Quinetazone | |
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Nome IUPAC | |
7-cloro-2-etil-4-osso-2,3-diidro-1H-chinazolin-6-sulfonammide | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H12ClN3O3S |
Massa molecolare (u) | 289.73858 |
Aspetto | solido cristallino bianco-giallastro, inodore e dal sapore amaro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-801-7 |
Codice ATC | C03 |
PubChem | 6307 |
DrugBank | DBDB01325 |
SMILES | CCC1NC2=CC(=C(C=C2C(=O)N1)S(=O)(=O)N)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | 150 mg/L a 25 °C |
Temperatura di fusione | 250-252 °C |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | >10000 mg/Kg, topo per os |
Indicazioni di sicurezza | |
Il quinetazone è un diuretico derivato dalla chinazolina, con proprietà e usi analoghi a quelli del metolazone e degli altri diuretici tiazidici. Il quinetazone è indicato come diuretico, antiipertensivo e antiedematoso. L'effetto diuretico inizia 2 ore dopo la somministrazione, raggiunge il massimo dopo 6 ore e perdura per 18-24 ore. Il quinetazone è attivo per via orale.
Nel trattamento dell'edema la dose normalmente impiegata è di 50–100 mg al giorno per via orale, ma può raggiungere anche i 200 mg/die, se necessario. Nel trattamento dell'ipertensione si impiegano 50–100 mg al giorno, in monoterapia o in associazione con altri farmaci. Si consiglia di iniziare il trattamento con 25 mg/die.
Nei trattamenti a lungo termine e nei soggetti sensibili la perdita di potassio può portare a ipokaliemia che richiede la somministrazione di sali di potassio o di diuretici risparmiatori di potassio.
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