
Bchira Ben Mrad (1913 – 4 maggio 1993) è stata un'attivista tunisina nell'ambito del femminismo. Fu la fondatrice dell'Unione musulmana femminile tunisina (Union musulmane des femmes de Tunisie) e ne ricoprì il ruolo di presidente dal 1936 al 1956.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni di vita e istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Nacque in una vecchia famiglia tunisina di studiosi religiosi (ulama), originariamente ottomana, risalente a Khodja Ali Al Hanafi (imam ottomano dell'esercito che andò a Tunisi per la battaglia condotta nel 1574 a La Goulette contro l'esercito di Carlo V d'Asburgo).[1]
Bchira Ben Mrad era la figlia del teologo (Sheikh ul-Islam) Mohamed Salah Ben Mrad.
Suo padre diede a lei e alle sue sorelle un'educazione tradizionalista con un tutore privato fornito da un amico di famiglia (lo sceicco Manachou).[2]
Attivismo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver ascoltato una discussione tra i leader nazionalisti sulla terribile situazione del paese ebbe l'idea di creare un'movimento nazionale per le donne .[3]
Nel 1936 lei e altri attivisti organizzarono, senza successo, una raccolta fondi per gli studenti nordafricani stanziati in Francia. Ben Mrad decise quindi di creare un movimento più solido e radicato nel paese. Dopo aver ottenuto un accordo con i leader nazionalisti Belhouane e Mongi Slim, inizialmente scettici, creò un primo comitato che includeva: Naima Ben Salah, Tewhida Ben Sheikh (la prima donna medico in Tunisia), le ragazze Hajjaji (il cui padre era un ministro), Hassiba Ghileb (nipote di Cheikh El Medina Sadok Ghileb) e Nabiha Ben Miled (l'allora moglie di Ahmed Ben Miled). Loro riuscirono a riunire 9000 persone a Dar El Fourati arrivarono a raccogliere una quantità significativa di denaro in donazioni. Una settimana dopo, nel maggio 1936, lei fondò l'UMFT (creando la prima organizzazione femminile tunisina). Con il sostegno di suo padre e delle sorelle pubblicò numerosi articoli sul giornale del padre, Shams al-Islam (letteralmente il sole dell'Islam).[2][3]
L'associazione, che non ottenne l'ufficializzazione da parte dello stato fino al 1951, aveva lo scopo di costruire una coscienza comune tra le donne per indirizzarle verso l'educazione nei limiti della moralità e della religione e di promuovere l'istruzione per giovani e bambini.[2] I membri permanenti del consilio furono Hamida Zahar (segretario generale e sorella di Bchira), Tewhida Ben Sheikh, Nebiha Ben Miled, Essia Ben Miled (sorella di Bchira), Hassiba Ghileb, Souad Ben Mahmoud, Naima Ben Salah, Jalila Mzali e Mongiya Ben Ezzeddine.[3]
Ben Mrad rimase presidente dell'UMFT fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1956.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso della sua vita sposò Ahmed Zahar.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Diverse strade sono state intitolate in sua memoria. La celebrazione del centenario della sua nascita si è svolto il 1º dicembre 2013 presso il Teatro Municipale di Tunisi in cui fu distribuito un libro dedicato a lei.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Arnold H. Green, The Tunisian ulama. 1873-1915. Social structure and response to ideological currents, Leyde, Brill Archive, 1978, p. 77.
- ^ a b c Souad Bakalti, La femme tunisienne au temps de la colonisation (1881-1956), Paris, L'Harmattan, 1996, pp. 76-78.
- ^ a b c Noura Borsali, Bchira Ben Mrad: Notre préoccupation première était l'indépendance de notre pays, in Réalités (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2011).
- ^ (FR) walid, Tunisie: Célébration du centenaire de B'chira Ben Mrad, su Directinfo. URL consultato il 28 dicembre 2018.
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