Bikini della principessa Leila | |
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La principessa Leila (interpretata da Carrie Fisher) nel suo iconico costume da schiava "bikini metallico" de Il ritorno dello Jedi (1983) | |
Tipo di abito | Bikini, costume cinematografico |
Materiali | Lamiera e filo di rame, pelle e seta |
Colore | Varie tonalità di oro |
Stilista | Aggie Guerard Rodgers, Rodis-Jamero |
Presentazione | |
Anno | 1983 |
Evento | Il ritorno dello Jedi |
Il bikini della principessa Leila, noto anche come bikini metallico della principessa Leila, è un costume indossato dall'attrice Carrie Fisher, interprete del personaggio della principessa Leila Organa, nel film Il ritorno dello Jedi. Considerato un'icona del cinema ed entrato nell'immaginario collettivo, è un costume da schiava che viene imposto al personaggio, tenuto prigioniero nel palazzo di Jabba the Hutt all'inizio del film.[1][2][3]
Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]La costumista Aggie Guerard Rodgers,[4] ha realizzato il costume come parte della società di effetti visivi Industrial Light & Magic,[4] insieme a Nilo Rodis-Jamero.[5][6] Rodgers ha detto che Lucas le ha dato solo istruzioni generali sulla scena nel palazzo di Jabba, ma voleva un costume speciale. Inizialmente "voleva che 25 metri di tessuto scorressero attraverso la scena", ma non riusciva a farlo funzionare.[4]
Il costume è stato ideato per la prima volta da degli schizzi di Rodis-Jamero[5] (assistente art director degli effetti visivi ne L'Impero colpisce ancora, nonché costumista de Il ritorno dello Jedi). Rodgers nel 2006 ha detto che il design del costume è stato ispirato dal lavoro dell'artista di fantascienza Frank Frazetta, noto per aver realizzato le copertine di numerosi libri di fantasy eroico, dicendo: "Ha davvero amato la forma femminile. Il fatto che il costume di Leila sia un costume così femminile e sensuale, penso sia fantastico".[4]
L'autore Rikke Schubart ha scritto nel 2007 che il design finale è stato ispirato dall'illustratore di copertina di Fantastic Story Magazine Earle K. Bergey, disegni di donne in bikini di metallo che fungevano da presunte armature.[7] Il costume è un tipo che può essere ricondotto a film precedenti, come a quello indossato da Myrna Loy mentre interpretava una ballerina nativa in Il canto del deserto del 1929, Yvonne De Carlo in La vergine di Tripoli del 1947 e i film d'avventura di María Montez degli anni '40.[6] Il bikini è stato indossato anche dalla stuntman Tracy Eddon. Nel gioco per PlayStation del 1997 Star Wars: Masters of Teräs Käsi, Leila indossa l'abito come "Slave Leia", un personaggio giocabile sbloccabile.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dato che la struttura della parte superiore del costume non si adattava bene al corpo dell'attrice, prima di ogni ripresa Rodgers e lo staff si dovevano assicurare che il suo seno fosse completamente coperto; numerose scene furono infatti rigirate per via di alcuni problemi relativi al bikini in metallo (reggiseno di bronzo originale dello scultore Richard Miller che è accreditato come "capo gioielliere" nei titoli di coda). Una versione alternativa, realizzata in gomma, fu realizzato per permettere maggior libertà di movimento a Fisher e alla controfigura Tracy Eddon durante le acrobazie.[4]
I costumisti hanno realizzato uno stampo del busto di Carrie Fisher in modo che potesse essere progettato su misura.
Fisher, riguardo al materiale utilizzato, ha commentato:[8]
«It was like steel, not steel, but hard plastic, and if you stood behind me you could see straight to Florida. You'll have to ask Boba Fett about that.»
E successivamente, riguardo al bikini, aggiunse:[9]
«What supermodels will eventually wear in the seventh ring of hell.»
«È ciò che indosseranno le top model alla fine nel settimo anello dell'inferno.»
