Aria | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | società per azioni |
Fondazione | 2005 a San Martino in Campo |
Chiusura | 2015 (fusione per incorporazione con Tiscali) |
Sede principale | Milano |
Settore | Telecomunicazioni |
Prodotti | Servizi di telefonia e internet in banda larga |
Fatturato | 19.276.825,00 € (2015) |
Dipendenti | 135 (2015) |
Sito web | www.ariamax.it/ |
Aria S.p.A. (precedentemente AriADSL S.p.A.) è stata un'azienda italiana che operava nel settore delle telecomunicazioni.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondata nel 2005 come AriADSL a San Martino in Campo, in provincia di Perugia, dagli imprenditori Alessandro Frizzoni, Alessandro Ronchi, Flavio Ubaldi e Mirco Mirri[1][2], fin dalla sua costituzione si specializza come piccolo operatore specializzato nel fornire connettività in banda larga mediante rete HIPERLAN ai clienti locali, impossibilitati ad accedere a servizi di internet veloce attraverso la rete degli operatori tradizionali, nelle aree in cui vi è scarsa copertura.[3]
Dopo soli tre anni di attività, l'azienda cresce, e il 75% delle sue quote vengono rilevate dalla statunitense Gilo Ventures, di proprietà dell'uomo d'affari israeliano David Gilo, mentre il rimanente 25% viene rilevato dalla britannica Elq Investors, l'americana Goldman Sachs Investment Partners Holdings Offshore - quest'ultima società di investimenti che fa capo alla banca d'affari Goldman Sachs - e la russa Icon Private Equity, e diviene Aria.[4][5]
Nel 2008, Aria vince l'asta con cui il dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, liberalizza le frequenze WiMAX, precedentemente riservate a uso militare. Aria si aggiudica - unico provider italiano - la licenza per offrire servizi di telecomunicazione (Internet e telefonia) in modalità WiMAX sull'intero territorio nazionale.[3] Nell'operazione, Aria effettua un investimento di 47 milioni di euro.[6] La copertura delle frequenze WiMAX di Aria, inizialmente limitata a soli 21 comuni dell'Umbria[7], si estende gradualmente a tutto il territorio nazionale a seguito di accordo siglato con Telecom Italia nel 2009.[8]
Nel 2010, il presidente Gilo, divenuto azionista di minoranza in favore di GS e Icon, e l'amministratore delegato Mario Citelli, si dimettono dalle rispettive cariche, a causa di contrasti con i soci.[9] Per l'azienda umbra ha così inizio un periodo di crisi, e nel 2011 nel suo azionariato fa ingresso la società di investimento russa ICT Group, che rileva il 28,6% delle quote.[10]
Nel 2015, avviene la fusione tra Aria e Tiscali Italia di Renato Soru, che dà origine ad un nuovo gruppo aziendale di telecomunicazioni, Tiscali, in cui Aria possiede una partecipazione del 40,81%.[11] A seguito di questa operazione, nel 2017 le frequenze WiMAX di Aria vengono dismesse in favore della tecnologia di comunicazione 4G di Tiscali di tipo LTE.[12]
Generalità e dati
[modifica | modifica wikitesto]Aria contava oltre 30.000 clienti e il suo segnale copriva 300 comuni in 8 regioni italiane.[3] Dal 2011 la sede legale della società si trovava a Milano[13]; al 2015 contava 135 dipendenti e realizzava un fatturato di 19,2 milioni di euro.[14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ G. Pons, ARIADSL: CRESCETE E CONNETTETEVI Come superare il "digital divide". Baciata dal successo un'idea tutta umbra, in Spoleto Online, 29 febbraio 2008. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Valore - rivista di Confindustria Umbria n°7 dei ottobre 2008 (PDF) [collegamento interrotto], su confindustria.umbria.it. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ a b c ARIA S.P.A., su umbriacompany.it. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ G. Pons, Internet senza fili? Si scrive Gilo ma si legge Goldman Sachs, in Corriere.it, 3 settembre 2008. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ (RU) I. Erokhina, Icon Private Equity открыл лицо, in Kommersant.ru, 26 agosto 2009. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Conclusa l’asta per le licenze Wi-Max, allo Stato 136,3 milioni di euro, in ADVexpress.it, 28 febbraio 2008. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Redazione, In Umbria tira ARIA di WiMAX, in ictBusiness.it, 28 gennaio 2009. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ M. Gerevini, ARIADSL: CRESCETE E CONNETTETEVI Come superare il "digital divide". Baciata dal successo un'idea tutta umbra, in Spoleto Online, 29 febbraio 2008. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Ariadsl, al vertice un triumvirato provvisorio, in CORCOM, 16 marzo 2010. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ (EN) Russia’s ICT Group acquires 28.6% stake in WiMAX operator Aria, in Spoleto Online, 1º settembre 2011. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Nasce la nuova Tiscali, conclusa la fusione con Aria, in CORCOM, 23 dicembre 2015. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ S. Santoro, Addio Aria WiMax: ora diventa Tiscali 4G+ [collegamento interrotto], in TECHZOOP, 8 aprile 2017. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Ruggero ama l'aria di Milano (Umbria a rischio?), in Massimo Cavanini, 28 novembre 2010. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ ARIA S.P.A., su reportaziende.it. URL consultato il 3 giugno 2018.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su ariamax.it.