Aristea (in greco antico: Αριστέα?; Afrodisia, I secolo – I secolo) è stato uno scultore greco antico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Aristea di Afrodisia in Caria (Asia Minore) ha messo la sua firma, assieme con Papia, sul basamento di Due Centauri in marmo bigio-nero (uno vecchio e barbuto, l'altro giovane e privo di barba), trovati a Tivoli, nella Villa Adriana, e ora conservati ai Musei Capitolini.[1][2][3][4]
I caratteri paleografici dell'iscrizione hanno rivelato l'appartenenza ai tempi dell'imperatore Adriano (117-138), che potrebbe essere stato il committente.[1]
Sono rielaborazioni di opere più antiche, di età ellenistica di scuola rodia, come dimostra la somiglianza tra la testa del vecchio barbuto e quella del Laocoonte.[1]
Gli originali erano probabilmente in bronzo, dato il tipo di incisione nella trattazione dei capelli e del vello, invece le rielaborazioni dei Musei Capitolini si caratterizzano per una stilizzazione virtuosa e minuziosa, che produce nel marmo gli effetti d'un raffinato lavoro di cesello.[2]
Gli esemplari capitolini, non sono completi: difatti il Centauro vecchio evidenzia sul dorso un foro, presa di un'altra figura, probabilmente quella di un piccolo Cupido, un amorino, che stava in groppa ad entrambi i centauri e creava un notevole contrasto poetico: il vecchio Centauro tormentato da Amore, che il giovane reca invece lietamente.[2]
Esistono altre due copie per quanto riguarda il Centauro vecchio con l'amorino: una conservata al Museo del Louvre e una ai Musei Vaticani.[1][2]
Invece vi è una copia al Palazzo Doria-Pamphili per quanto riguarda il Centauro giovane.[1]
Ad Aristea e a Papia, si attribuisce, per affinità stilistiche, anche una statua di Satiro in marmo rosso, non firmata, dei Musei Capitolini, proveniente dalla Villa Adriana.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Aristea, in le muse, I, Novara, De Agostini, 1964, p. 365.
- ^ a b c d Aristea, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 marzo 2019.
- ^ (EN) Opere di G.G. Winckelmann, Volume 12, su books.google.it. URL consultato il 2 marzo 2019.
- ^ Il mondo a casa: Villa Adriana, su romafelix.it. URL consultato il 2 marzo 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) W. Amelung, Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia, 1908, p. 102.
- Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9.
- Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-451-7107-8.
- W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
- (EN) Michael Gagarin, Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-517072-6.
- Antonio Giuliano, Storia dell'arte greca, Roma, Carocci, 1988, ISBN 88-430-1096-4.
- Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
- (EN) Ian Jenkins, Greek Architecture and Its Sculpture, Cambridge, Harvard University Press, 2006.
- (EN) Stuart Jones, Category of ancient sculptures in the Municipal collection Rome, Oxford, 1912, pp. 274-277.
- (DE) W. Klein, Vom antiken Rococo, Lipsia, 1921, p. 109.
- (EN) G. M. Muskett, Greek Sculpture, Londra, Bristol Classical Press, 2012.
- (EN) Jerry Jordan Pollitt, The art of ancient Greece : sources and documents, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 120, ISBN 0-521-27366-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 3264108 · CERL cnp00576896 · GND (DE) 118645722 |
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