Consiste in un reggiseno di rame a motivi geometrici con una scollatura profonda e ricurva fissato sul collo e dietro la schiena da un filo; la parte bassa era composta da lastre dello stesso materiale tenuti davanti e dietro all'inguine su un perizoma di stoffa rossa;[10] al costume erano inoltre abbinati vari accessori, come un paio di stivali di pelle alti fino al ginicchio, un ferma capelli (che posizionava la sua coda di cavallo intrecciata a cascata sulla spalla destra), due braccialetti e una fascia a forma di serpente. Il personaggio aveva poi una catena e un collare che lo tenevano legato a Jabba.[10]
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo questa interpretazione con indosso il bikini metallico, Carrie Fisher e lo stesso personaggio di Leila Organa, entrarono nell'immaginario collettivo e lanciarono l'attrice anche come sex symbol.[11][12] L'outfit è stato elevato allo status di icona della cultura pop, generando varie parodie e persino un fan site dedicato.[13]
Nonostante l'immensa popolarità che il costume le donò, Fisher ha ammesso che inizialmente lei stessa aveva avuto delle obiezioni sull'abito, credendo che l'avrebbe fatta apparire sottomessa ai personaggi maschili: «Quando mi hanno tolto i vestiti di dosso, mi hanno messo in un bikini e mi hanno azzittita, [...] ho pensato che fosse una forte indicazione di ciò che il terzo film sarebbe stato».[senza fonte] La rivista Wired concordava, scrivendo, circa l'unico motivo della fama del costume, ovvero «nessun dubbio che la visione di Carrie Fisher nel costume dorato fantascientifico ha incendiato il subconscio sudaticcio di una generazione di fan che hanno raggiunto la pubertà nella primavera del 1983».[4]
Il costume è un cosplay popolare alle Star Wars Celebrations e alle convention dei fumetti,[11][12] ed è diventato un popolare anche ad Halloween.[14][15][16][17]
Anche varie celebrità hanno indossato il costume. Melissa Joan Hart, la star delle serie televisive Clarissa e Sabrina, vita da strega, è stata fotografata con indosso l'abito durante una festa in maschera.[18] Kerri Kasem, conduttrice radiofonica e televisiva, è stata fotografata mentre indossava il costume.[19] L'attrice/modella Phoebe Price lo ha indossato al San Diego Comic Con International nel 2010.[20] Liana K la co-conduttrice canadese di Ed & Red's Night Party e una famosa cosplayer, è apparsa al Calgary Comic and Entertainment Expo 2008 vestita con l'abito da schiava della Principessa Leila.[21][22] La comica Amy Schumer ha indossato una replica dell'abito da schiava di Leila per la copertina di agosto 2015 di GQ.[23]
Merchandising
[modifica | modifica wikitesto]Con l'acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney nel 2012, la produzione di merchandising con il costume ha cessato di essere prodotta, apparentemente in risposta ad un spezzone di Fox News in cui i genitori descrivevano difficoltà a spiegare i giocattoli con quel costume (inclusa una catena intorno al collo di Leila) ai loro figli. Fisher ha definito la decisione della Disney "stupida", dicendo: "Basta dire ai bambini che una lumaca gigante mi ha catturato e mi ha costretto ad indossare quello stupido vestito, e poi l'ho ucciso perché non mi piaceva".[24]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Noah Berlatsky di The Guardian ha detto che al di là della sua funzione di sex symbol, il costume ha un significato più profondo, affermando che l'abito rappresenta una tappa importante nella complicata relazione della principessa Leila con Ian Solo.[25] Peter W. Lee sostiene che il bikini connota la disperazione e l'impotenza di Leila, ma anche in quel costume umiliante lei mantiene la sua dignità e rimane un'icona del femminismo.[26]
Le scene del film con il bikini sono state votate dalla rivista Empire tra le più memorabili nella storia del cinema.[senza fonte] Questo fenomeno viene omaggiato in un episodio della sitcom Friends (La Principessa Leila e il bikini dorato), nel quale Ross racconta a Rachel il suo interesse nei confronti del bikini dorato.
Secondo Internet Movie Database, la Fisher ha detto che i suoi abiti nei precedenti due film della saga erano talmente lunghi che lo spettatore non avrebbe potuto dire «lei è una donna», sicché alla fine si era arrivati al succinto costume da schiava de Il ritorno dello Jedi.
