L'alfagramma di una parola si ottiene riordinando, in ordine alfabetico le lettere di cui è composta (ad esempio l'alfagramma di "parola" sarà "aalopr"), si chiama anche firma[1].
La relazione tra una parola e il suo alfagramma non é biunivoca, difatti se una parola è l'anagramma di un'altra, allora entrambe le parole avranno lo stesso alfagramma. Es.: "coopr" é l'alfagramma sia di "corpo" che di "porco". Per alcune parole, l'alfagramma coincide con la parola stessa. È il caso di "amo".[2]
Gli alfagrammi fanno la prima apparizione nel 1965 grazie a Martin Gardner, in una sua rubrica apparsa sullo Scientific American che cita il dizionario degli anagrammi di Nicholas Temperley, allora studente di Cambridge.
Nello stesso anno è Dmitri Borgmann che ne parla nel suo libro Language on Vacation.
In Italia arriva grazie a Bartezzaghi nel 1974 sulla rivista enigmistica "Il labirinto".
L'alfagramma, oltre che gioco enigmistico, è utile ai programmatori di applicazioni per computer nella costruzione di algoritmi in grado di cercare velocemente lemmi all'interno di una serie di lettere casuali (ad esempio Scrabble o Paroliamo)[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parole panvocaliche, su CULTURA & SVAGO. URL consultato il 30 luglio 2024.
- ^ a b Enigmistica: Enigmisti, Giochi enigmistici, Riviste enigmistiche, Schemi enigmistici, Tecnica enigmistica, Crittografia mnemonica, Palindromo - AbeBooks, su www.abebooks.it. URL consultato il 30 luglio 2024.