Acido iodico | |
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Nome IUPAC | |
acido triossoiodico (V) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | HIO3 |
Massa molecolare (u) | 175,91 g/mol |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-962-1 |
PubChem | 24345 e 73995016 |
SMILES | OI(=O)=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 4,65 (25 °C) |
Solubilità in acqua | 2860 g/l (0 °C) |
Temperatura di fusione | 110 °C (383 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 272 - 314 |
Consigli P | 220 - 280 - 305+351+338 - 310 [1] |
L'acido iodico è l'acido ottenuto per idratazione dell'anidride iodica, ma si può anche produrre disciogliendo lo iodio in acido nitrico concentrato.
A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco dall'odore tenue, forma con i metalli alcalini sali discretamente solubili in acqua, che danno reazione neutra con l'idrolisi. È un composto corrosivo e molto ossidante, pertanto viene anche usato come sbiancante al posto degli ipocloriti sotto forma di sale di sodio o di potassio.
Particolarità
[modifica | modifica wikitesto]Mentre i composti ossigenati del cloro e del bromo sono endotermici e non possono essere ottenuti per combinazione diretta degli elementi, l'acido iodico si può ottenere ossidando lo iodio con acido nitrico concentrato (d = 1,5) o col cloro in presenza di acqua:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldirch; rev. del 01.01.2011
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