Gottesfreunde (Amici di Dio) è il nome dato agli uomini e alle donne che nel XIV secolo, tramite la loro condotta di vita, cercarono un'unione mistica con Dio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'inizio di queste pratiche di devozione pare coincidere con la diffusione de Ornement des Noces spirituelles che Giovanni Taulero tornando da una visita a Jan van Ruusbroec nel convento di Groenendael aveva riportato con sé[1].
I Gottesfreunde si diffusero da Bruxelles a Colonia, dal Reno inferiore a Strasburgo, da Basilea alla Baviera, non come entità strutturata, ma come "stile di vita”. Vi appartenevano laici, uomini e donne, che svolgevano lavori quotidiani in santità di vita, ma anche suore, frati e preti che preferivano predicare e scrivere in tedesco anziché in latino.
Per raggiungere l'unione con il divino è necessario per i Gottesfreunde, sull'esempio di Gesù nel giardino dei Getsemani[2] “il totale annullamento di sé, del proprio volere, per permettere a Dio solo di agire”.
Altro aspetto della predicazione degli Amici di Dio è la volontà di servire Dio senza la speranza di una ricompensa.
Si potrebbe pensare che, in alcune pratiche, i Gottesfreunde si avvicinino al Valdismo, ma in verità l'unica somiglianza è la condanna dei costumi dei religiosi dell'epoca. Gli “amici di Dio” vissero chiaramente all'interno della Chiesa[3], mantenendo il culto di Maria e dei Santi, la credenza sul Purgatorio, ed enfatizzando il grande valore della Santa Messa.
Appare interessante la singolare coincidenza tra la santificazione della vita quotidiana praticata dai Gottesfreunde nel '300 e l'attuale disposizione di vita dei discepoli di Josemaría Escrivá de Balaguer, autore delle omelie raccolte nel volume Amici di Dio.
Religiosi e laici vicini ai Gottesfreunde
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Taulero
- Rulman Merswin
- Beato Suso
- Margareta Ebner
- Heinrich von Nördlingen
- San Nicola di Flüe
- Mattia di Bolsheim
- Aimo Amgrund
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- R. Egenter, Die Lehre von der Gottesfreundschaft in der Scholastik and Mystik des 12. und 13. Jh., Augusta, 1928
- P. Strauch, M. Ebner und Heinrich von Nördlingen, Friburgo-Tubinga, 1882
- H. Wilms, Der sel. Margarethe Ebner Offenbarungen und Briefe, Vechta, 1928
- J. Prestel, Die Offenbarungen der Margarete Ebner und Adelheid Langmann, Weimar, 1939
- A. Wuz, Gottesfreunde um Margareta Ebner, H] 72 (1953), pp. 253-265
- A. Chiquot, Amis de Dieu
- B. Gorceix, Amis de Dieu en Allemagne au siècle de Maitre Eckhart, Paris, 1984
- Amici di Dio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Amici di Dio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Friends of God, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Amici di Dio, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
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