Ananthura pteropoda | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Vernonieae |
Sottotribù | Gymnantheminae |
Genere | Ananthura H.Rob. & Skvarla, 2011 |
Specie | A. pteropoda |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Nomenclatura binomiale | |
Ananthura pteropoda (Oliv. & Hiern) H.Rob. & Skvarla, 2011 |
Ananthura pteropoda (Oliv. & Hiern) H.Rob. & Skvarla, 2011 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Ananthura pteropoda è anche l'unica specie del genere Ananthura H.Rob. & Skvarla, 2011.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della specie (Ananthura pteropoda) deriva dai particolari piccioli delle foglie, lunghi e alati.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Daniel Oliver (1830-1916), William Philip Hiern (1839-1925), Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 254 ) del 2011 .[5] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 253 ) del 2011.[6]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questa voce hanno un habitus erbaceo o debolmente arbustivo. Altezza massima 0,9 - 2,5 metri. Gli steli sono affusolati e striati. Sulla superficie di queste piante sono presenti peli multicellulari uniseriati e peli asimmetrici a forma di "T".[7][8][9][10][11][2][4]
Le foglie sono disposte in modo alterno e sono subpicciolate (i piccioli sono alati fino al fusto e quindi le foglie sono considerate anche sessili). La lamina in genere è intera con forme variabili da ovate (oblanceolata) a ellittiche con base attenuata nel picciolo e apici lungamente acuti. La consistenza è membranosa. Le venature normalmente sono pennate e ricoperte da punti ghiandolosi. I margini sono irregolari o dentati. La superficie di entrambe le facce è pubescente. Dimensione delle foglie: larghezza 1,8 - 8,5 cm; lunghezza delle foglie 7,5 – 25 cm.
L'infiorescenza, terminali o alle ascelle delle foglie superiori, è formata da capolini peduncolati (i peduncoli sono filiformi) in formazioni corimbose sottese da brattee filiformi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme cilindriche composto da diverse brattee disposte su 4 - 5 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti fino alla fruttificazione o decidue (quelle più interne), hanno delle forme più o meno da ovate a oblunghe con apici scariosi arrotondati o smussati. Il ricettacolo alveolato è privo di pagliette (ricettacolo nudo). Lunghezza dei peduncoli: 1 – 15 mm. Dimensione dell'involucro: ampiezza 5 – 6 mm; altezza 6 – 11 mm. Altezza delle brattee: 8 mm.
I fiori, 15 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla, formata da uno stretto tubo imbutiforme terminanti in 5 stretti lobi riflessi, è glabra. Il colore è biancastro con tinte color malva. Lunghezza della corolla: 9 mm (tubo di 4 mm; gola di 2 mm; lobi di 3 mm).
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[13] Le antere, prive di ghiandole, sono calcarate (speronate) ma prive di coda. Le appendici delle antere, oblunghe-ovate, hanno una consistenza soda e sono glabre. Il polline è di tipo tricolporato, ossia con tre aperture sia a fessura che a poro; può essere inoltre echinato (con punte)[14]; è anche "lophato". Lunghezza delle teche: 2 mm.
- Gineceo: lo stilo è filiforme con alla base un anello. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, snelli, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[15]
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forma prismatica, hanno 8 coste con superficie ispida o sericea. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo interno è formato da setole capillari, snelle, fragili e minutamente barbate (lunghe 5 mm); quello esterno è formato da una riga di denti ravvicinati, minuti e persistenti (lunghi 0,2 mm). Dimensione degli acheni: 2,2 - 2,5 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Vecchio mondo: foreste sempreverdi con quote da 850 a 1.600 metri in Tanzania e quote da 1.950 a 2.600 metri in Kenya.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[19] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[11]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[10]
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[11]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Cacalia pteropoda Kuntze
- Vernonia pteropoda Oliv. & Hiern
- Vernonia urophylla Muschl.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ a b Robinson et al. 2011.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 173.
- ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 450.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Susanna et al. 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Harold Robinson, Generic and Subtribal Classification of American Vernonieae (PDF) [collegamento interrotto], in Smithsonian Contributions to Botany, vol. 89, 1999, pp. 1-116.
- Harold Robinson, John J. Skvarla e Vicki A. Funk, Vernonieae (Asteraceae) of southern Africa: A generic disposition of the species and a study of their pollen, in PhytoKeys, vol. 60, 2016, pp. 49-126.
- Harold E Robinson e John J. Skvarla, A New Monotypic Genus, Ananthura, from Tropical Africa (Asteraceae, Vernonieae), in Novon A Journal for Botanical Nomenclature, vol. 21, n. 2, 2011, pp. 251-255.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Ananthura pteropoda
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ananthura pteropoda Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Ananthura pteropoda Royal Botanic Gardens KEW - Database