Bruno Di Bello (Torre del Greco, 10 maggio 1938 – Milano, 5 marzo 2019) è stato un pittore e fotografo italiano esponente della Mec-Art e membro fondatore del Gruppo 58.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Bruno Di Bello nacque a Torre del Greco il 10 maggio 1938.
Gli anni '60 e il Gruppo 58
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver frequentato l’Accademia di belle arti di Napoli[1] iniziò nel 1958 la sua carriera espositiva, formando con gli amici Luigi Castellano, Franco Palumbo, Guido Biasi, Lucio Del Pezzo, Sergio Fergola e Mario Persico il Gruppo 58. Questo gruppo di artisti, che gravitava intorno alla figura di Castellano, detto Luca, si riconobbe nelle tematiche dell'Arte nucleare di Enrico Baj, loro promotore e sostenitore. Sarà lui infatti a pubblicare il Manifesto del Gruppo 58, scritto da Biasi, sulla rivista Il Gesto. Il gruppo si dotò inoltre di un proprio periodico, il Documento - Sud ed iniziò ad esporre in varie gallerie a Napoli, Roma, Firenze e Milano[2].
Nel 1959 il gruppo creò un secondo manifesto, il Manifeste de Naples, in cui in maniera satirica i firmatari prendevano le distanze dall'Astrattismo, esponendo una volontà concreta di superare questo movimento attraverso l’apertura ad una nuova possibile figurazione. L'importanza nella storia delle neoavanguardie ricoperta dal Gruppo 58 è ben evidenziata dall'importanza e dal numero dei firmatari di questo documento, tra cui spiccavano Sanguineti, Sordini, Recalcati, Balestrini, Paolazzi e molti altri, non solo artisti ma anche letterati e critici[2].
Parallelamente alle esposizioni del Gruppo 58, Di Bello iniziò nei primi anni '60 ad esporre i propri lavori in alcune personali a Napoli e Bologna[3].
Nel 1961 l'attività del gruppo poté dirsi ormai conclusa, con la chiusura della rivista Documento - Sud, che pure aveva avuto un enorme impatto sulla scena artistica italiana e partenopea, oltre alla creazione di un prolifico asse Napoli-Milano[1].
Nel 1966 venne notato dal noto gallerista Lucio Amelio che gli organizzò una personale nella propria galleria. Nel 1967 cominciò a usare direttamente la tela fotosensibile avvicinandosi progressivamente al movimento della Mec-Art. L'anno stesso si trasferì a Milano.
Espose per la prima volta a Milano alla galleria Toselli nel 1969 e nel 1970 alla Galleria Kuchels, a Bochum, alla Galleria Wspòlczesna, a Varsavia e alla Galleria Bertesca di Genova.
Gli anni '70 e '80 e la notorietà internazionale
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni '70 la fama di Di Bello crebbe notevolmente portandolo a varie esposizioni nazionali e internazionali di alto livello[1].
Nel 1970 espose alla XXXV Biennale di Venezia. L'anno seguente iniziò la collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano: per lo studio realizzò un’installazione composta da 26 tele fotografiche con la scomposizione dell’intero alfabeto. Vi esporrà ancora nel 1974, nel 1976, nel 1978 e nel 1981.
Nel 1973 espose alla X Quadriennale nazionale d'arte di Roma e alla Biennale di Parigi, selezionato da Achille Bonito Oliva[4]. Nel 1974 espose alla Galleria Art in Progress a Monaco di Baviera e alla Kunsthalle di Berna, nel 1975 alla Galleria Müller di Stoccarda e all’I.C.C. di Anversa, nel 1977 al Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. Espose nel 1978 alla Galleria Rondanini di Roma e nell’estate 1980 realizzò un grande lavoro per il Festival dei Due Mondi di Spoleto[3].
Nel 1987 realizzò Apollo e Dafne nel terremoto, eseguito per la mostra Terrae motus allestita da Lucio Amelio nel 1987 ed esposta a Parigi, al Grand Palais.
Gli ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]A partire dagli anni '90 si susseguirono una serie di esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero.
Nel 2011 ebbe una personale al Museo d'arte contemporanea di Niterói a Rio de Janeiro.
Morì il 5 marzo 2019 a Milano[1].
Principali mostre ed esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Collettive
[modifica | modifica wikitesto]- XXXV Biennale d'arte di Venezia - 1970, Venezia
- X Quadriennale Nazionale d'Arte. La ricerca estetica dal 1960 al 1970 - 1973, Roma, Palazzo delle Esposizioni
- VIII Biennale d'arte di Parigi. Manifestation Biennale et internationale des jeunes artistes - 1973, Parigi, Musée d'art moderne de la Ville de Paris
- 4 aus Italien - Carlo Alfano, Bruno di Bello, Pierpaolo Calzolari, Giulio Paolin - 1974, Berna, Kunsthalle Bern
- Linee della ricerca artistica in Italia 1960–1980 - 1981, Roma, Palazzo delle Esposizioni
- Il Museo Sperimentale di Torino - Arte italiana degli anni Sessanta - 1985, Rivoli, Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli
- Terrae motus - 1987, Parigi, Grand Palais
- Viaggio in Italia. Arte italiana dalla collezione della Neue Galerie Graz - 2008, Graz, Universalmuseum Joanneum
- Il Grande Gioco - Forme d'arte in Italia 1947–1989 - 2010, Milano, Rotonda della Besana
- Per_formare una collezione - 2015, Napoli, Museo d'arte contemporanea Donnaregina
Opere nelle collezioni
[modifica | modifica wikitesto]Italia
[modifica | modifica wikitesto]- Ritmo 2 - 1962, MACTE, Termoli
- Berlino. Rudi Dutschke - 1968, Mart, Rovereto
- Aut - Aut - 1971, Museo Novecento, Napoli
- Lasciapassare El Lissitzky - 1971, Museo del Novecento, Milano
- Variazione sul nome Bach - 1972, Mart, Rovereto
- Language - 1973, Mart, Rovereto
- Variazioni sulla firma di Klee n.3 - 1975, Mart, Rovereto
- Senza titolo - 1975, Collezione Farnesina, Roma
- Senza titolo - 1977, MAMbo, Bologna
- Studio per Apollo e Dafne nel terremoto - 1985, Museo Novecento, Napoli
- Nudo che scende le scale - 1986, Mart, Rovereto
- Rodonaa - 2010, Mart, Rovereto
Estero
[modifica | modifica wikitesto]- Image - 1973, Museo Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, Paesi Bassi
- Mandala - 1974, Museo Rufino Tamayo, Città del Messico, Messico
- Segni di luce - 1976, Museo Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, Paesi Bassi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Morto l’artista Bruno Di Bello. Fu fervido sperimentatore della fotografia e della luce, su Artribune.
- ^ a b Gruppo 58, su verbapicta.it.
- ^ a b Bruno Di Bello, su brunodibello.it.
- ^ Bruno Di Bello, su quadriennalediroma.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96420657 · ISNI (EN) 0000 0000 7872 2637 · SBN VEAV055532 · LCCN (EN) no98120231 · GND (DE) 128851376 |
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