Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Anisopappinae Panero, 2005 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Athroismeae).
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della sottotribù deriva dal suo genere più importante Anisopappus la cui etimologia deriva da due parole greche: "anisos" (= diseguale) e "pappus" (= il pappo dei frutti di alcune piante).[1][2] Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico contemporaneo José L. Panero (1959-) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 87(1): 5. 2005" del 2005.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il ciclo biologico di queste piante è annuale o perenne con un habitus tipicamente erbaceo.[4][5]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno. Sono petiolate (con un picciolo evidente) o sub-sessili. Il contorno della lamina è da lineare a ovato, qualche volta è sub-cordato; mentre la forma può essere sia di tipo intero che pennatifida o anche pennata. Se la lamina è intera i bordi possono essere dentati o debolmente lobati.
Le infiorescenze consistono in capolini terminali raggruppati a pannocchia (infiorescenza panicolata) o raramente in sub-ombrelliforme. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) disposte in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale sono inseriti due tipi di fiori: i fiori del raggio ligulati e i fiori del disco tubulosi. I capolini in genere sono radiati, in alcuni casi la forma del capolino e discoide. Gli involucri hanno una forma da campanulata a emisferica. Il ricettacolo è convesso, raramente conico, e normalmente con pagliette a protezione della base di fiori.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori del disco sono ermafroditi, raramente solo funzionalmente maschili. I fiori del raggio sono femminili, qualche volta con androceo.
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[6]
- Corolla: le corolle sono tutte gialle. In alcuni casi i fiori periferici sono zigomorfi con corolle penta- o tetramere. Le corolle sono composte da 5 lobi e sono colorate di giallo-oro.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[7] Le antere possono essere calcarate oppure no e talvolta possono avere delle code ramificate.
- Gineceo: il gineceo è formato da un ovario infero uniloculare composto da 2 carpelli.[7] Gli stigmi dello stilo si presentano con superfici stigmatiche divise e con papille ottuse o sub-acute e con tricomi. Le linee stigmatiche sono marginali[8]
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma è sub-affusolata e strettamente obovata, con coste longitudinali ed epidermide senza cristalli. Il pappo è formato da piccole scaglie fuse alla base formanti una specie di tazza, oppure è assente.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'habitat tipico delle piante di questa sottotribù è quello delle zone tropicali. Le specie di questo gruppo sono distribuire quasi tutte nell'Africa tropicale. Una sola specie (Anisopappus chinensis Hooker e Arnott[9]) si trova nell'Asia del sud-est (Cina).
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Athroismeae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Athroismeae a sua volta è suddivisa in 3 sottotribù (Anisopappinae è una di queste).
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 14 (genere Anisopappus)[9].
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La costituzione di questa piccola sottotribù è molto recente: la prima pubblicazione della sua descrizione risale al 2005 in ”Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York”[12]. Il genere principale del gruppo (Anisopappus), all'interno delle Anisopappinae, ha ricevuto un robusto sostegno dalle analisi di tipo filogenetico del DNA (Eldenäs et al., Pl. Syst. Evol. 210: 159–170. 2005[13]). Mentre il genere Cardosoa è stato inserito nella sottotribù ancora più recentemente (Ortiz, 2010[14]) separando la specie Anisopappus athanasioides Ortiz & Paiva, 1995 dal relativo genere Anisopappus in base ad alcune diversità morfologiche relative all'infiorescenza, ai fiori periferici bilabiati e al poco pronunciato zigomorfismo dei fiori del disco. L'enigmatico genere Welwitschiella è stato incluso da Panero nel 2007 pur presentando solamente alcune superficiali somiglianze con il gruppo delle Anisopappinae.[5]
Composizione della sottotribù
[modifica | modifica wikitesto]La sottotribù comprende 3 generi e 19 specie.[4][14]
Genere | N. specie | Distribuzione |
---|---|---|
Anisopappus Hook. & Arn., 1837 | circa 17 spp. | Africa tropicale e Cina (1 sp.) |
Cardosoa S. Ortiz & Paiva, 2010 | 1 sp. Cardosoa athanasioides (Paiva & S.Ortiz) S. Ortiz & Paiva |
Angola |
Welwitschiella O.Hoffm., 1894 | 1 sp. Welwitschiella neriifolia O.Hoffm. |
Africa tropicale |
Chiave per i generi
[modifica | modifica wikitesto]Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche:[14]
- Gruppo 1A: i capolini hanno una forma discoide; il ricettacolo è privo di pagliette; i fiori periferici generalmente sono tetrameri; il pappo è formato da una corona di scaglie connate alla base;
- genere Welwitschiella
- Gruppo 1B: i capolini hanno una forma a raggiera e raramente sono discoidi; il ricettacolo è fornito di pagliette; i fiori periferici generalmente sono pentameri; il pappo è formato da piccole scaglie libere o è assente;
- Gruppo 2A: i capolini sono disposti in infiorescenze racemose; i fiori periferici sono bilabiati con un lobo abassiale (o in posizione inferiore) lungo 1,5 – 2 mm e con le nervature separate alla base; i fiori del disco sono più o meno zigomorfi con la profondità dei seni variabile tra lobo e lobo; le appendici apicali delle antere sono vistosamente apicolate; gli acheni sono provvisti al massimo di 5 nervature longitudinali e una decina di coste;
- genere Cardosoa
- Gruppo 2B: le infiorescenze sono corimbose e più o meno lasse; i fiori marginali sono quasi sempre presenti, con un lobo abassiale (o in posizione inferiore) lungo 4 – 12 mm con nervature unite presso i seni dei lobi; i fiori del disco sono decisamente attinomorfi; le appendici apicali delle antere non sono apicolate; gli acheni sono provvisti di 5 – 10 (o più) nervature longitudinali e da 10 a 20 coste;
- genere Anisopappus
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ David Gledhill 2008, pag. 49.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 settembre 2014.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 settembre 2014.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 397.
- ^ a b Funk & Susanna, pag. 681.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 21 febbraio 2012.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 febbraio 2012.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 579.
- ^ a b c Santiago Ortiz 2010, pag. 7-11.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 21 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
- Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 21 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 397-8, Berlin, Heidelberg, 2007.
- Santiago Ortiz, Cardosoa, a new genus of the subtribe Anisopappinae (Athroismeae, Asteraceae), in Anales del Jardín Botánico de Madrid - Vol. 67(1): 7-1.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anisopappinae
- Wikispecies contiene informazioni su Anisopappinae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- genere Anisopappus eFloras Database
- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=b972169b-6773-48d1-9a48-37e6760b1340[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Anisopappinae IPNI Database