Berardo vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Roselle |
Nato | nell'XI secolo |
Nominato vescovo | prima del 1118 |
Deceduto | dopo il 1118 |
Berardo (XI secolo – dopo il 1118) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Berardo fu vescovo di Roselle ed è menzionato in un atto, conservato nell'archivio della chiesa di Sant'Agostino di Siena e datato 9 agosto 1118, in cui vengono ceduti in enfiteusi all'abate Raniero dell'abbazia di Sestinga alcuni beni di proprietà della mensa vescovile.[1][2]
Berardo fu un vescovo puntiglioso e particolarmente litigioso e irremovibile nelle decisioni, come testimoniano i documenti.[1] Rigido e inflessibile nella riscossione delle decime, entrò in contrasto con l'abate di Santa Maria dell'Alberese, il quale decise di rivolgersi al pontefice stesso per lamentare abusi da parte della curia rosellana.[1] Papa Callisto II scrisse al «frater Rosellanus episcopus»[3] di non interferire con i monaci benedettini di tale monastero e di riappacificarsi con l'abate.[1] Il vescovo non si curò di tale richiamo, tanto che il papa dovette riprenderlo una seconda volta inviandogli un'ulteriore epistola.[1][2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 1, Firenze, Lucio Pugliese, 1988, pp. 182-186.
- ^ a b Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n. 2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p. 27.
- ^ «Il nostro fratello il vescovo di Roselle». Le due lettere scritte da papa Callisto II non riportano il nome del vescovo. Paul Fridolin Kehr, Italia pontificia, vol. III, Berlino 1908, p. 260, nnº 6-7. Le due lettere sono datate da Kehr in un'epoca imprecisata tra il 1122 e il 1124; la trascrizione delle lettere in: Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. XVII, Venezia 1862, pp. 643–644.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. 17, Venezia, 1862, pp. 642–644.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 755.
- Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 1, Firenze, Lucio Pugliese, 1988.
- (DE) Gerhard Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern : mit den listen der bischöfe, 951-1122, Lipsia-Berlino, 1913, p. 263.
- Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n. 2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p. 27.
Voci correlate
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