Utente:Paskal007r/sandbox
Riassunto sentenze per capo d'imputazione
[modifica | modifica wikitesto]Reato provato e con condanna di colpevolezza emessa ma con all'applicazione della pena impedita da amnistia:
[modifica | modifica wikitesto]- falsa testimonianza P2 (amnistiato)
- terreni Macherio (falso in bilancio amnistiato)
Imputazioni prescritte (reato non provato):
[modifica | modifica wikitesto]- 3 Tangenti alla guardia di finanza (attenuanti generiche)
- caso Lentini (nuova legge inervenuta)
- Lodo Mondadori (attenuanti generiche)
- SME
- Tangenti a Craxi
Assoluzioni per insufficienza di prove:
[modifica | modifica wikitesto]- Tangente alla guardia di finanza (telepiù)
- Medusa cinematografica
- Sme (secondo capo d'imputaz.)
Imputazioni che non costituiscono più reato per modificazioni della legge in materia:
[modifica | modifica wikitesto]- caso all iberian
Assoluzioni:
[modifica | modifica wikitesto]- terreni macherio (appropriaz. indebita, frode fiscale, falso in bilacio)
Indagini archiviate:
[modifica | modifica wikitesto]- traffico di droga (non rilevato nulla di penalmente perseguibile)
- spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
- tangenti fiscali Pay-tv
- Stragi 92-93 (in corso contro ignoti)
- concorso esterno in associazione mafiosa con Dell'Utri(scadenza dei termini d'indagine)
Processi sospesi:
[modifica | modifica wikitesto]- Telecinco (sospeso per ovvia questione diplomatica internazionale)
Procedimenti
[modifica | modifica wikitesto]Traffico di droga
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di Berlusconi. L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.
Dichiarazioni sulla P2
[modifica | modifica wikitesto]Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.
Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 e’ piu’ attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.
Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".
Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.
La corte d'appello di Venezia, nel 1990, dichiara Berlusconi colpevole di aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla P2 ed ha applicato l'amnistia, stabilita nel 1990, chiesta dal Procuratore generale. La Corte di Cassazione nel 1991 conferma la sentenza.
Tangenti alla Guardia di finanza
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza. In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa (comma 2 art. 530 cpp). La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi (Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone), ma assolve Berlusconi per insufficienza di prove.
Processo All Iberian 1 (tangenti a Bettino Craxi)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1998 la sentenza di primo grado lo condanna a due anni e quattro mesi per i 21 miliardi versati tramite il conto All Iberian a Bettino Craxi. La sentenza di Appello (secondo grado) sancisce che il reato è estinto per prescrizione (è passato troppo tempo) e che «per nessuno degli imputati emerge dagli atti l'evidenza dell'innocenza». La sentenza definitiva (terzo grado, 22 novembre 2000, Corte di Cassazione) conferma la sentenza d'appello, e condanna Berlusconi al pagamento delle spese processuali. Ecco un estratto della sentenza definitiva:
- Le operazioni societarie e finanziarie prodromiche ai finanziamenti estero su estero dal conto intestato alla All Iberian al conto di transito Northern Holding [Craxi, ndr] furono realizzate in Italia dai vertici del gruppo Fininvest spa, con il rilevante concorso di Berlusconi quale proprietario e presidente. [...] Non emerge negli atti processuali l'estraneità dell'imputato
Processo All Iberian 2 (falso in bilancio)
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi è stato indagato per la rete di 64 società e conti off shore del gruppo Fininvest che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni quali la scalata di societa quotate in Borsa (Standa e Rinascente), senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepiù e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici (come quella di 21 miliardi di lire per Craxi di cui sopra). La rete occulta della Finivest-ombra avrebbe spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire. L'accusa per Berlusconi è di falso in bilancio. Il 26 settembre 2005 i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi e gli ex manager Fininvest Ubaldo Livolsi, Giancarlo Foscale e Alfredo Zuccotti dall'accusa di falso in bilancio, in quanto il fatto non costituisce reato: la riforma del diritto societario societari del 2001, approvata quindi dal Governo Berlusconi II, richiede per il reato di falso in bilancio una querela di parte.
