Alberto Samonà (Napoli, 28 novembre 1932 – Roma, 15 ottobre 1993) è stato un architetto e urbanista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Terzogenito di Giuseppe Samonà e di Teresa Favara, nacque a Napoli[1] nel 1932[2]. Nel 1958, si laureò a Roma in architettura.[3]
Dopo aver insegnato a Roma, nel 1960 si spostò all'Università di Venezia, dove fu assistente di Ignazio Gardella. Avviò una lunga collaborazione professionale con il padre Giuseppe, in uno studio con sede a Roma. Attorno ai due Samonà si formò un gruppo di lavoro (composto da Costantino Dardi, Emilio Mattioni, Valeriano Pastor, Luciano Semerani, Gigetta Tamaro e Vianello Vos), che nel 1964 concorre per la sistemazione del Tronchetto (Venezia).[3]
A partire dal 1966, Alberto Samonà fu professore incaricato di Progettazione architettonica all'Università di Palermo. Nel 1970 divenne professore ordinario[3].
È del 1971 il primo dei "Seminari di Gibilmanna", il cui scopo era di promuovere il dibattito tra ordinari e assistenti dei corsi di composizione architettonica sull'evoluzione della cultura architettonica[3]. I Seminari durarono per circa venti anni costituendo anche un importante riferimento per l'insegnamento[4].
A lui si devono inoltre i piani regolatori di Volterra e di Grosseto[3].
Nel 1985 si spostò alla Facoltà di Ingegneria dell'Università "Tor Vergata" di Roma: in questa sede insegnò fino alla scomparsa.[3][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marina Montuori (a cura di), Giuseppe e Alberto Samonà. L'unità architettura urbanistica. La poetica dell'insieme. Tra didattica e professione dell'architettura, Officina Edizioni, Roma, 2000, quarta di copertina.
- ^ Scheda biografica Archiviato il 6 aprile 2013 in Internet Archive. recuperata su reocities.com.
- ^ a b c d e f Scheda biografica sul Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche (SIUSA).
- ^ Alberto Samonà, Manuela Canestrari e Armando Sichenze, La Casa nella esperienza dell'architettura contemporanea, Roma., Officina, 1976. La pubblicazione è concepita seguendo un percorso evolutivo di nove tesi, l’ultima delle quali recita: “L’architettura è politica”.
- ^ Minervino Fiorella, La città ideale di Samonà, in Corriere della Sera, 17 ottobre 1993, p. 23. URL consultato il 5 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Samonà, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Opere e progetti di Giuseppe e Alberto Samonà, a cura del Dipartimento di progetto e costruzione edilizia dell'Università di Palermo.
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