Antonella Appiano (Asti, 6 marzo 1955[1]) è una giornalista, conduttrice televisiva e autrice televisiva italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La sua carriera nel mondo del giornalismo inizia lavorando per i quotidiani La Stampa e Il Sole 24 Ore[2], mentre televisivamente inizia a collaborare con le reti Mediaset come inviata esterna, coautrice e conduttrice di programmi a partire dal 1992[2][3].
Nel 1995 esordisce come scrittrice, con il romanzo Sabbie d'oro (Antea Editrice, ISBN 8886605005[2]), un testo con ambientazione storica i cui eventi si svolgono Etiopia durante gli anni venti del XX secolo.
Nel frattempo continua la sua attività televisiva con le reti del biscione, per cui nella seconda metà degli anni novanta è autrice, e in alcuni casi anche conduttrice, di diverse trasmissioni di Rete 4: Classici, ma non troppo, Chi mi ha visto?[4] (e la sua edizione estiva Chi mi ha visto estate?[5]), 1, 2, 3, 4, e Naturalmente su Retequattro[6][7].
Con l'arrivo del nuovo millennio, sempre per Rete 4, conduce e scrive i testi di Mappamondo, trasmissione dedicata ai viaggi, e nel quinquennio dal 2000 al 2005 affianca Marco Liorni nella conduzione di Medici - storie di medici e pazienti, una trasmissione divulgativa di medicina.
Nel 2010 collabora con altre giornaliste alla stesura del libro Le italiane edito da Castelvecchi in collaborazione con Telefono Rosa, in cui cura il profilo di Grazia Deledda[8].
Interessata alle tematiche mediorientali, durante le insurrezioni nei paesi arabi avvenute a cavallo tra il 2010 e il 2011 collabora con diversi media seguendo in loco la situazione siriana[9]. L'esperienza in Siria è alla base del libro Clandestina a Damasco, pubblicato nel 2011 sempre da Castelvecchi[10].
Nel 2012 ritorna più volte in Siria come inviata del quotidiano on line L'Indro, testimoniando l'evoluzione delle rivolte in guerre civili, complicata in seguito dagli interventi di attori regionali e internazionali. Raccoglie articoli, reportage, materiale fotografico e video nell'e-book Qui Siria - Clandestina ritorna a Damasco, pubblicato nel novembre 2013 da Quintadicopertina editore[11].
Nel marzo 2016 esce “Syria Calling”, un'edizione aggiornata di “Qui Siria”, in inglese ed italiano, dove racconta la Siria dal 2011 ad oggi, attraverso testimonianze, esperienze e storie in territori di “guerra e di pace”, da Aleppo e Damasco, dal Kurdistan all'Egitto, dall'Oman al Kuwait [12].
Era sorella della giornalista Alessandra Appiano.
Teatro
[modifica | modifica wikitesto]Oltre al lavoro come giornalista e autrice televisiva, Antonella Appiano ha saltuariamente lavorato nel mondo teatrale. Nella stagione teatrale 2001/02 è Agave, nella messa in scena della tragedia Le Baccanti di Euripide[7], e Madame de Grieux in un adattamento di Teleny[7], romanzo solitamente (ed erroneamente) attribuito a Oscar Wilde. Nel gennaio 2003 presenta Chiaroscuri di José Sanchis Sinisterra, una serie di letture di drammaturgia contemporanea. Come autrice teatrale nel novembre 2005 scrive, oltre a interpretare con la compagnia "Cubatea", la commedia No budget! Due cuori e una TV, per la regia di Rosario Galli[13].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Giornalismo come impegno civile, NettunoPhotoFestival Edizione 2012[14].
- Ambasciatrice dell'Associazione Telefono rosa, 19 maggio 2012[15].
- Premio "Castagna d'or" 2002, attribuito ai personaggi piemontesi[16].
- Premio internazionale di televisione e della comunicazione Europea- Premio Orta '97 Piccolo schermo[17].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ordine dei Giornalisti - Elenco iscritti - Pubblicisti A-L (PDF), su odg.it, p. 58. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
- ^ a b c Stasera si presenta il romanzo di Antonella Appiano Avventure in Etiopia tra i cercatori d'oro, su La Stampa, edizione di Asti, 21 aprile 1995, p. 7. URL consultato il 2 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Canale 5: Sabato 5, su adnkronos.com, 4 dicembre 1992 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Retequattro: domani torna Chi mi ha visto?, su adnkronos.com, 24 ottobre 1997.
- ^ Retequattro: Chi mi ha visto estate, su adnkronos.com, 13 luglio 1998.
- ^ Retequattro: Antonella Appiano tra le quinte di 'Forum di sera', su adnkronos.com, 13 febbrio 1998.
- ^ a b c Background, su antonellaappiano.it (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2011).
- ^ Le Italiane - Scheda del libro, su castelvecchieditore.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Vedi per esempio i collegamenti come inviata. della trasmissione Rai Unomattina, gli articoli scritti. per il sito web dell'associazione MegaChip o quelli (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014). per il quotidiano on line Lettera43.it
- ^ "Clandestina a Damasco", una cronista in Siria Tre mesi per raccontare un paese tutto da capire - Repubblica.it.
- ^ E-book Qui Siria, intervista ad Antonella Appiano., Voci Globali 4 dicembre 2013
- ^ E-book Syria Calling, Intervista ad Antonella Appiano di Laura Bonelli, su lanouvellevague.it, 20 luglio 2016.
- ^ No budget! Due cuori e una TV, su cubatea.it (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2007).
- ^ Premio Giornalismo come impegno civile -NETTUNOPHOTOFESTIVAL EDIZIONE 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014)., dal sito ufficiale Nettuno Photo Festival
- ^ Ambasciatrice dell'Associazione Telefono rosa.[collegamento interrotto], dal sito ufficiale Telefono Rosa
- ^ Vincitori del premio (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2010)., dal sito ufficiale
- ^ Awards, su antonellaappiano.it (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2011).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Antonella Appiano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su antonellaappiano.it.