Caso Lentini
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi è stato rinviato a giudizio per il versamento in nero di una decina di miliardi in nero dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l’acquisto del calciatore GianLuigi Lentini. Nel contratto ufficiale depositato alla Lega Calcio si indicava il prezzo di 18 miliardi e mezzo di lire, ma altri 10 miliardi 'in nero' sarebbero stati pagati all'allora presidente della società granata Gianmauro Borsano. Circostanza ammessa dallo stesso Borsano e verificata attraverso lo svolgimento di rogatorie con la Svizzera. Il dibattimento di primo grado si è concluso con la dichiarazione che il reato è prescritto, grazie alla nuova legge della cdl sul falso in bilancio.
Medusa cinematografica
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, assoluzione con formula dubitativa, confermata in Cassazione.
Falso in bilancio nell'acquisto dei terreni di Macherio
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l’acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è assolto dall'appropriazione indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio contestati scatta la prescrizione. In appello è confermata l'assoluzione per i due primi reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio, per il secondo si applica l'amnistia.
Berlusconi era accusato (assieme a Cesare Previti, Attilio Pacifico, Giovanni Acampora e Vittorio Metta) di concorso in corruzione in atti giudiziari (art.319 ter del codice penale), per aver pagato i giudici di Roma in modo da ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice.
Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Corte d’appello, su ricorso della procura, decide nel giugno 2001 che per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari; in primo grado Cesare Previti è stato condannato, mentre per questo stesso episodio Berlusconi, grazie alla concessione delle attenuanti generiche, ha ottenuto la prescrizione del reato di "corruzione semplice" (poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti generiche, scatta dopo 5 anni) ed ha evitato la condanna.
I giudici della quinta sezione della Corte d'Appello hanno infatti ritenuto che nei confronti di Silvio Berlusconi è ipotizzabile il reato di "corruzione semplice", e non quello più grave di "corruzione in atti giudiziari",in quanto non sono stati provati i provvedimenti giudiziari oggetto della corruzione. Hanno inoltre confermato la concessione delle attenuanti generiche, dalle quali consegue la prescrizione per la riduzione dei termini di legge. La Corte di Cassazione ha infine confermato la sentenza d'Appello.
Ecco un estratto della sentenza definitiva:
- Il rilievo dato [per concedere le attenuanti generiche] alle attuali condizioni di vita sociale ed individuale del soggetto [Berlusconi è nel frattempo diventato presidente del Consiglio], valutato dalla Corte come decisivo, non appare per nulla incongruo
Si veda anche: articolo de La Repubblica
Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado si è concluso con condanne per Previti e Squillante, dopo che la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia, per legittimo sospetto, reintrodotto appositamente per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge, il "lodo Maccanico", votata nel giugno 2003, ha imposto la sospensione di tutti i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio, ma è stata bocciata dalla Corte costituzionale perché incostituzionale. Stralciata la posizione di Berlusconi dal processo principale, il Tribunale di Milano ha ritenuto provati i fatti di corruzione, lo ha prosciolto per prescrizione sui soldi pagati a Squillante e assolto per insufficienza di prove, Previti invece viene condannato.
Per il capo di accusa A del suddetto processo SME Silvio Berlusconi viene assolto per prescrizione, ecco il dispositivo della sentenza formulato il 10 Dicembre 2004 dai giudici della Prima Sezione Penale di Milano: Visto l'articolo 531 CPP dichiara non doversi procedere nei confronti di Berlusconi Silvio in ordine al reato di corruzione ascrittogli al capo A) limitatamente al bonifico in data 06-07 marzo 1991 perché, qualificato il fatto per l'imputato come violazione degli articoli 319 e 321 C.P. e riconosciute le circostanze attenuanti generiche, lo stesso è estinto per intervenuta prescrizione; visto l'articolo 530 CO.2 C.P.P. assolve Berlusconi Silvio dal reato di corruzione relativo al bonifico in data 26-29 luglio 1988 contestato al capo A) per non aver commesso il fatto; visto l'articolo 530 C.P.P. assolve Berlusconi Silvio dagli altri fatti di corruzione contestati al capo A) per non aver commesso il fatto; Visto l'articolo 530 CO.2 C.P.P., assolve Berlusconi Silvio dal reato di corruzione a lui ascritto al capo B) perché il fatto non sussiste.
