Cahiers du cinéma | |
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Stato | Francia |
Lingua | francese |
Periodicità | mensile |
Genere | rivista cinematografica |
Fondatore | André Bazin, Jacques Doniol-Valcroze, Joseph-Marie Lo Duca, Léonide Keigel |
Fondazione | aprile 1951 |
Sede | Parigi |
Editore | Phaidon Press |
Diffusione cartacea | 15.544 (2018) |
Direttore | Stéphane Delorme |
Redattore capo | Marcos Uzal |
ISSN | 0008-011X | e 2698-0940
Sito web | www.cahiersducinema.com |
I Cahiers du cinéma sono la più prestigiosa rivista cinematografica francese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La rivista è stata fondata nell'aprile 1951 da André Bazin, Léonide Keigel, Joseph-Marie Lo Duca e Jacques Doniol-Valcroze, raccogliendo l'eredità della Revue du cinéma e riunendo i membri di due circoli cinematografici parigini: Objectif 49 (Robert Bresson, Jean Cocteau, Alexandre Astruc ecc.) e il Ciné-Club du Quartier Latin. Tra i collaboratori figuravano Éric Rohmer, Jacques Rivette, Jean-Luc Godard, Claude Chabrol e François Truffaut.
Gli articoli dei Cahiers reinventarono le basi della critica cinematografica. L'elaborazione della politica degli autori riconobbe per la prima volta il valore dei film hollywoodiani di Alfred Hitchcock, Howard Hawks, Robert Aldrich, Nicholas Ray, Fritz Lang, e Anthony Mann, ma soprattutto di registi come Jean Renoir, Roberto Rossellini, Kenji Mizoguchi, Max Ophüls e Jean Cocteau, in polemica con il cinema francese del periodo. L'articolo di Truffaut Su una certa tendenza del cinema francese (1954) è considerato il manifesto del movimento cinematografico originato dagli ex-redattori dei Cahiers passati alla regia, detto Nouvelle Vague.
Dopo Éric Rohmer, caporedattore dal 1957 al 1963, la guida passò a Jacques Rivette. L'attenzione si spostò dagli Stati Uniti alle cinematografie nazionali emergenti, mentre si faceva strada una politicizzazione che esplose in particolare nel 1968. I Cahiers furono guidati, per qualche anno, da un collettivo di ispirazione maoista. Più tardi, con Serge Daney e Serge Toubiana, le posizioni politiche si sono gradualmente smussate, ma non si è ridotta l'influenza critica della rivista, né la sua capacità di produrre, dalle file dei suoi collaboratori, nuovi registi francesi (André Téchiné, Leos Carax, Olivier Assayas, Patrice Leconte).
Nel 1998, Le Editions de l'Etoile (la casa editrice dei Cahiers) è stata acquisita dal gruppo Le Monde. Quest'ultimo nel 2008 ha ceduto la società editrice al gruppo anglosassone Phaidon Press.
La rivista è stata diretta da Jean-Michel Frodon (affiancato da Serge Bozon) fino al 2009. Il comitato di redazione è formato da Hervé Aubron, Stéphane Delorme, Charlotte Garson, Ludovic Lamant, Elisabeth Lequeret, Thierry Lounas, Vincent Malausa, Thierry Meranger, Cyril Neyrat, Eugenio Renzi, Jean-Philippe Tessé, Antoine Thirion.
Nel luglio 2009 Stéphane Delorme rimpiazza Frodon come caporedattore ed è affiancato da Jean-Philippe Tessé.
Caporedattori
[modifica | modifica wikitesto]- 1951-1958: André Bazin
- 1958-1963: Éric Rohmer, affiancato da Jean Douchet
- 1963-1965: Jacques Rivette
- 1965-1973: Jean Narboni, affiancato dal 1966 al 1971 da Jean-Louis Comolli
- 1973-1981: Serge Daney e Serge Toubiana
- 1981-1991: Serge Toubiana, affiancato da Alain Bergala dal 1981 al 1986
- 1991-1996: Thierry Jousse, affiancato da Frederic Strauss
- 1996-1998: Antoine de Baecque
- 1998-2001: Charles Tesson
- 2001-2003: Charles Tesson e Jean-Marc Lalanne
- 2003-2009: Emmanuel Burdeau e Jean-Michel Frodon (direttore della redazione)
- 2009-: Stéphane Delorme, affiancato da Jean-Philippe Tessé
Versione italiana
[modifica | modifica wikitesto]Il sito ufficiale della rivista propone ogni mese in lettura libera due articoli provenienti dalla rivista cartacea. Di questi è stata offerta dal 2005 al 2007, grazie al sostegno dell'Ambasciata di Francia a Roma, una versione in lingua italiana[1].
Collaboratori (parziale)
[modifica | modifica wikitesto]- Olivier Assayas
- Antoine de Baecque
- André Bazin
- François Bégaudeau
- Pascal Bonitzer
- Noël Burch
- Emmanuel Burdeau
- Leos Carax
- Claude Chabrol
- Marc Chevrie
- Michel Chion
- Jean-Louis Comolli
- Serge Daney
- Jacques Doniol-Valcroze
- Jean Domarchi
- Jean-Michel Frodon
- Claude de Givray
- Jean-Luc Godard
- Jean-Claude Guiguet
- Pascal Kané
- Léonide Keigel
- Patrice Leconte
- Joseph-Marie Lo Duca
- Mia Hansen-Løve
- Christophe Honoré
- Thierry Jousse
- Pierre Kast
- Iannis Katsahnias
- Yann Lardeau
- Morvan Lebesque
- Serge Le Péron
- Thierry Lounas
- Chris Marker
- Luc Moullet
- Jean Narboni
- Cyril Neyrat
- Vincent Ostria
- Jean-Pierre Oudard
- Alain Philippon
- Bruno Podalydès
- Jacques Rancière
- Eugenio Renzi
- Jacques Rivette
- Éric Rohmer
- Nicolas Saada
- Bertrand Tavernier
- André Téchiné
- Charles Tesson
- Serge Toubiana
- François Truffaut
- Paul Vecchiali
- François Weyergans
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Extraits. Versione Italiana - Cahiers du Cinéma, su cahiersducinema.com. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2016).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cahiers du cinéma
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su cahiersducinema.com.
- (EN) Cahiers du Cinéma, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Giorgio De Vincenti, CAHIERS DU CINÉMA, in Enciclopedia del cinema, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003.
- (EN) Cahiers du cinéma, su IMDb, IMDb.com.
- (FR) François Truffaut, Une certaine tendance du cinéma français, su iihm.imag.fr.
Controllo di autorità | GND (DE) 4147155-6 · J9U (EN, HE) 987007404696305171 |
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