Biston betularia | |
---|---|
Biston betularia, forma "chiara" | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Geometroidea |
Famiglia | Geometridae |
Sottofamiglia | Ennominae |
Tribù | Bistonini |
Genere | Biston |
Specie | B. betularia |
Nomenclatura binomiale | |
Biston betularia (Linnaeus, 1758) | |
Sottospecie | |
|
La falena punteggiata[1] (Biston betularia Linnaeus, 1758) è un lepidottero appartenente alla famiglia Geometridae, diffuso in Eurasia e America Settentrionale.
La falena è nota per essere un caso emblematico e una prova lampante della teoria dell'evoluzione: la popolazione, composta quasi esclusivamente di individui chiari, divenne composta quasi esclusivamente da individui scuri a partire dal XIX secolo in seguito agli effetti antropici della rivoluzione industriale, ovverosia all'inquinamento con fumi e polveri che mutò cromaticamente l'habitat delle falene annerendo gli alberi su cui esse si posavano; il primo esemplare scuro, detto in forma carbonaria, è stato catturato nei pressi di Manchester nel 1845[2].
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Esiste in diverse cromie, tra le quali la forma chiara detta typica (definita "normale") e quella scura detta carbonaria (definita "melanica").
-
Biston betularia ♂
-
Biston betularia ♂ △
Mimetismo
[modifica | modifica wikitesto]Deve il nome di "betularia" all'abitudine a posarsi sui tronchi delle betulle, alberi dalla corteccia chiara, dove nei mesi di Maggio e Luglio deposita le sue uova; grazie a una maggiore adattività mimetica, la forma predominante è quella chiara, per via di una più semplice elusione dei predatori.
Melanismo industriale
[modifica | modifica wikitesto]Con l'avvento della rivoluzione industriale, soprattutto nell'Inghilterra del XVIII secolo, iniziarono a essere immesse nell'atmosfera ingenti quantità di polveri scure derivanti dalla combustione del carbone (il principale combustibile delle macchine dell'epoca) e altre sostanze derivate dalla combustione. Nelle aree industriali, di conseguenza, le cortecce degli alberi (incluse le betulle), iniziarono a diventare più scure per via del carbonio nell'aria, ma anche a causa di altre sostanze inquinanti tipiche degli scarichi industriali, come l'anidride solforosa, che uccidono i licheni chiari che ricoprono le cortecce di molti alberi e altre superfici[3]. Per effetto di questo mutamento ambientale, la forma melanica di questa falena (Biston betularia var. carbonaria) acquisì un vantaggio mimetico sulla forma chiara diventando in breve tempo numericamente prevalente. Questo fenomeno, detto "melanismo industriale", è stato di grande aiuto per comprendere i meccanismi della selezione naturale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stefano Dalla Casa, Il lato oscuro di Gaia, su Il Tascabile, Treccani, 14 luglio 2021. URL consultato il 13 settembre 2023.
- ^ Helena Curtis, L'inquinamento industriale ha selezionato il colore della falena Biston betularia, in Invito alla biologia.blu, Bologna, Zanichelli, 2017.
- ^ (EN) Michael E. N. Majerus, Industrial Melanism in the Peppered Moth, Biston betularia: An Excellent Teaching Example of Darwinian Evolution in Action, in Evolution: Education and Outreach, vol. 2, n. 1, 2009-03, pp. 63–74, DOI:10.1007/s12052-008-0107-y. URL consultato il 28 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- Lucio Pesce, Melanismo industriale, su Colore e mimetismo nel regno animale. URL consultato il 13 settembre 2008.
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biston betularia
- Wikispecies contiene informazioni su Biston betularia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) peppered moth, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007533815705171 |
---|