Agnello (VII secolo – VIII secolo) è stato vescovo di Sutri, storicamente documentato nel 721.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Non si hanno notizie sulla vita e l'operato del vescovo Agnello. È noto solo per la sua partecipazione al concilio romano indetto il 5 aprile 721 da papa Gregorio II nella basilica di San Pietro.
Del concilio restano 17 canoni (capitula), redatti nello stile degli anatemi e riguardanti per lo più il matrimonio e alcune situazioni ritenute illecite, per esempio sposare la vedova di un sacerdote o le diaconesse oppure i parenti più stretti. Altri canoni vietano di esercitare atti magici e superstiziosi, di ledere i diritti della Sede apostolica sugli oliveti di sua proprietà, e ai chierici di lasciar crescere i capelli. Infine il concilio affrontò un caso concreto, quello di Adriano, figlio di Esilarato, che venne condannato per aver sposato la diaconessa Epifania; l'anatema colpì la stessa Epifania, che si era data alla fuga con Adriano, e tutti coloro che, in tam crudeli actu, avevano dato il loro assenso.[1]
Il vescovo Agnello Sutrino è menzionato al 2º posto nella lista delle presenze, tra Agnello di Ferentino e Giovanni di Velletri.[2] Nelle sottoscrizioni dei decreti, Agnellus peccator episcopus ecclesiae Sutrinae, firma in 13ª posizione tra Andrea di Albano e Tribunizio di Faleri Novi.[3]
Note critiche
[modifica | modifica wikitesto]La sottoscrizione di Agnello, peccator episcopus ecclesiae Matrine (sic!), tra quelle di Andrea di Albano e Tribunario (sic!) di Faleri Novi, si trova anche in calce ad una lettera sinodale di papa Gregorio III, del 1º novembre 731. Il decreto pontificio, attribuito ad un concilio che il papa celebrò a Roma nei primi mesi del suo pontificato[4], decise la divisione dell'antico patriarcato di Aquileia tra i patriarchi con sede a Cividale e quelli con sede a Grado.[5] La lettera è tuttavia ritenuta un falso, perché ripete lo stesso incipit degli atti del concilio del 721 e la maggior parte delle sue sottoscrizioni, nello stesso ordine e con l'utilizzo delle medesime espressioni.[6]
Nelle cronotassi tradizionali dei vescovi di Sutri si trova un altro vescovo di nome Agnello, che sottoscrisse il 27 maggio 593 un privilegio di papa Gregorio Magno a favore della chiesa di San Medardo di Soissons. Ammesso da Ferdinando Ughelli nella prima edizione della sua opera Italia sacra,[7] venne escluso da Giulio Ambrogio Lucenti, che riteneva il privilegio gregoriano un falso.[8] Nicola Coletti, continuatore dell'opera di Ughelli, reinserì il nome nella seconda edizione dell'Italia sacra,[9] e da questo momento questo primo vescovo di nome Agnello appare in tutte le liste di vescovi di Sutri.[10] Tuttavia il diploma di Gregorio Magno è giudicato spurio e dunque il vescovo Agnello è da escludere dalla cronotassi sutrina.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Karl Josef von Hefele, Histoire des Conciles d'après les documents originaux, Nouvelle traduction française faite sur la deuxième édition allemande par Dom H. Leclercq, Tome III, première partie, Paris 1909, pp. 597-598.
- ^ (LA) Giovanni Domenico Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, Firenze, 1766, col. 261.
- ^ (LA) Giovanni Domenico Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, Firenze, 1766, col. 265.
- ^ (LA, FR) Louis Duchesne, Le Liber Pontificalis. Texte, introduction et commentaire, vol. I, Paris, 1886, p. 416,5-15 e pp. 421-422 (Notes explicatives).
- ^ (LA) Epistolae Langobardicae collectae, nº 14, pp. 704-707, in: Monumenta Germaniae Historica, Epistolae tomus III. Merowingici et Carolini aevi I, Berlino, 1892.
- ^ (LA) Epistolae Langobardicae collectae, p. 723. (FR) Karl Josef von Hefele, Histoire des Conciles d'après les documents originaux, Nouvelle traduction française faite sur la deuxième édition allemande par Dom H. Leclercq, Tome III, deuxième partie, Paris 1910, p. 678, nota 1.
- ^ (LA) Italia sacra sive de Episcopis Italiae, et Insularum adjacentium, rebusque ab iis praeclare gestis, deducta serie ad nostram usque aetatem, Tomus primus, complectens Ecclesias Sanctae Romanae Sedi immediate subiectas, auctore D. Ferdinando Ughello, Romae. 1644, col. *189.
- ^ (LA) Italia sacra Rev. P. D. Ferdinandi Ughelli restricta, aucta veritati, magis commendata, opera et studio D. Julii Ambrosii Lucentii, Tomus primus, complectens Ecclesias tum praesentes, tum antiquatas S. Romanae Sedi immediate subiectas, Romae, 1704, col. 1540.
- ^ (LA) Italia sacra sive de Episcopis Italiae, et Insularum adjacentium, rebusque ab iis praeclare gestis, deducta serie ad nostram usque aetatem, Tomus primus, complectens Ecclesias Sanctae Romanae Sedi immediate subiectas, auctore D. Ferdinando Ughello - Editio secunda aucta & emendata, cura et studio Nicolai Coleti, Venetiis, 1717, col. 1274.
- ^ Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, volume VI, Venezia, 1847, p. 225. Ciro Nispi Landi, Storia dell'antichissima città di Sutri, Roma, 1887, p. 244. (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 729.
- ^ (LA) Regesta Pontificum Romanorum ab condita Ecclesia ad annum post Christum natum MCXCVIII, edidit Philippus Jaffé, edizionem secundam correctam et auctam auspiciis Gulielmi Wattenbach curaverunt S. Loewenfeld, F. Kaltenbrunner, P. Ewald, tomus primus, Lipsiae, 1885, p. 156, nº †1239. Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, p. 531.