Bol d'Or | |
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Sport | |
Tipo | gara del mondiale Endurance |
Paese | Francia |
Luogo | Le Castellet |
Cadenza | annuale |
Sito Internet | boldor.com |
Storia | |
Fondazione | 1922 |
Numero edizioni | 87 al 2024 |
Detentrice | Yoshimura SERT Motul |
Il Bol d'Or è una competizione motociclistica di velocità e durata che si è svolta su vari circuiti francesi, a partire dal 1922. In epoca moderna, dal 1971 al 1977 sul Circuito Bugatti, dal 1978 al 1999 si è svolta sul Circuito Paul Ricard e dal 2000 fino al 2014 la gara viene effettuata sul Circuito di Magny Cours, per tornare a corrersi al Le Castellet dall'edizione del 2015.[1]
La gara fa parte del campionato mondiale Endurance, si svolge sull'arco delle 24 ore e ogni squadra schiera per ogni moto tre piloti che si alternano alla guida. Fino al 1981 erano due piloti con turni di 90 minuti.
È solitamente in calendario nella seconda settimana di settembre.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La gara venne ideata da Eugène Mauve, imprenditore in campo aeronautico e grande appassionato di motociclismo. Per il Bol d'or, Mauve si ispirò all'omonima gara ciclistica che si svolgeva sul circuito di Le Mans.
La prima edizione del 1922 si tenne sul circuito di Vaujours, posto nella punta nord-est della Petit couronne parigina e sostanzialmente composto da alcune strade nei dintorni della cittadina francese. Il regolamento era molto semplice e prevedeva la partecipazione, oltre alle motociclette, anche di cyclecar e sidecar, assegnando la vittoria al pilota che avesse percorso il maggior numero di chilometri nell'arco di 24 ore dal via. La vittoria fu del lionese Tony Zind in sella alla Motosacoche 500, che riuscì a percorrere 1.254 chilometri, alla media di oltre 52 km/h.
La manifestazione registrò un enorme successo di pubblico e per la seconda edizione del 1923 si fecero le cose in grande, utilizzando il circuito "des Loges" nel bosco vicino a Saint-Germain-en-Laye, ed installando grandi tribune nel tratto del traguardo, illuminato durante le ore notturne dall'esercito francese. Molti gli spettatori parigini giunti grazie al collegamento con la stazione di Saint-Lazare e molte anche le polemiche che precedettero la gara, circa il divario tra le categorie ammesse. La vittoria fu nuovamente conquistata dal binomio Zind-Motosacoche.
Il Bol d'or si disputò su quel circuito fino al 1936, con la sola eccezione del 1927, anno in cui si corse a Fontainebleau in quanto il municipio di Saint-Germain si rifiutò di concedere i permessi, a causa dell'incidente occorso nella precedente edizione: un sidecar era uscito di pista, finendo tra la folla e provocando alcuni morti.
Gli italiani al Bol d'or
[modifica | modifica wikitesto]Se si esclude l'italo-francese Jonghi, vittoriosa nel 1932, l'unica moto italiana a conquistare il Bol d'Or fu la Moto Guzzi 250 Albatros, condotta dal pilota francese Pierre Collignon, nell'edizione del 1952 sul circuito di Montlhéry. Va ricordata anche la vittoria della classe 250 ottenuta dalla Sertum nel 1948, con Guido Benzoni (quarto assoluto)[2].
Degne di nota sono anche le partecipazioni italiane nel 1986 della Ducati con la "748 IE" sperimentale dotata del primo 4 valvole desmo e condotta da Lucchinelli-Ferrari-Garriga[3][4] e la Bimota con la YB4 condotta da Tardozzi-Pirovano-Comitini[5], che servirono come banco di prova per l'introduzione di nuove tecnologie sulle loro moto successive.
Nel 2017 Niccolò Canepa vince l'81ª edizione del Bol d'Or diventando il primo italiano a riuscire a vincere questa gara.[6]
Albo d'oro
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Endurance: presentato il Bol d’Or 2015, si torna a Le Castellet, su corsedimoto.com, CdM Edizioni, 28 ottobre 2014. URL consultato il 6 aprile 2024.
- ^ (FR) Vincent Glon, Classifica Bol d'Or 1948, su racingmemo.free.fr. URL consultato il 6 aprile 2024.
- ^ Claudio Falanga, Nel nome del quattro valvole, in Mondo Ducati, nr.5, gennaio 1998.
- ^ Valerio Boni, Ducati - Tutti i modelli dal 1946 a oggi, 1ª ed., Milano, Mondadori, 2007, pp. 36-39, ISBN 978-88-370-5500-4.
- ^ Motociclismo novembre 1986.
- ^ Fiammetta La Giudara, Endurance: il team di Canepa vince il Bol d'Or, su motosprint.it, Conti Editore S.r.l., 18 settembre 20217. URL consultato il 6 aprile 2024.
- ^ a b Alessio Piana, FIM EWC 2023: la situazione a 2 mesi dal via, su corsedimoto.com, CdM Edizioni, 14 febbraio 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
- ^ Marco Pezzoni, Ewc, Bol d'Or: ERC Ducati domina ma rompe, vince Viltais Yamaha, su motosprint.it, Conti Editore S.r.l., 19 settembre 2022. URL consultato il 6 aprile 2024.
- ^ Marco Pezzoni, EWC, Bol d’Or: Gara e titolo iridato per la Suzuki Yoshimura SERT, YART Yamaha abdica con onore, su motosprint.it, Conti Editore S.r.l., 15 settembre 2024. URL consultato il 17 settembre 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bol d'or
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito con la storia e i risultati della competizione, su bike70.com.
- (FR) Il Bol d'or su racingmemo.free, su racingmemo.free.fr.