Processo Sme-Ariosto (capo A, tangente al giudice R. Squillante)
[modifica | modifica wikitesto]Con la sentenza del 10 Dicembre 2004 i giudici di primo grado del Tribunale di Milano hanno riconosciuto che
- «il reato di corruzione del giudice Squillante è stato commesso da Berlusconi» (come da testo dalla sentenza)
Questa conclusione è maturata anche grazie alle rogatorie internazionali giunte dalla Svizzera. Esse furono oggetto di aspro confronto, in quanto Berlusconi ha sempre sostenuto che fossero documenti falsificati. Durante il processo, il governo Berlusconi II varò una legge che introduceva norme più restrittive per accertare l'autenticità e la provenienza delle rogatorie internazionali, suscitando la reazione delle opposizioni che giudicavano tale legge una inutile burocrazia. Ad ogni modo, tali documenti mostravano dei versamenti di 434.404 dollari da un conto della Fininvest ad uno di Previti, dal quale infine giunsero ad un conto di Squillante.
Nella sentenza i giudici, pur ritenendo colpevole Berlusconi del reato imputatogli, gli concedettero le attenuanti generiche, che tra gli altri effetti dimezzano i termini di prescrizione di quel reato da 15 a sette anni e mezzo; l'effetto pratico è stato che il reato commesso è estinto per prescrizione, situazione giuridicamente differente dall'assoluzione (anche se porta ad effetti pratici simili, infatti non porta a limitazioni della libertà personale e lascia inalterata la fedina penale, ma condanna al pagamento delle spese processuali e non fornisce la riabilitazione morale)..
Gli avvocati di Berlusconi hanno fatto ricorso in Appello per ottenere una assoluzione piena, sostenendo che Silvio Berlusconi non si è mai occupato di vicende amministrative e finanziarie del gruppo. Il processo di appello, indetto per il 18 luglio 2005, è stato rimandato sine die in attesa che gli atti processuali di primo grado vengano acquisiti dalla corte.
Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
Tangenti fiscali sulle pay-tv
[modifica | modifica wikitesto]Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
Stragi del 1992-1993
[modifica | modifica wikitesto]La Procura di Firenze ha indagato per molti anni (fino all'agosto 1998) sui mandanti a volto coperto delle stragi:
- del 14/5/93 a Maurizio Costanzo (via Fauro, Roma)
- attentato agli Uffizi del 27/5/93 (via de' Georgofili, Firenze)
- attentato al Padiglione di Arte Contemporanea del 27/7/93 (Via Palestro, Milano)
- di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano (Roma, 28/7/93)
- allo stadio Olimpico (dicembre 93 - gennaio 94)
- a Fromello-Roma (attenato a Salvatore Cotorno, 14/4/94)
La procura di Firenze iscrisse nel registro degli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri (con il soprannome AUTORE 1 e AUTORE 2), considerati mandanti delle suddette stragi. Il Pm di Firenze chiese l'archiviazione dell'indagine (scaduti i termini), accolta dal GIp territoriale benchè "le indagini svolte hanno consentito dl'acquisizione di risulatti significativi2 e sebbene "l'ipotesi iniziale abbia mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità". A Caltanissetta Berlusconi e Dell'Utri furono iscritti nel registro delgi indagati come mandanti delle stragi di Via D'amelio (Borsellino) e Capaci (Falcone). Le indagini sono partite da:
- le dichiarazioni di Salvatore Cancemi
- i verbali relativi ai rapporti con Vittorio Mangano
- le dichiarazioni successive di Cannella e La Barbera
- le dichiarazioni di Pennino e Siino
- gli esiti delle indagini della Dia e del Gruppo Falcone e Borsellino
Il 3 maggio 2002 il fasciolo viene archiviato, su richiesta dello stesso PM, perchè il quadro indiziario risulta friabile. Ma "gli atti del fascicolo hanno ampliamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra gli uomini appartenenti a "cosa nostra" ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati".
