Il conte Alerino Palma di Cesnola (Rivarolo Canavese, 18 luglio 1776 – Ermopoli, 6 febbraio 1851) è stato uno scrittore, magistrato e rivoluzionario italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Rivarolo nel 1776, figlio del conte Emanuele Palma di Cesnola e della nobildonna Irene Grassotti, Alerico rivelò fin da piccolo una particolare predisposizione per gli studi che lo portò a conseguire a soli 16 anni la laurea in giurisprudenza all'Università di Torino.[1] Sostenitore entusiasta degli ideali della Rivoluzione francese, partì per la Francia e combatte nell'esercito francese a Rivoli. Rientrato in patria nel 1796, fu tra i più attivi promotori della Repubblica Italiana e dell'annessione del Piemonte alla Francia.[2] Ebbe importanti incarichi amministrativi; fu commissario straordinario a Vercelli e magistrato a Ivrea.[3] Con la Restaurazione aderì alla Carboneria e organizzò e condusse a Ivrea il primo gruppo che diede avvio alla insurrezione del marzo 1821 in Piemonte; fu uno dei più attivi esponenti della conseguente rivoluzione guidata da Santorre di Santa Rosa[4][5][6][7][8][9].
Sfuggito all'arresto e condannato a morte in contumacia a Torino il 13 aprile 1822 come uno dei capi della rivolta, si rifugiò dapprima in Spagna. Fu poi a Londra, dove nel 1826, su sollecitazione di George Canning, pubblicò una Difesa della Grecia e una Difesa dei Piemontesi inquisiti.[3] Nel 1827 si recò infine in Grecia, dove, sull'esempio di Santorre di Santa Rosa, si unì alla lotta per l'indipendenza del paese dall'Impero ottomano. Durante il regno di Ottone I di Grecia gli vennero affidati importanti incarichi di magistrato; partecipò alla stesura della procedura civile e penale e fu membro della Corte Suprema. Fedele ai suoi ideali e alla sua nuova patria, non rientrò in Italia neppure dopo il 1848, quando il re Carlo Alberto annullò la condanna a morte. I rapporti con la madrepatria tornarono comunque ad essere cordiali. Massimo d'Azeglio si adoperò perché gli fossero restituiti i beni confiscati e il nuovo re Vittorio Emanuele II di Savoia gli conferì la croce dell'ordine cavalleresco dei S.S. Maurizio e Lazzaro[6][10]. Alerino morì nell'isola greca di Syra nel 1851.
Nel 1871 il comune di Rivarolo fece apporre una targa commemorativa in suo onore sulla facciata della casa natale.[11]
Il fratello di Alerino, Maurizio Palma di Cesnola, fu anch'egli implicato nei moti rivoluzionari del 1821 e con lui lasciò il paese. Condannato al carcere e ottenuta la grazia, poté comunque rientrare libero in patria dopo alcuni anni. Due dei figli di Maurizio, nipoti quindi di Alerico, Luigi Palma di Cesnola e Alessandro Palma di Cesnola, furono anch'essi ardenti patrioti. Luigi combatté nella prima guerra d'indipendenza, nella guerra di Crimea e quindi nella guerra civile americana, dove ricevette la Medal of Honor. Alessandro invece partecipò alla guerra di Crimea e quindi alla seconda e alla terza guerra d'indipendenza. Entrambi avranno poi una seconda carriera come archeologi.[12]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Difesa dei Piemontesi inquisiti a causa degli avvenimenti del 1821, Versione dal francese, Bruxelles, 1829.
- Defense de la Revolution du Piemont
- Catechismo politico della gioventù
- La Grecia vendicata
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gioachino Toesca di Castellazzo, Commemorazione del generale Luigi Palma di Cesnola, Torino, Cassone, 1905, p. 22
- ^ Gioachino Toesca di Castellazzo, Commemorazione del generale Luigi Palma di Cesnola, p. 22
- ^ a b Treccani.it.
- ^ Marino Viganò, Riforme, rivoluzione, Risorgimento, 2007, pp. 200 e ss.
- ^ Santorre di Santa Rosa, Storia della rivoluzione piemontese del 1821, p. 72.
- ^ a b Silvia Cavicchioli, 2011 Itinerari - Luoghi del Risorgimento in Provincia di Torino Archiviato il 19 marzo 2011 in Internet Archive., sezione La protesta contro l'assolutismo nella provincia del regno. I moti del 1821[collegamento interrotto]
- ^ Rivarolo Canavese Archiviato il 17 novembre 2012 in Internet Archive..
- ^ Elena Pinoli Maritano, Ivrea e il Canavese nella Rivoluzione Piemontese del 1821, 1975.
- ^ Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Rassegna storica del risorgimento, 2005, Vol. 92, Issues 1-4.
- ^ Gioachino Toesca di Castellazzo, Commemorazione del generale Luigi Palma di Cesnola, p. 23
- ^ Gioachino Toesca di Castellazzo, Commemorazione del generale Luigi Palma di Cesnola, p. 24
- ^ Cyprus Explorer
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alerino Palma
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Palma di Cesnòla, Alerino, conte, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Aldobrandino Malvezzi de' Medici, PALMA di CESNOLA, Alerino, conte, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Palma di Cesnòla, Alerino, cónte, su sapere.it, De Agostini.
- Damilano Roberto, PALMA di Cesnola, Alerino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 69277989 · ISNI (EN) 0000 0003 9791 5997 · SBN VIAV111629 |
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