Albatros D.IX | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Robert Thelen |
Costruttore | Albatros |
Data primo volo | 1918 |
Utilizzatore principale | Luftstreitkräfte |
Esemplari | 1 |
Altre varianti | Albatros D.VII |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 6,5 m |
Apertura alare | 10,40 m |
Peso a vuoto | 677 kg |
Peso max al decollo | 897 kg |
Propulsione | |
Motore | un Mercedes D.IIIa |
Potenza | 160 PS (118 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 155 km/h |
Velocità di crociera | 135 km/h |
Velocità di salita | 250 m/min |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 LMG 08/15 Spandau calibro 7,92 mm |
i dati sono estratti da Уголок неба[1] | |
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L'Albatros D.IX, designazione aziendale L 37, era un caccia monomotore biplano realizzato dalla allora azienda tedesco imperiale Albatros Flugzeugwerke GmbH negli anni dieci del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.
Basato sul precedente D.VII, anch'esso non sviluppato oltre la prima fase e dal quale si differenziava per l'introduzione di alcune migliorie a livello strutturale e l'adozione di una diversa motorizzazione, venne prodotto in un solo esemplare perché ritenuto dalle prestazioni insufficienti.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Come risultato della veloce evoluzione dell'arma aerea durante tutta la prima guerra mondiale, dove entrambe le contrapposte forze delle nazioni della Triplice intesa e degli Imperi centrali riuscivano a sviluppare aerei sempre più avanzati, all'inizio del 1918, l'Idflieg esortava le aziende aeronautiche a sviluppare nuovi modelli in grado di raggiungere prestazioni superiori di quelle fornite dai velivoli già in servizio nei reparti della Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (l'esercito imperiale tedesco). In quest'ambito anche l'Albatros Flugzeugwerke avviò la costruzione di un modello che riuscisse a superare le prestazioni del precedente D.VII il cui sviluppo venne abbandonato.
A tale scopo il gruppo di lavoro che faceva capo all'ingegnere Robert Thelen avviò uno sviluppo parallelo di due distinti nuovi modelli che avevano tra loro molte soluzioni tecniche condivise e che si distinguevano essenzialmente per la motorizzazione, diversa per casa costruttrice, architettura e potenza erogata, l'Albatros D.IX ed il D.X.
Benché strutturalmente risultassero simili al D.VII, per ottenere una maggiore velocità massima venne ottimizzato il disegno della fusoliera abbandonando la sezione ellissoidale per una più squadrata, "tagliata" su fianchi e parte ventrale raccordati tra loro con angoli smussati,[2] mantenendo la copertura della stessa in pannelli di compensato.
Nel D.IX la velatura biplana e l'impennaggio restarono sostanzialmente invariati e per la propulsione si optò per un motore Mercedes D.IIIa, un sei cilindri in linea raffreddato a liquido in grado di erogare una potenza pari a 160 PS (118 kW)[2][3] ed abbinato ad un'elica bipala in legno a passo fisso.
Il prototipo venne portato in volo nei primi mesi del 1918 ma le prestazioni continuarono ad essere inferiori alle aspettative ed il progetto venne abbandonato.[2][3]
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Albatros D.IX in Уголок неба.
- ^ a b c Gray; Thetford, German Aircraft of the First World War.
- ^ a b (EN) Rob Baumgartner, German Aviation: Experimental Aircraft 1918, su WWI Aviation Pictorial History An Illustrated History of World War 1 Aviation, http://www.wwiaviation.com/index.html, 21 giugno 2011. URL consultato il 31 luglio 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, Londra, Putnam, 1962, ISBN 0-933852-71-1.
- (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, Londra, Putnam, 1970, ISBN 0-370-00103-6.
- (EN) William Green, Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters: An Illustrated Encyclopedia of Every Fighter Aircraft Built and Flown, New York, Smithmark Publishers, 1994, ISBN 0-8317-3939-8.
- (DE) Günter Kroschel, Helmut Stützer, Die deutschen Militärflugzeuge 1910-18, Wilhelmshaven, Lohse-Eissing, 1977, ISBN 3-920602-18-8.
- (DE) Heinz J. Nowarra, Die Entwicklung der Flugzeuge 1914–18, München, Lehmanns, 1959, ISBN non esistente.
- (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, Londra, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Albatros D.IX
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Maksim Starostin, Albatros D.IX, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 31 luglio 2011.
- (EN) (RU) Albatros D.IX / D.X, su Their Flying Machines, http://flyingmachines.ru/, 22 settembre 2011. URL consultato il 3 settembre 2012.
- (RU) Albatros D.IX, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 31 luglio 2011.