Aichi B7A Ryusei | |
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Descrizione | |
Tipo | aerosilurante bombardiere in picchiata[1] |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Aichi Tokei Denki |
Data primo volo | maggio 1942[1] |
Data entrata in servizio | 1945 |
Utilizzatore principale | Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu |
Esemplari | 114 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 11,49 m |
Apertura alare | 14,40 m |
Altezza | 4,08 m |
Superficie alare | 35,40 m² |
Carico alare | 158,9 kg/m² |
Peso a vuoto | 3 810 kg |
Peso carico | 5 625 kg |
Peso max al decollo | 6 500 kg |
Propulsione | |
Motore | un radiale Nakajima NK9C Homare |
Potenza | 1 825 CV (1 360 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 566 km/h (306 kt) a 6 550 m |
Velocità di salita | a 4 000 m in 6 min 55 s |
Autonomia | 3 037 km (1 640 nm) |
Raggio di azione | 1 852 km (1 000 nm) |
Tangenza | 1 250 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | una Type 1 calibro 7,92 mm brandeggiabile posteriore o 1 × Type 2 calibro 13 mm brandeggiabile posteriore |
Cannoni | 2 × Type 99 Model 2 calibro 20 mm in caccia |
Bombe | fino a 800 kg o |
Missili | un siluro da 800 kg |
Note | dati riferiti alla versione B7A2 |
i dati sono estratti da WWII Imperial Japanese Naval Aviation Page[2] | |
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L'Aichi B7A Ryusei (流星? Stella cadente, nome in codice alleato Grace[3]) fu un aerosilurante e bombardiere in picchiata monomotore ad ala di gabbiano invertita prodotto dall'azienda giapponese Aichi Tokei Denki nella prima parte degli anni quaranta ed utilizzato dalla Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu, l'aeronautica militare della Marina imperiale giapponese, durante le fasi finali della seconda guerra mondiale.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Il B7A Ryusei nasce dall'esigenza della Marina imperiale giapponese di dotarsi di un nuovo velivolo destinato a sostituire i Nakajima B6N Tenzan e Yokosuka D4Y Suisei. Per lo sviluppo venne contattata, nel 1941, la Aichi Tokei Denki la quale realizzò il prototipo portato in volo per la prima volta nel maggio 1942.[1] Benché fosse stato ritenuto idoneo nel soddisfare le specifiche richieste, a causa di problemi legati alla fornitura dei motori necessari alla sua produzione ne venne ritardata la consegna ai reparti. Data l'avversa situazione bellica in cui versava l'Impero giapponese verso la fine del conflitto e la mancanza di portaerei perse durante gli scontri nel Pacifico, la Marina decise di non investire più su questo modello, oramai considerato inutile, e la sua produzione si limitò a circa un'ottantina di esemplari.
Sebbene leggermente più lento del D4Y, il Ruisey era dotato di una notevole manovrabilità oltre che risultare sufficientemente veloce da competere con lo Zero e, se fosse stato introdotto in tempo e prodotto su larga scala, sarebbe potuto diventare un serio avversario per i caccia della United States Navy.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il B7A Ryusei aveva un aspetto tradizionale e sfruttava l'opportunità di avere una fusoliera dal ridotto diametro frontale offerto dal compatto motore. Dotata di un lungo abitacolo a due posti in tandem che beneficiava di un tettuccio dall'ampia finestratura, terminava in una coda dall'impennaggio classico monoderiva. La configurazione alare era ad ala di gabbiano invertita, simile a quelle del F4U Corsair, che, oltre ad altri vantaggi, manteneva una sufficiente altezza da terra tale da utilizzare un'elica di grande diametro senza necessitare di lunghe gambe di forza del carrello d'atterraggio che ne compromettevano la robustezza. Questo aveva una configurazione triciclo posteriore classica, con i due anteriori completamente retrattili verso l'interno ed integrati da un ruotino d'appoggio posteriore. La propulsione era affidata ad un radiale Nakajima NK9C Homare a 18 cilindri e raffreddato ad aria in grado di erogare una potenza di 1 825 CV (1 360 kW).
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]- B7A1 - prototipo, prodotto in 9 esemplari.
- B7A2 - versione di serie, prodotta in 105 esemplari.[2]
- B7A2 (prototipo) - versione motorizzata con il più potente Nakajima Homare 23 da 2 000 hp (1491 kW), realizzata in un solo esemplare
- B7A3 - versione rimasta solo a livello progettuale
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Chant 1999, p. 15.
- ^ a b Matsuura. Aichi B7A Ryusei (Shooting Star).
- ^ Mikesh 1993.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chris Chant, Aircraft of World War II - 300 of the World's Greatest aircraft 1939-45, Amber Books Lts, 1999, ISBN 0-7607-1261-1.
- (EN) Réne J. Francillon, Japanese Aircraft of the Pacific War, 2nd edition, London, Putnam & Company Ltd., 1979 [1962], ISBN 0-370-30251-6.
- (EN) Robert C. Mikesh, Japanese Aircraft Code Names & Designations, Schiffer Publishing, Ltd., 1993, ISBN 0-88740-447-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aichi B7A
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Maksim Starostin, Aichi B7A Ryusei - Grace, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 6 febbraio 2010.
- (EN) Joao Paulo Julião Matsuura, Aichi B7A Ryusei (Shooting Star), su WWII Imperial Japanese Naval Aviation Page, http://www.combinedfleet.com/ijna/ijnaf.htm, 1997. URL consultato il 2 ottobre 2010.
- (RU) Aichi B7A, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 6 febbraio 2010.
- (JA) 愛知 艦上攻撃機「流星」, su Keyのミリタリーなページ, http://military.sakura.ne.jp, 1º ottobre 2008. URL consultato il 2 ottobre 2010.