Nel 2015 Fisher ha detto "Non sono un sex symbol, quindi questa è un'opinione di qualcuno. Non la condivido", e ha detto a Daisy Ridley di "combattere per il tuo vestito. Non essere una schiava come lo ero io".[27][28]
Nella cultura popolare
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Opera | Episodio/Scena | Personaggio/attore | Nota | Fonte |
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1983 | Rolling Stone | Principessa Leila (Carrie Fisher) | Fisher indossa il costume in un servizio fotografico, che appare sulla copertina della rivista. | [29] | |
1983 | Star Wars (fumetto 1977) | Chanteuse of the Stars... | Principessa Leila | Leila si veste con un costume simile (mentre indossa una parrucca bionda) e canta per placare la folla; ambientato prima degli eventi de Il ritorno dello Jedi. | [30] |
1996 | Friends | La Principessa Leila e il bikini dorato | Rachel Green (interpretata da Jennifer Aniston) | Rachel si veste con il costume per eccitare il suo ragazzo Ross Geller (David Schwimmer). | [4][31] |
2000 | Family Guy | Grasso è bello... ma non troppo | Schiavo | Indossato da uno schiavo di Jabba il Griffin (doppiato da Seth MacFarlane) | |
2011 | It's a Trap! | Lois Griffin nel ruolo della Principessa Leila (doppiata da Alex Borstein) | Indossato da Lois Griffin | ||
2003 | Justice League | Hearts and Minds - parte 1 e parte 2 | Katma Tui | Indossato da Lanterna Verde, Katma Tui, mentre è sotto copertura | |
2007 | Robot Chicken | Robot Chicken: Star Wars Episodio I | Principessa Leila (doppiata da Candace Bailey) | Speciale a tema Guerre stellari della serie televisiva Robot Chicken andata in onda su Cartoon Network | |
Dancing with the Stars | Quarta edizione | Kym Johnson | Ballando con il cantante Joey Fatone sulle note di Main Title (Guerre stellari) | [31] | |
Chuck | Chuck vs. il verme della sabbia | Agent Sarah Walker (interpretata da Yvonne Strahovski) | Una foto falsa di Sarah in costume è centrale nella trama, e in seguito la indossa per davvero.
L'apparizione di Strahovski in bikini da schiava ha spinto la rivista Wizard a classificarla al numero 24 delle 25 donne più sexy in TV nel 2008.[32] IGN ha assegnato a Strahovski il massimo onore in una lista simile.[33] |
[31] | |
2009 | Fanboys | Zoe (interpretata da Kristen Bell) | Film commedia su un gruppo di amici che decidono di irrompere nello Skywalker Ranch per rubare una prima stampa di Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma | [34] | |
2011 | Paul | Vari extra | Film commedia su un alieno (doppiato da Seth Rogen) che è in fuga dalle autorità. Il film rende molti omaggi a vari film di fantascienza, inclusa una scena che ritrae un gran numero di donne vestite con il bikini di Leila al Comic Con. | ||
2015 | Shantae and the Pirate's Curse | Tan Line Island | Shantae (doppiata da Cristina Vee) | In questo videogioco, Shantae visita un'area desertica chiamata Tan Line Island dove viene scambiata dalla gente del posto per la loro principessa ed è costretta ad indossare l'abito, che lei definisce un abito da "principessa spaziale". Successivamente scopre che i suoi amici Risky, Rotty e Sky sono stati costretti nella stessa situazione e lavorano tutti insieme per scappare. Più avanti nel gioco, Sky spera di non parlare mai più della debacle, a quel punto Shantae si rimette felicemente il costume con sgomento di Sky. | |
2016 | The Magicians | Ritorno a casa | Stella Maeve | In una sequenza onirica, il personaggio di Stella Maeve ne indossa una versione modificata. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Star Wars, Carrie Fisher e il bikini diventato cult, la Repubblica, 27 dicembre 2016.
- ^ Stefano Priarone, L'avevamo tanto amata. Quando, con quel leggendario bikini dorato, Carrie Fisher diventò un'icona erotica nerd, su ilfoglio.it, Il Foglio, 28 dicembre 2016.
- ^ All'asta il bikini della principessa Leila: venduto per 96 mila dollari, su Corriere della Sera, 5 ottobre 2015.
- ^ a b c d e f g (EN) The Cult of Leia's Metal Bikini, in Wired, 11 luglio 2006. URL consultato il 18 agosto 2022.
- ^ a b (EN) Princess Leia Slave Costume, su The Padawan's Guide. URL consultato il 18 agosto 2022.
- ^ a b (EN) Princess Leia, Jabba's Slave Bikini - Return of the Jedi, su Smithsonian. URL consultato il 18 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2015).
- ^ (EN) Rikke Schubart, Super bitches and action babes: the female hero in popular cinema, McFarland & Co., 1970-2006, p. 255, ISBN 0-7864-2924-0.
- ^ (EN) Star Wars Insider, n. 68, 3 giugno 2003.
- ^ (EN) Carrie Fisher, Read Carrie Fisher in 1999 "Star Wars Taught Me Everything", su Newsweek, 27 dicembre 2016. URL consultato il 18 agosto 2022 (archiviato il 2 luglio 2001).
- ^ a b (EN) Douglas Brode e Leah Deyneka, Sex, Politics, and Religion in Star Wars: An Anthology, Scarecrow Press, 2 luglio 2012, p. 79, ISBN 978-0-8108-8514-1. URL consultato il 31 agosto 2022.
