Utente:Emilia Pedri/Sandbox

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La chiesa

La chiesa parrocchiale è intitolata a San Donnino martire di Fidenza ed è ubicata alla periferia del paese, sul lato est.  Secondo gli studiosi  fu edificata da Nicolao Sandonnini nel 1490, come riporta una lapide presente all’interno della chiesa. Raffaello Raffaelli nella sua “Descrizione geografica storica economica della Garfagnana” parla anche di “ una iscrizione che leggesi in  una pergamena racchiusa in un tubo di piombo custodito nell’altare maggiore”. Inoltre, nel camino della cucina della canonica, rifatta dopo il 1920, è presente una pietra che riporta lo stemma della casata Sandonnini (aquila con scacchiera).

Dall'osservazione attenta della muratura dell’edificio, si può desumere che la sua costruzione è stata eseguita in diverse epoche. Inizialmente era sprovvista di abside e aveva una porta esterna sul lato sud-ovest per accedere al cimitero che si sviluppava su quella parte (possiamo ancora vedere le soglie). All’interno c’era l’ossario e un pavimento in lastre di pietra. Successivamente è stata sopraelevata, è stato aggiunto l’abside e poi rifatto tetto e pavimento.

A lato della chiesa c’è il campanile dove è possibile osservare una pietra con la scritta 1730, presumibilmente l’anno in cui fu costruito.

Si suppone però che chiesa e campanile fossero in precedenza ubicati nella parte ovest dell’attuale paese, come attestano i documenti del XIV secolo che riportano la strada e sulla sinistra di essa, lato fiume, l’abitato con al centro la chiesa e il campanile. Forse il terreno instabile o un terremoto, hanno spinto gli abitanti a riedificarla in un luogo più sicuro.

All'interno della chiesa è di particolare interesse l'altare maggiore in legno decorato del XVII secolo.


Il castello

Il complesso fortificato di S. Donnino[1] sorgeva poco distante dall’attuale via principale, su un rilievo roccioso, nei pressi dell'antico omonimo borgo, quindi  in un luogo naturalmente difeso dal quale si dominava la valle sottostante e le strade che l'attraversavano. Per meglio adattarsi alla morfologia del terreno, aveva una forma irregolare e come possiamo osservare dai resti delle murature, era formato da un  Palazzo e  una Torre, nella parte superiore. Le murature  erano realizzate con pietra locale, lavorata in bozze dalle forme e dimensioni piuttosto regolari.

Attualmente è possibile accedere ai resti del castello attraverso un sentiero che si stacca per un centinaio di metri, dalla via della Torre.

Raffaello Raffaelli  nella sua “Descrizione geografica storica economica della Garfagnana” scrive a proposito del castello di San Donnino “Giace il paese sulla sinistra sponda del Serchio, alla base dell'Appennino, in un seno formato dalle ritorte roccie e di monti, che lo difendono da tramontana. Il suo terreno è fertile, e la sua posizione è amena e pittoresca; da nord-ovest ha il monte Croce, che nel 1869 fu tagliato per aprire il varco alla strada Provinciale, e congiungerla al ponte viadotto di Sala. Questo monte è un grosso e gigantesco macigno, nella sommità  del quale esisteva il castello dei Conti di S. Donnino, di cui però oggi non restano che pochi frammenti. Sorge precisamente dirimpetto a quello di Castelvecchio, detto anche Castel d'Angione… L’aspetto di questo luogo è orrido, ma pieno ad un tempo di maravigliosa bellezza, che invita i fotografi a trame spesso curiosissime vedute. Ha da ponente e in prospettiva le grotte di Castelvecchio, che quasi piramidi sorgono maestose dal letto del fiume; e in lontananza, sempre nella stessa direzione, il panorama delle Panie, del Pisanino, e del Pizzo d’Uccello… Questo castello ebbe pure i suoi Conti, fra i quali notiamo un Ugolino Sandonnini seguace di Arrigo VII e di Giovanni Re di Boemia; poi un Andrea, che dall'Imperatore Carlo IV venne creato nobile dell'impero, e di cui un figlio per nome Pietro, fu nel 1450 Rettore dell'Università di Pisa. lI nepote poi Niccolao di Bartolommeo Sandonnini diventò segretario del pontefice Paolo II, quindi vescovo di Modena, e finalmente nel 1479 di Lucca.”


Il monumento ai caduti  

Il monumento ai caduti [2] presenta una base composta da una piattaforma in pietra ricoperta da una lastra in arenaria e ornata alle estremità da piccoli pilastri uniti da una catena metallica. La piattaforma è sormontata da un tronco di piramide in pietra rosa sul cui fronte è inserita una lastra marmorea con i nomi dei caduti, militari e civili, di entrambi i conflitti mondiali. Il monumento è decorato da un elmo e due fucili incrociati, in bronzo e da una croce di marmo ed è racchiuso da un cancello in ferro. L’opera, commissionata da un comitato locale, fu inaugurata il 15 agosto 1958.


Domenico Pacchi, Ricerche storiche sulla Garfagnana, Modena, 1785

Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. secondo, 1835

Raffaello Raffaelli, Descrizione geografica storica economica della Garfagnana, Tipografia Giusti, 1879.

Anselmo Micotti,  Descrizione cronologica della Garfagnana, provincia Toscana - secolo XVII, 1934,

AA.VV., V° Centenario della Chiesa Di S. Donnino, Garfagnana, Grafica Artigiana, 1990

  1. ^ https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0900511138
  2. ^ https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900959945