Alain Chartier (Bayeux, 1395 – Avignone, 1430) è stato un poeta e scrittore francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Alain Chartier era un chierico e presumibilmente, dottore in diritto ecclesiastico istruito all'Università di Parigi;[1] Chartier entrò al servizio reale: fu al servizio del delfino Carlo (il futuro Carlo VII di Francia), che lo inviò in numerose missioni diplomatiche estere, come quelle in Germania e a Roma tra il 1423 e il 1426; in Scozia nel 1428 per negoziare il matrimonio di Margherita di Scozia con il futuro Luigi XI di Francia.[2][1]
Nel 1429 partecipò al viaggio trionfale, voluto da Giovanna d'Arco, che doveva portare il Delfino all'incoronazione di Reims.[2]
Per quanto riguarda la data della morte di Chartier, la più probabile è intorno al 1430.[2]
Visse durante il periodo più drammatico della guerra dei cent'anni; Chartier mise volentieri la propria capacità letteraria al servizio di una passione civile: il suo Livre des quatre dames (1415) prese liberamente l'ispirazione dalla contemporanea battaglia di Azincourt,[2]per presentare una discussione tra quattro donne diventate vedove a causa della battaglia di Agincourt.[3]
Il Lay de la paix fu invece un invito al duca di Borgogna a recedere dall'alleanza inglese.[2]
Il Quadriloge invectif (1422), coraggiosa critica della guerra civile fra borgognoni e armagnacchi, contenne anche una profonda e sentita denuncia delle condizioni in cui era caduta la Francia del suo tempo,[2][3]rappresentata tramite il dialogo tra la Francia e le altre tre parti della società contemporanea: il clero, la nobiltà e il popolo.[1]
Il Livre de l'espérance fu dedicato al delicato argomento del celibato ecclesiastico e allo stato della Chiesa, presentando sullo sfondo il drammatico Scisma d'Occidente.[2]
L'Espérance ou consolation des trois vertus (1428), un po' come tutte le sue opere in prosa rappresentò allegoricamente la situazione politica e sociale condizionata dalla guerra dei cent'anni.[3]
Il suo capolavoro fu, secondo la critica letteraria, un breve poemetto d'amore intitolato La belle dame sans mercy (1424), che risultò il suo lavoro più conosciuto e che ebbe per tutto il Quattrocento numerosi imitatori.[2][3]Da ricordare anche le liriche Le Lay de paix e Le Bréviaire des nobles.[1]
Comunque l'importanza storica e letteraria di Chartier si dimostrò fondamentale nel campo della evoluzione delle idee,[2]oltre che per il suo stile didattico, elegante e colto che fu preso come modello dalle generazioni seguenti di poeti e scrittori di prosa.[1]
Egli fu tra i primi scrittori rinascimentali francesi a conoscere i buoni antichi (Cicerone e Seneca soprattutto), e manifestamente ricevette da loro una grande influenza, ancora più evidente nelle opere in prosa.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Poesia
[modifica | modifica wikitesto]- La belle dame sans mercy (1424);
- Le Lay de paix;
- Le Bréviaire des nobles.
Prosa
[modifica | modifica wikitesto]- Livre des quatre dames (1415);
- Lay de la paix;
- Quadriloge invectif (1422);
- Espérance ou consolation des trois vertus (1428).
Opere in latino
[modifica | modifica wikitesto]- Epistula ad fratrem suum juvenem;
- Ad detestationem belli Gallici et suasionem pacis (1423);
- Francigenæ magni, gens fortis et inclita bello...;
- Persuasio ad Pragenses de fide deviantes;
- Dialogus familiaris Amici et Sodalis super deplorationem Gallicæ calamitatis (1427);
- Invectiva ad ingratum amicum;
- Invectiva ad invidum et detractorem;
- Tractatus de vita curiali.
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Statua raffigurante Alain Chartier, realizzata da Tony Noël, a Bayeux.
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Targa commemorativa sulla sua casa natale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Alain Chartier, su britannica.com. URL consultato il 7 febbraio 2021.
- ^ a b c d e f g h i j Chartier, Alain, in le muse, III, Novara, De Agostini, 1965, p. 237.
- ^ a b c d Alain Chartier, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 febbraio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Pierre Champion, Histoire poétique du XV siècle, II, Parigi, Champion, 1923.
- (FR) Didier Delaunay, Étude sur Alain Chartier, II, Rennes, Impr. de l'Académie, 1876.
- (FR) Robert Garapon, Introduction à la lecture d'Alain Chartier, in Annales de Normandie, IX, n. 2, Parigi, 1959, pp. 91-108.
- (FR) Joseph Girard, Évocation du Vieil Avignon, Parigi, Les Éditions de Minuit, 2000.
- (FR) Gabriel Joret-Desclosieres, Un écrivain national au XV siècle, Parigi, Fontemoing, 1899.
- (FR) Pierre-Jean Roux, Alain Chartier devant la crise du pouvoir royal au début du xve siècle, in Culture et pouvoir au temps de l'Humanisme et de la Renaissance, Genève, Slatkine, 1978.
- (FR) C. J. H. Walravens, Alain Chartier : études biographiques, suivies de pièces justificatives, d'une description des éditions et d'une édition des ouvrages inédits, Amsterdam, Meulenhoff-Didier, 1971.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Alain Chartier
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alain Chartier
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chartier, Alain, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Alain Chartier, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Alain Chartier, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Alain Chartier, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Bibliografia su Alain Chartier, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
- (EN) Alain Chartier, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Spartiti o libretti di Alain Chartier, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 57146825200007631661 · ISNI (EN) 0000 0000 8135 0758 · SBN CFIV083293 · BAV 495/29766 · CERL cnp00971040 · LCCN (EN) n84091919 · GND (DE) 118675664 · BNE (ES) XX886700 (data) · BNF (FR) cb11896240s (data) · J9U (EN, HE) 987007321908905171 |
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