Beryl Smalley (Stockport Etchells, 3 giugno 1905 – 4 aprile 1984) è stato un storica, medievista e biblista inglese.
È nota soprattutto per il suo volume intitolato The Study of the Bible in the Middle Ages[1], pubblicato per la prima volta nel '41 e riveduto numerose volte, che gettò le basi dello studio moderno della Bibbia popolare medievale[2] la cui trasmissione con testi nelle lingue vernacolari spesso differiva dalla versione ufficiale e codificata dalla Chiesa.[3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Educazione
[modifica | modifica wikitesto]Beryl Smalley nacque il 3 giugno 1905 a Highfield House, Stockport Etchells, primogenita dei sei figli di Edgar Smalley, uomo d'affari di Manchester, e Constance Lilian Bowman. A 13 anni, Beryl fu inviata al Cheltenham Ladies College. Nel 1923 vinse una borsa di studio per il St Hilda's College di Oxford dove studiò dal 1924 al 1927 come allieva di Agnes Ley. Dopo la laurea, fu assistente ricercatrice di F. M. Powicke. Nel 1929 si recò a Parigi per motivi di studio e si convertì al cattolicesimo. Nel 1930 ottenne il dottorato all'Università di Manchester.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1931 e il 1935, Smalley insegnò al Royal Holloway College, quando lasciò l'incarico per diventare ricercatrice al Girton College di Cambridge. In seguito, fu temporaneamente assistente per i manoscritti occidentali presso la Bodleian Library di Oxford e, nel 1944, divenne tutor di storia al St Hilda's College, posizione in cui rimase fino al 1969, mentre dal 1957 in poi fu anche vicepreside del college. Una delle sue allieve più importanti fu Jennifer Loach, storica dell'Inghilterra dell'età dei Tudor, stimata a livello internazionale e borsista al Somerville College di Oxford. Smalley scoprì le lezioni bibliche perdute di John Wycliffe, sebbene non nutrisse simpatia per quest'uomo. Secondo R. W. Southern, "non poteva tollerare la sua stridenza e il suo mettere la Bibbia al di sopra della Chiesa"[4].
Smalley fu membro del gruppo degli storici marxisti fino al 1956, quando il gruppo fu in procinto di sciogliersi. In seguito tenne le Ford Lectures su Tommaso Becket.[5]
Fu notevolmente influenzata dalla femminista Sheila Rowbotham.[6]
Onori
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1963 Smalley fu eletta fellow della British Academy (FBA).[7] Nel 1985 fu pubblicato un festschrift in sua memoria, intitolato Bible in the Medieval World: Essays in Memory of Beryl Smalley, a cura di Katherine Walsh e Diana Wood.[8]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]In un libro di memorie scritto dopo la sua morte, il collega medievista Richard William Southern descrisse la Smalley in questi termini:
«una persona estremamente riservata...una personalità affascinante, scoraggiante e fastidiosa, sia dal punto di vista visivo che mentale...oggetto vistoso per la sorprendente eleganza e la chiara severità del suo aspetto. [I laureandi la trovavano] formidabile e mite allo stesso tempo. [Come disse uno di loro:] Mi ispirava in parti uguali amore e terrore". [Smalley] "non era affatto socievole, ma si preoccupava molto delle persone in modo austero e si preoccupava infinitamente delle loro piccole necessità, mentre le grandi erano affari loro.»
Non si sposò mai e morì a Oxford dopo una breve malattia nel 1984. Dopoché il suo chirurgo le disse che le rimanevano solo pochi mesi di vita, finì il più possibile il suo lavoro e distrusse il resto.
«Nel 1929 era stata accolta nella Chiesa cattolica romana e circa dieci o dodici anni dopo era diventata membro del Partito comunista. Il legame tra queste due fedeltà rimase un mistero per tutti, tranne che per lei stessa. Ma al momento della morte si era tranquillamente dissociata da entrambe. Questi furono i suoi unici tentativi di trovare una casa in una comunità universale. Quando questi fallirono, non ne cercò altri e accettò il suo destino solitario con coraggio e fermezza. Lasciò in eredità i suoi libri al suo vecchio Collegio e dispose che non ci fosse "naturalmente nessuna cerimonia commemorativa".»
Morì il 6 aprile 1984.
Opere (selezione)
[modifica | modifica wikitesto]- The Study of the Bible in the Middle Ages, 1940 (3rd ed. 1983)
- Historians in the Middle Ages, 1974, Thames and Hudson, ISBN 0-684-14121-3
- The Becket Conflict and the Schools: a Study of Intellectuals in Politics in the Twelfth Century, 1973
- The Gospels in the Schools, c. 1100 – c. 12801985
- Studies in Medieval Thought and Learning from Abelard to Wyclif
- English friars and antiquity in the early fourteenth century, 1960
- Exempla in the commentaries of Stephen Langton, 1933
- Medieval exegesis of wisdom literature : essays by Beryl Smalley; edited by Roland E. Murphy. 1986
- Studies in medieval thought and learning : from Abelard to Wyclif, 1981.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Beryl Smalley, The Study of the Bible in the Middle Ages, 1952.
- ^ Eva Neufeind, The Study of the Bible in the Middle Ages, su torch.ox.ac.uk, 28 aprile 2017. URL consultato il 28 novembre 2024.«Nel febbraio 2017, medievalisti provenienti da tutte le discipline e da tutto il mondo si sono riuniti al St Hilda's College per una conferenza sullo studio della Bibbia medievale. La conferenza, generosamente sponsorizzata da TORCH e Oxford Medieval Studies, si è concentrata sul lavoro della medievalista Beryl Smalley (1905-84), le cui ricerche e i cui scritti rimangono fondamentali per gli studiosi che lavorano in tutti i campi della teologia, della politica e della storia.»
- ^ JSTOR 40059945
- ^ a b R. W. Southern, Smalley, Beryl, 1905-1984, in Proceedings of the British Academy, vol. 72, 1987.
- ^ Jennifer Loach - obituary, in The Times, 5 maggio 1995.
- ^ Sheila Rowbotham, Retrieval and Renewal, in Antonio Callari, Stephen Cullenberg e Carole Biewener (a cura di), Marxism in the Postmodern Age: Confronting the New World Order, New York, Guildford Press, 1995, p. 71, ISBN 978-0-89862-424-3.
- ^ SMALLEY, Beryl, su Who Was Who, Oxford University Press, aprile 2014. URL consultato il 24 aprile 2017.
- ^ Katherine Walsh e Diana Wood= (a cura di), The Bible in the Medieval World: Essays in Memory of Beryl Smalley, Oxford, Ecclesiastical History Society, 1985, ISBN 978-0631142751, OCLC 7010511384. (edito anche da Blackwell, New York, NY, USA, 1985 (OCLC 778442503); recensione: E. Ann Matter, OCLC 7010511384
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Beryl Smalley, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Beryl Smalley, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268100900 · ISNI (EN) 0000 0001 1029 4207 · SBN CFIV037586 · BAV 495/148225 · LCCN (EN) n50014730 · GND (DE) 133008487 · BNF (FR) cb11991948f (data) · J9U (EN, HE) 987007268156405171 · NSK (HR) 000669078 |
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