Aurelio Saliceti | |
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Ministro di grazia e giustizia del Regno delle Due Sicilie | |
Durata mandato | 1848 – 1848 |
Predecessore | Cesidio Buonanni |
Successore | Giovanni Vignale |
Deputato dell'Assemblea costituente della Repubblica Romana | |
Legislatura | Unica |
Collegio | Roma |
Triumviro della Repubblica Romana | |
Predecessore | Aurelio Saffi |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 14 aprile 1861 – 22 gennaio 1862 |
Legislatura | VIII |
Collegio | Napoli XI |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Aurelio Saliceti (Ripattoni, 16 maggio 1804 – Torino, 22 gennaio 1862) è stato un politico e patriota italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Avvocato e docente di giurisprudenza, fu tra i primi affiliati alla Giovane Italia.
Nel 1848 fu nominato dal governo costituzionale Ministro di grazia e giustizia del Regno delle Due Sicilie, carica dalla quale si dimise dopo pochi giorni, non essendo riuscito a far passare i propri progetti di riforma.
Dopo la reazione borbonica, si recò a Roma per battersi a favore della Repubblica Romana.
Fece parte, con Armellini e Montecchi, del Comitato Esecutivo della Repubblica Romana, contribuendo alla stesura della Costituzione della Repubblica e, negli ultimi giorni dell'assedio francese, fu eletto nel Secondo Triumvirato con Mariani e Calandrelli.
Alla caduta della Repubblica si recò esule a Londra.
In questa città visse poverissimo, ma non rinunciò all'impegno patriottico, aderendo al Comitato Nazionale Italiano di Giuseppe Mazzini.
Si trasferì a Parigi nel 1851, dove si allontanò da Mazzini per aderire al progetto murattiano di estromissione dei Borbone da Napoli per insediarvi un discendente di Gioacchino Murat, fino a divenire precettore presso la famiglia Murat.
Tornò a Napoli nel 1860, aderendo al nuovo Stato unitario sabaudo.
Il 14 aprile del 1861 fu eletto deputato al ballottaggio per il collegio elettorale di Napoli XI, nelle elezioni suppletive svoltesi dato che Silvio Spaventa aveva optato per il collegio di Vasto[1].
Ricoprì la presidenza della Corte di cassazione e ottenne una cattedra universitaria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Giovane Italia
- Giuseppe Mazzini
- Borbone di Napoli
- Repubblica Romana (1849)
- Carlo Armellini
- Mattia Montecchi
- Costituzione della Repubblica Romana
- Livio Mariani
- Alessandro Calandrelli
- Murattismo
- Corte di cassazione
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Aurelio Saliceti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aurelio Saliceti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Salicéti, Aurelio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Menghini, SALICETI, Aurelio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Salicéti, Aurèlio, su sapere.it, De Agostini.
- Saliceti, Aurelio, in L'Unificazione, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
- Pietro Giovanni Trincanato, SALICETI, Aurelio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- Aurelio Saliceti, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90363154 · ISNI (EN) 0000 0004 1970 6409 · SBN TO0V091196 |
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