Antonio Carafa (ante 1517 – 1588) è stato un militare italiano, nipote di papa Paolo IV, che nel 1556 divenne governatore generale delle armate della Chiesa e marchese di Montebello.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondogenito di Giovanni Alfonso Carafa, conte di Montorio, e di Caterina Cantelmo, nato probabilmente a Napoli, Antonio Carafa era parente di Giovanni Pietro Carafa, divenuto papa con il nome di Paolo IV nel 1555. Subito dopo l'ascesa al papato dello zio, Antonio venne chiamato a Roma assieme ai suoi fratelli: Giovanni, il fratello maggiore, e Carlo il fratello minore. Giudicato il meno intelligente dei tre[1], quel 1555, mentre il primogenito Giovanni fu nominato Capitano generale della Chiesa e duca di Paliano e il terzogenito Carlo fu nominato cardinale, Antonio ottenne il comando dell'esercito pontificio (31 agosto 1555); tuttavia suo figlio Alfonso fu molto caro al papa, e sarà eletto cardinale in giovanissima età (15 marzo 1557)[2].
I nipoti Carafa tentarono di cambiare la politica estera dello stato pontificio spingendo il papa a stringere un'alleanza con Enrico II di Francia contro la Spagna di Carlo V (15 dicembre 1555). In realtà, unico dei tre fratelli, Antonio Carafa rimase filo-spagnolo ed, essendo impulsivo, manifestava i propri sentimenti di ostilità agli alleati Francesi, tanto più inopportunamente in quanto il 21 giugno 1556 Antonio Carafa venne nominato addirittura Capitano generale della Chiesa in sostituzione del fratello Giovanni, e sei giorni dopo ottenne il titolo di marchese di Montebello espugnato dai Pontifici. In seguito a un diverbio sorto con il duca di Guisa, capo dell'armata francese in Italia, a proposito del fallimento dell'assedio di Civitella, Antonio Carafa abbandonò l'esercito e ritornò a Roma[3]. Dopo la Battaglia di San Quintino, nella quale i francesi furono sconfitti dagli spagnoli comandati da Emanuele Filiberto, anche Antonio prese parte con i fratelli alle trattative col duca d'Alba che portarono alla Pace di Cave; avendo manifestato simpatie per la Spagna, godeva di un certo favore presso i vincitori e ottenne da Filippo II nuovi feudi per la famiglia[4].
Durante questi intrighi, il 27 gennaio 1559 lo zio papa destituì gli indegni nipoti obbligandoli a lasciare Roma. Antonio si stabilì con la famiglia a Montebello; chiese invano la protezione a Filippo II di Spagna anche contro i fratelli. Dopo la morte di Paolo IV i tre fratelli Carafa si prodigarono a favore del cardinale Giovan Angelo de' Medici il quale fu eletto papa col nome di Pio IV, ma una volta eletto fece imprigionare Carlo, Giovanni e Alfonso Carafa; Antonio Carafa si salvò perché in quel periodo si trovava a Napoli. La morte prematura dei figli maschi determinò un cambiamento della sua personalità: si diede a condurre una vita devota, dedicandosi ad opere pie.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Antonio sposò in prime nozze Brianna Beltrame e in seconde Laura Brancaccio ed ebbe tre figli:
- Alfonso (1540-1565), cardinale, premorto al padre
- Agnese, monaca
- Costanza, monaca
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Diomede I Carafa, conte di Maddaloni | Antonio "Malizia" Carafa, signore di Pescolanciano | ||||||||||||
Caterina Farfalla | |||||||||||||
Giovanni Antonio Carafa, conte di Montorio | |||||||||||||
Maria Caracciolo, signora di Casalduni e Ferrarisi | Paolo Caracciolo | ||||||||||||
Francesca Caracciolo | |||||||||||||
Giovanni Alfonso Carafa, conte di Montorio | |||||||||||||
Pietro Lalle Camponeschi, conte di Montorio | Aloisio II Camponeschi, conte di Montorio | ||||||||||||
Angiolella Marzano | |||||||||||||
Vittoria Camponeschi | |||||||||||||
Maria Pereira y Noroña | Rui Vaz Pereira | ||||||||||||
Beatriz de Noroña | |||||||||||||
Antonio Carafa, marchese di Montebello | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
… | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Caterina Cantelmo | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
… | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bernardo Navagero, «Relazione di Roma». In: Eugenio Alberi (a cura di), Le relazioni degli ambasciatori veneti al senato durante il secolo decimosesto, Serie II, volume III, Firenze; Società editrice fiorentina, 1846, pp. 385-88
- ^ Adriano Prosperi, «CARAFA, Alfonso». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. XIX, Roma; Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976
- ^ Maria Gabriella Cruciani Troncanelli, Op. cit.
- ^ Giulio Coggiola, Paolo IV e la capitolazione segreta di Cavi: con documenti inediti, Pistoia: Tip. Lit. Flori, 1900
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Gabriella Cruciani Troncanelli, «CARAFA, Antonio». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 19, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- M. Gabriella Cruciani Troncanelli, CARAFA, Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976.