Alessandro D'Errico arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Veni Sancte Spiritus | |
Titolo | Carini (titolo personale di arcivescovo) |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 18 novembre 1950 a Frattamaggiore |
Ordinato presbitero | 24 marzo 1974 dal vescovo Antonio Cece |
Nominato arcivescovo | 14 novembre 1998 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato arcivescovo | 6 gennaio 1999 da papa Giovanni Paolo II |
Alessandro D'Errico (Frattamaggiore, 18 novembre 1950) è un arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce a Frattamaggiore, in provincia di Napoli e diocesi di Aversa, il 18 novembre 1950.
Formazione e ministero sacerdotale
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 marzo 1974 è ordinato presbitero, per la diocesi di Aversa, dal vescovo Antonio Cece.
Tra il 1977 e il 1998 serve nelle seguenti rappresentanze pontificie: nunziatura apostolica della Thailandia (1977-1981) che allora operava anche per il Laos, la Malesia e Singapore; nunziatura Apostolica del Brasile (1981-1984); nunziatura apostolica in Grecia (1981-1986); nunziatura apostolica in Italia (1987-1992); nunziatura apostolica in Polonia (1992-1998).[1]
Nel 1993 è nominato prelato d'onore di Sua Santità.
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]Il 14 novembre 1998 viene nominato arcivescovo titolare di Carini e nunzio apostolico in Pakistan,[2] dove nel 2002 hanno luogo attacchi terroristici contro una scuola cristiana e un ospedale cristiano.[3]
Il 6 gennaio 1999 riceve la consacrazione episcopale.
Talvolta prende le distanze da alcune accuse di discriminazione religiosa ai danni dei cristiani, prendendo le difese del Pakistan, pur cosciente del fatto che libertà religiosa non è comunque garantita nei fatti.[4]
In alcune occasioni estende la sua missione nel vicino Afghanistan, operando in collaborazione con le forze locali e dando il suo contributo nella costruzione di alcune opere (in particolar modo scuole, seminari e aiuti umanitari).[5]
Il 21 novembre 2005 viene nominato nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina. Nel 2006 firma il Concordato con questo stato dalla storia complessa.[6] In tale concordato si regolano la personalità giuridica delle istituzioni ecclesiastiche, l'esercizio della missione della Chiesa cattolica, la libertà di culto, l'inviolabilità del segreto confessionale, la costruzione degli edifici sacri, i giorni non lavorativi per i cattolici, i diritti sui beni mobili e immobili, l'organizzazione di strutture cattoliche educative ed assistenziali, l'insegnamento della religione cattolica, il diritto ad avere mezzi di comunicazione propri e l'accesso a quelli pubblici.[7]
Nel 2011 vince il premio internazionale Bonifacio VIII "per il contributo alla promozione di una cultura di dialogo, pace e armonia tra i popoli e le religioni in Bosnia ed Erzegovina".[8]
Dal 17 febbraio 2010 ricopre anche l'ufficio di nunzio apostolico in Montenegro. Il 21 maggio 2012 viene nominato nunzio apostolico in Croazia.
Il 27 aprile 2017 viene nominato nunzio apostolico a Malta; il 10 giugno successivo viene nominato anche nunzio apostolico in Libia.
Il 30 aprile 2022 papa Francesco accoglie la sua rinuncia.[9]
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Enrico Benedetto Stuart
- Papa Leone XII
- Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini
- Cardinale Camillo Di Pietro
- Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski
- Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko
- Arcivescovo Józef Bilczewski
- Arcivescovo Bolesław Twardowski
- Arcivescovo Eugeniusz Baziak
- Papa Giovanni Paolo II
- Arcivescovo Alessandro D'Errico
La successione apostolica è:
- Vescovo Andrew Francis (2000)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Omaggio a Mons. Alessandro D'Errico, ottavo vescovo frattese (PDF), su iststudiatell.org. URL consultato il 7 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2019).
- ^ Capasso, 1999, pp. 5-10.
- ^ Telegramma di cordoglio del Santo Padre (PDF), su press.vatican.va. URL consultato il 7 giugno 2017.
- ^ Sale, 2008, p. 109.
- ^ S. E. Mons. Alessandro D'Errico - 10 anni di episcopato (PDF), su storialocale.it. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ Dieci anni di episcopato (PDF), su storialocale.it. URL consultato il 13 giugno 2017.
- ^ L'Accordo di Base tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina in rapporto alle comunità ortodossa e musulmana (PDF) [collegamento interrotto], su oikonomia.it. URL consultato il 13 giugno 2017.
- ^ S.E.Mons. Alessandro D'Errico - Premio Internazionale Bonifacio VIII - IX Edizione 2011, su accademiabonifaciana.eu. URL consultato il 7 giugno 2017.
- ^ Rinuncia del Nunzio Apostolico a Malta e in Libia, su press.vatican.va, 30 aprile 2022. URL consultato il 30 aprile 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sosio Capasso e Teresa del Prete, La nomina di Mons. Alessandro D'Errico ad arcivescovo titolare di Carini e nunzio apostolico in Pakistan, Istituto di Studi Atellani, 1999.
- Giovanni Sale, Stati islamici e minoranze cristiane, Jaca Book, 2008.
- Francesco Montanaro et alii, Diplomazia e servizio pastorale: Raccolta antologica di omelie, discorsi e interviste dell'Arcivescovo Alessandro D'Errico Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina (1999-2009), curatela, Frattamaggiore, Istituto di studi atelliani, 2009.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessandro D'Errico
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Alessandro D'Errico, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305769707 · SBN LO1V342288 |
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