Utaetus buccatus
Utaetus | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Cingulata |
Famiglia | Dasypodidae |
Genere | Utaetus (Ameghino, 1902) |
Specie | U. buccatus |
Nomenclatura binomiale | |
Utaetus buccatus Florentino Ameghino, 1902 |
L'uteto (Utaetus buccatus) è un mammifero xenartro estinto, appartenente ai cingolati. Visse nell'Eocene inferiore (circa 50 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale, lungo circa un metro, doveva essere molto simile a un armadillo. In particolare, l'aspetto doveva richiamare quello dell'attuale Euphractus, e possedeva già le tipiche articolazioni xenartrali ben sviluppate sulle vertebre. Tra le altre caratteristiche in comune con gli attuali armadilli, Utaetus possedeva una connessione ossea tra l'ischio e il sacro (a tutti gli effetti questa struttura era costituita da vertebre caudali note come pseudosacrali) e denti cilindrici a crescita continua simili a scalpelli, con usura nella parte occlusale. Vi erano dieci denti inferiori su ogni lato della mandibola; i primi due erano molto più piccoli e sono stati interpretati come incisivi. Al contrario degli armadilli successivi, tuttavia, Utaetus possedeva ancora smalto presente in misura varia sulle superfici linguali e buccali dei denti, e le vertebre cervicali erano separate (e non co-ossificate). Lo scheletro mostra che questo animale era adatto a scavare, come testimoniato dalla presenza di un grande acromion sulla scapola e di un olecrano prominente sull'ulna. Il margine posteriore della scapola era ispessito, e formava una spina secondaria incipiente.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Utaetus venne descritto per la prima volta nel 1902 da Florentino Ameghino, sulla base di resti fossili inizialmente ritenuti risalire al Cretaceo. La specie tipo è Utaetus buccatus, nota anche per materiale cranico, ma Ameghino descrisse ulteriori specie basate su resti frammentari (U. deustus, U. lenis, U. laevus, U. laxus), ora considerate nomina dubia. Utaetus è considerato un membro primitivo dei dasipodidi, la famiglia che comprende i moderni armadilli e i loro parenti estinti. In particolare, Utaetus e i suoi stretti parenti (come Parutaetus) potrebbero essere strettamente imparentati con l'attuale genere Euphractus. Il nome Utaetus è un anagramma di Eutatus, un altro armadillo estinto.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Ameghino. 1902. Notices préliminaires sur des mammifères nouveaux des terrains Crétacé de Patagonie {preliminary notes on new mammals from the Cretaceous terrains of Patagonia]. Boletin de la Academia Nacional de Ciencias de Córdoba, 17:5-70.
- G. G. Simpson. 1948. The beginning of the age of mammals in South America. Part I. Bulletin of the American Museum of Natural History, 91:1-232.
- A. A. Carlini, M. R. Ciancio, and G. J. Scillato-Yanè. 2010. Middle Eocene - Early Miocene Dasypodidae (Xenarthra) of southern South America: biostratigraphy and palaeoecology. In: R. H. Madden, A. A. Carlini, M. G. Vucetich, R. F. Kay (eds.), The Paleontology of Gran Barranca: Evolution and Environmental Change through the Middle Cenozoic of Patagonia, p. 106-129.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Utaetus buccatus, su Fossilworks.org.