Battaglia di Lerici parte della campagna d'Italia | |||
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Il castello di Lerici in una xilografia del 1892 | |||
Data | 25 marzo 1814 | ||
Luogo | Lerici | ||
Esito | Vittoria britannica | ||
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La battaglia di Lerici è stato un episodio militare legato alla campagna d'Italia della sesta coalizione, svoltosi il 25 marzo 1814 tra una piccola guarnigione francese e un corpo di spedizione britannico.[1] Si concluse con la vittoria dei britannici.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Contesto bellico
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la conquista di Sarzana il 23 marzo 1814, la Coalizione intendeva attraversare il Magra per puntare su La Spezia. Poiché l'attraversamento del fiume era presidiato dalle truppe francesi comandate dal generale Jean Victor Rouyer, alle 03:00 del 25 marzo il maggior generale Henry Tucker Montresor inviò il luogotenente colonnello Roberto Travers a Sarzana con un'avanguardia per raggiungere Santo Stefano e da lì attraversare il Magra, guadare il Vara e aggirare il nemico alla sua sinistra, mentre all'altezza di Sarzana la colonna britannica si mobilitava con la copertura della brigata di fucilieri del maggiore Pym.
I francesi per evitare di essere accerchiati si ritirarono, ma mantennero momentaneamente le loro posizioni fortificate sulla riva destra del Magra. Pertanto, alla Coalizione era necessaria la conquista di Lerici per assestare un duro colpo alle forze napoleoniche.[1]
Battaglia
[modifica | modifica wikitesto]Quello stesso 25 marzo il capitano George Heneage Lawrence Dundas arrivò al largo di Lerici con la Edinburgh e la Swallow per appoggiare il movimento delle truppe di Montresor verso le batterie francesi e distruggerle. Fu seguito dall'ammiraglio Josias Rowley con la sua squadra, composta dalla Aboukir, la Iphigenia, la Furieuse e la Cephalus.
Un gruppo di francesi tentò di riconquistare il castello, ma il capitano Dundas ordinò lo sbarco dei suoi incursori, anticipando in questo modo il nemico.[2] Le navi britanniche aprirono il fuoco sul comune e lo scontro durò molte ore. Alla fine le forze napoleoniche, sotto la pressione delle forze della Coalizione, dovettero ritirarsi da Lerici.[1]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]La mattina seguente la battaglia, il 26 marzo 1814, una delegazione degli abitanti di La Spezia salì a bordo delle navi britanniche e informò Rowley che durante la notte i francesi avevano abbandonato la città e tutti i presidi del golfo, tranne la Fortezza di Santa Maria la cui guarnigione era decisa a resistere.
Quello stesso giorno i britannici entrarono a La Spezia e la sera cominciò l'assedio della fortezza, che sarebbe capitolata soltanto il 31 marzo.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cesare De Laugier de Bellecour, Concisi ricordi di un soldato napoleonico italiano (2 voll.), Firenze, Tip. del Vocabolario, 1870.
- (FR) Frédéric François Guillaume de Vaudoncourt, Histoire des campagnes d'Italie en 1813 et 1814: avec un atlas militaire, Londres, Thomas Egerton, 1817.
- (FR) Frédéric François Guillaume de Vaudoncourt, Histoire politique et militaire du prince Eugène Napoléon, vice-roi d'Italie, vol. 2, Paris, P. Mongie, 1828.
- Gabriele Faggioni, Fortificazioni in provincia della Spezia: 2000 anni di architettura militare, Milano, Ritter, 2008.
- Virgilio Ilari e Piero Crociari, L'Armata italiana di Lord Bentinck 1812-1816. URL consultato il 24 settembre 2021.
- (FR) Marie-Antoine Mathieu, Rapport de la defense du fort de S.te Marie dans le Golphe de la Spezia, 1814.
- Ubaldo Mazzini, Storia del Golfo della Spezia, La Spezia, Accademia lunigianese di scienze, 1981.
- Gino Ragnetti, Ottocento, quando Spèza divenne Spezia, La Spezia, Accademia lunigianese di scienze, 2011.
- (FR) Martin Vignolle, Précis historique des opérations militaires de l'Armée d'Italie en 1813 et 1814, par le Chef de l'État-Major-Général de cette armée (M. de V.), Paris, Chez Barrois l'aîné, Libraire, 1817.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La battaglia del golfo (PDF), in La Gazzetta della Spezia, n. 4, La Spezia, marzo 2014, pp. 19-31. URL consultato il 24 dicembre 2021.