- ^ a b (EN) Allie Townsend, Princess Leia's Gold Bikini in 'Return of the Jedi' - Top 10 Bikinis in Pop Culture, su Time, 5 luglio 2011. URL consultato il 31 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- ^ a b (EN) The Hottest Slave Leia Cosplay on Instagram, su Cosplay News Network, 21 gennaio 2018. URL consultato il 31 agosto 2022.
- ^ (EN) Dan Crowley, 505 Unbelievably Stupid Webpages, Sourcebooks, Inc., 1º novembre 2007, p. 191 (capitolo 127), ISBN 978-1-4022-4822-1. URL consultato il 31 agosto 2022.
- ^ (EN) Brett Dunlap, Amazon to hold holiday shopping event in October, su NewsandSentinel.com, 20 ottobre 2013. URL consultato il 27 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Carin Davis, Life, Love, Lox: Real-World Advice for the Modern Jewish Girl, Running Press, 25 maggio 2010, p. 157, ISBN 978-0-7624-4041-2. URL consultato il 27 settembre 2022. Ospitato su Google Libri.
- ^ (EN) Joseph Greene, The ComMANdments; The Official Guide Book to Man Rules, vol. 2, p. 23, ISBN 978-1-45838-473-7.
- ^ (EN) National Costumers Association (U.S.), 1998 Hollywood Trend Report, in Costume! Business, vol. 1, Festivities Publications, 1998.
- ^ (EN) Princess Leia's Metal Bikini, in Wired, 11 luglio 2006. URL consultato il 26 dicembre 2022 (archiviato il 14 novembre 2012).
- ^ (EN) Kerri Kasem, su Hollywood.com. URL consultato il 26 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2008).
- ^ (EN) Phoebe Price Channels Slave Leia, su Celebuzz. URL consultato il 26 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
- ^ (EN) Carl Silvio e Tony M. Vinci, Culture, Identities and Technology in the Star Wars Films: Essays on the Two Trilogies, McFarland & Company, 10 gennaio 2007, p. 117, ISBN 978-0-7864-2910-3. URL consultato il 26 dicembre 2022.
- ^ (EN) Heath McCoy, Geek girls gone wild, su Calgary Herald, 26 aprile 2008. URL consultato il 26 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2008).
- ^ (EN) Zach Johnson, Amy Schumer Wears Princess Leia's Bikini, Seduces C-3PO and R2-D2 and Poses Topless in GQ, su E!, 15 luglio 2015. URL consultato il 26 dicembre 2022 (archiviato il 7 giugno 2022).
- ^ (EN) Jacob Shamsian, Carrie Fisher had a great response to anyone who was upset about the Princess Leia bikini in 'Star Wars: Return of the Jedi', su Insider, 11 dicembre 2017. URL consultato il 31 agosto 2022.
- ^ (EN) Noah Berlatsky, The 'slave Leia' controversy is about more than objectification, su The Guardian, 5 novembre 2015. URL consultato il 31 agosto 2022.
- ^ (EN) Peter W. Lee, A Galaxy Here and Now: Historical and Cultural Readings of Star Wars, McFarland & Co., 2016, pp. 68-69, ISBN 978-1-4766-2408-2.
- ^ (EN) Daisy Ridley, su Interview Magazine, 28 ottobre 2015. URL consultato il 27 dicembre 2022.
- ^ (EN) Graeme McMillan, ‘Star Wars’: Carrie Fisher Tells Daisy Ridley “Don’t Be A Slave Like I Was”, su The Hollywood Reporter, 30 ottobre 2015. URL consultato il 27 dicembre 2022.
- ^ (EN) Chris Wild, 1983: The gold bikini at the beach, because that makes sense, su Mashable, 4 gennaio 2016. URL consultato il 27 dicembre 2022.
- ^ (EN) Jo Duffy e Ron Franz, Star Wars: The Original Marvel Years – Volume 2, New York: Marvel Comics, 2015, pp. 97, 814, ISBN 9780785193425.
- ^ a b c (EN) Jeff Labrecque, Princess Leia on film and TV, su Entertainment Weekly, 6 febbraio 2009. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2016).
- ^ (EN) Jake Rossen, TV's 25 Sexiest Women, su Wizard, 18 febbraio 2008. URL consultato il 28 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).
- ^ (EN) Phil Pirrello, 25 Boob Tube Babes - The Top 5, su IGN, 15 febbraio 2008. URL consultato il 28 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).
- ^ (EN) Jeff Labrecque, Movies, su Entertainment Weekly, 6 febbraio 2009. URL consultato il 6 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2021).
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