l'acquisto di altre opere. Camillo prestò inoltre notevole attenzione alla villa di famiglia a Porta Pinciana, dando nuova sede alla rinnovata collezione e facendo costruire una nuova entrata monumentale che dava su Piazza del Popolo, ancora oggi esistente.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la caduta di Napoleone, l'alleanza tra Camillo ed il governo francese si ruppe e lo mise in cattiva luce a Roma, a tal punto che fu costretto a recarsi a Firenze, anche per distanziarsi dalla moglie, evitando ad ogni modo il sequestro delle proprie terre (pratica usuale applicata da Pio VII al suo ritorno al soglio pontificio contro gli ex sostenitori del Bonaparte).
Dopo 10 anni di matrimonio fallimentare, venne convinto dal Papa a riprendere con sé Paolina, che però morì di cancro dopo soli 3 mesi. Non avendo avuto figli, alla sua morte il suo patrimonio con i suoi numerosi titoli passò al fratello Francesco.
Fu padrino di battesimo di Camillo Benso, conte di Cavour.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Stemma di Camillo Filippo Ludovico Borghese | |
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Onorificenze francesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Titolo di Ancien Regime abbandonato aderendo alla Repubblica Romana. Questo titolo principesco aveva peraltro ben più scarso valore di quello di Guastalla, fruttando solo una rendita mentre il titolo principesco francese era secondo solo a quello imperiale.
- ^ H.D'Alméras, Paolina Bonaparte, Milano, Dall'Oglio, 1964, p.125
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anthony Majanlahti, The Families Who Made Rome, London, Chatto & Windus, 2005, pp. 205 e 180-181, ISBN 0-7011-7687-3.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Camillo Filippo Ludovico Borghese
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Camillo Fillipo Ludovico, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Bruno Di Porto, BORGHESE, Camillo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 12, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971.
- Camillo II Borghese, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30381871 · ISNI (EN) 0000 0000 6146 7553 · BAV 495/139815 · CERL cnp01363499 · LCCN (EN) nr98017993 · GND (DE) 121007472 · BNF (FR) cb13331203j (data) |
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