Concorso esterno in associazione mafiosa
[modifica | modifica wikitesto]La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi e Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l'indagine è stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Dell'Utri, infine, è stato condannato a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, dagli atti risulta che Forza italia sarebbe stata fondata per fornire nuovi agganci politici alla mafia e che Berlusconi sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle mani della mafia fin dal 1974.
Telecinco in Spagna
[modifica | modifica wikitesto]- In Spagna, Berlusconi, con altri manager Fininvest, è accusato di violazione della legge antitrust e frode fiscale per l'emittente Telecinco. Il processo è stato sospeso per non interferire nelle relazioni fra Italia e Spagna.
Compravendita diritti televisivi
[modifica | modifica wikitesto]I pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, che hanno collezionato 50'000 pagine di atti con rogatorie in 12 paesi, hanno richiesto il rinvio a giudizio per 14 indagati: Silvio Berlusconi (appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio), Fedele Confalonieri (falso in bilancio), Frank Agrama (uomo di "appoggio " Fininvest in America), David Mills (marito di un ministro del governo Blair), Daniele Lorenzano (capoaquisti Finivest), Erminio Giraudi (mercanti di carni a Montecarlo), Paolo del Bue (banchiere svizzero), Giancarlo Foscale e Candia Camaggi (cugino del Cavaliere e consorte, responsabili della finanza svizzera) e altri dirigenti di Fininvest e Mediaset. Oltre a queste sono state stralciate (cioè verranno contestate in procedimento separato) le posizioni di Marina Berlusconi (assurta a presidente Mediaset) e Piersilvio Berlusconi, accusati di riciclaggio. Dall'indagine All Iberian nasce questo filone d'inchiesta su due società estere collegate alla Silvio Berlusconi Finanziaria (società lussemburghese), la century One e la Univeral One . Sui conti di tali società hanno lasciato l'ultima traccia i fondi neri "distratti su conti bancari in Svizzera, Bahamas e Montecarlo,[..] nella disponibilità degli indagati [..] e gestiti da fiduciari di Berlusconi". La cresta sulla compravendita dei diritti di film made in Usa avveniva, secondo l'ipotesi accusatoria, in modo illegale: Mediaset non li comprava direttamente ma da società offshore (Century One e Universal One e altre come la Wiltshire e la Harmony Gold) che a loro volta li cedevano ad altre società gemelle, facendo lievitare il prezzo ad ogni passaggio. La differenza tra il valore reale e quello finale consentiva di mettere da parte fondi neri. Berlusconi avrebbe intascato fondi neri (280 milioni di euro in dollari, lire, franchi francesi e svizzeri e fiorini olandesi) in nero, senza pagarvi le tasse e frodando i propri azionisti (falso in bilancio). Ma la difficoltà maggiore per i pm è stato capire come avvenivano tali operazioni, considerato che il premier ha lasciato tutte le cariche sociali nel 1993.Berlusconi avrebbe continuato a occuparsi delle società tramite prestanome. L'ipotesi accusatoria è suffragata dalle testimonianze di Carlo Bernasconi (capo della Sivlio Berlusconi Communications), Oliver Novick ( responsabile della Direzione corporate development e Marina Camana (segretaria di Bernasconi che, secondo le rivelazioni dell'Espresso, ha raccontato proprio che le indicazioni per gli acquisti venivano da Arcore) Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici della Mediatrade spa, cioè la società controllata dal Gruppo Berlusconi che ha preso il posto, a partire dal febbraio '99, Mediaset e la maltese Ims nell'acquisto dei diritti tv. La procura avrebbe scoperto massici trasferimenti di denaro della Wiltshire Trading (società intestata ad Agrama) a favore di conti svizzeri di personaggi Mediaset (denominati "Leonardo", "Trattino","Teleologico", "Litoraneo", "Sorsio", "Clock" e "Pache"). Questo nuovo filone nasce dalla testimonianza di un ex dirigente Paramount, Bruce Gordon, che definisce Agrama come "agenta di Berlusconi" e "rappresentante Fininvest". Farouk Mohamed Agrama, detto Frank, è considerato l'interfaccia di Lorenzano (ex capoacquisti di Mediaset) in America. Secondo la procura l'accumulazione dei fondi neri sarebbe continuata anche oltra il '99, fino al 2002 cioè quando Berlusconi era già Presidente del consiglio.